A spasso con "LINA E LE ALTRE".
L’incantesimo si è svolto in un bignami di vite vissute che hanno fatto la storia della tradizione e tuttora fanno scuola all’innovazione.

È “Nel ventre di Napoli” che Lina Sastri ha sapientemente voluto frugare “spuzzuliando” musica dal suo “cuppetiello napoletano”; ecco quindi offrirci un bocconcello di Matilde Serao, un monologo dedicato a Bernardina Pisa - la moglie di Masaniello - passando dal mito greco di Medea alla poesia cantata di Pino Daniele come in “Assaje”, da Sastri già incisa e cantata nel 1983; cafè chantant e sciantose in pastella con Lilì Kangi, un'amalgama di persone e personaggi in un genere, quello del teatro canzone, di cui Sastri è sovrana, che ha saputo stuzzicare l’appetito degli avventori. A spasso con lei sul palco nel suo “Oggi a otto”: un pianoforte, un violino, un basso, una chitarra, una batteria, le nacchere, la tammorra e una tammurriata nera che ha attizzato gli animi, con il ritmo sfrenato dei passi di danza, volutamente scomposti, di Sastri donatasi tutta d’un fiato senza mai risparmiarsi. E ancora c’era il suo fedele scialle frangiato che, agitandosi, disegnava fantasiosamente in cielo fuochi d’artificio e stelle filanti per gli spettatori capaci di sognarli. E Ninetta, la sua mamma, che a cappella con voce soave è tornata nuovamente a salutare il pubblico, la Sastri le ha donato in prestito il suo palcoscenico: «Eccola, lei è la vera cantante» ha detto, omaggiandola con sacralità, facendo guadagnare il centro «A quella regina nata nel posto sbagliato» e così, per qualche istante, come per incanto «Sul filo della memoria», quella voce ha tinto la scenografia di lapislazzuli come il manto protettivo di un Madonna.

Non si possono non citare il cordofono percosso e le sirene musiciste, giovani donne artiste, che hanno accompagnato Sastri con la loro arte, dondolandosi tra note, accompagnando e accompagnate anche dal fruscio del mare «Che va e che viene», intonato dalle sonorità sciamaniche del tamburo oceanico che ha trasportato il pubblico in una risacca di emozioni, il tutto magistralmente diretto da Elisabetta Serio. L’incantesimo si è svolto in un bignami di vite vissute che hanno fatto la storia della tradizione e tuttora fanno scuola all’innovazione. A conclusione dello spettacolo, una LINA SASTRI con la fronte ancora madida di sudore, ha voluto dedicare al suo caro maestro Eduardo De Filippo una lettera impregnata di gratitudine spedendola, con sentimento, oltre la volta celeste.

“LINA E LE ALTRE” lo spettacolo in musica con: drammaturgia, regia, idea scenica e costumi di Lina Sastri e produzione A.G. Spettacoli di Alessandro Alfieri si è tenuto al suo debutto presso il Teatro Sannazaro di Napoli in Via Chiaia,157 all’interno della nuova stagione teatrale curata dalla direttrice artistica Lara Sansone: ”COMPORRE VISIONI RADICI NELLA TRADIZIONE E NUOVI SGUARDI” nella categoria “tradizione”.
Orchestra composta da:
Giustina Gambardella - Percussioni
Elisabetta Saviano - Batteria
Elisabetta Pasquale - Basso
Katia Schiavone - Chitarra
Francesca Masucci - Violino
Elisabetta Serio - Pianoforte e direzione musicale.
E con la collaborazione, dietro le quinte, di Ciro Cascino.
Articolo di: Marianna Marra



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