Amedeo Manzo (BCC):"Crisi? Necessario sostenere le imprese con lungimiranza"

Felice Massimo De Falco • 31 agosto 2022

Amedeo Manzo, Presidente della BCC Napoli:"Crisi? Serve uno sforzo di lungimiranza da parte di tutti. Credo che in Italia sia necessario fare una politica di sostegno delle piccole e piccolissime aziende, degli artigiani, dei commercianti, del settore turistico, insomma i piccoli che rappresentano il tessuto connettivo del nostro territorio. Sono il 99,9% delle imprese del nostro paese, danno lavoro al 75% degli occupati in Italia, sviluppano il 65% del Pil nazionale."

Nel 2021 la crescita del PIL italiano è stata del 6.6% e nel 2022 sarà intorno al 4%, la crescita più alta tra i paesi del G7. Il rapporto debito Pil da 155 a 150. Stavamo sulla buona strada?


L'Italia ha sicuramente messo in atto una serie di misure favorevoli allo sviluppo del Pil. Ma l'elemento di forza che ha trainato l'indicatore è la costituzione del nostro tessuto imprenditoriale che è formato per il 99,9% da Pmi. Le stesse in fase post covid hanno messo il turbo rispondendo con forza e sviluppando una fase produttiva importante. 
In questa ripresa sono state fortemente sostenute dal Credito Cooperativo che in qualità di banche di comunità ne hanno saputo ascoltare i bisogni prima e meglio degli altri.
 
Provi ad immaginare cosa voglia dire crisi energetica.


La crisi energetica significa far morire l'economia atteso il livello di dipendenza energetica a cui le nostre imprese sono sottoposte. E naturalmente ciò, almeno in parte, verrà scaricato sui mercati e i consumatori alimentando spirale dell'inflazione.


Cosa vuol dire inflazione per i risparmi degli italiani?


Significa perdere parte della capacità d'acquisto, depauperare il risparmio, far chiudere la speranza per i giovani di un posto di lavoro, incrementare il costo del denaro e quindi aggravare i conti economici delle imprese. 
Il governo deve intervenire.


Cosa pensa della linea dura contro l'inflazione adottata dal presidente della Fed, Jerome Powell. Quali sono i risvolti?


Sono misure necessarie ed abbastanza scontate. Si cerca di intervenire sulla circolazione della moneta scoraggiando gli investimenti delle imprese, ciò aumentando il costo del denaro. Niente di nuovo. L'effetto patologico però può stare nel fatto che le imprese muoiano determinando un incremento della disoccupazione e quindi una contrazione dei consumi.
 
Siamo in una tempesta economico-finanziaria. Quali sono le ricadute sui cittadini?


Sono di vario tipo, come ho detto. L'elemento più vicino è la maggiore difficoltà all'accesso ai mutui per effetto dell'incremento dei tassi. Ciò comporta che molte famiglie dovranno rinunciare al sogno della prima casa o alla ristrutturazione di quella che hanno. Anche qui la nostra Banca ha trovato una soluzione che consente di accedere ad un mutuo con i vantaggi di un tasso basso senza i rischi del tasso variabile.


Ha la sua ricetta per uscire dal guado?


Credo che in Italia sia necessario fare una politica di sostegno delle piccole e piccolissime aziende, degli artigiani, dei commercianti, del settore turistico, insomma i piccoli che rappresentano il tessuto connettivo del nostro territorio. Sono il 99,9% delle imprese del nostro paese, danno lavoro al 75% degli occupati in Italia, sviluppano il 65% del Pil nazionale.
Non è possibile continuare a vessarle sotto il profilo tributario e soprattutto farle mancare il sostegno finanziario attraverso una serie di norme, sempre più pressanti, che tolgono spazio al merito creditizio fatto di ascolto, di storie, di progetti e soprattutto di rapporto personale che sviluppa quel grande fattore che si chiama " fiducia ". Bisogna tornare ad una proporzionalità creditizia che consenta le banche di comunità di fare più agevolmente il proprio lavoro che è quello di sostenere l'economia reale.


I mercati impazzano, le Borse chiudono in negativo. Come si dovrebbero rassicurare?


Con la solita prudenza che vuole equilibrio quando le cose vanno bene senza farsi prendere dall'euforia e nello stesso tempo senza farsi prendere dal panico quando le cose vanno male. Le persone sono abituate ad esaltarsi e deprimersi alla prima difficoltà. Bisogna stare calmi e lavorare sodo. L'Italia c'è la farà, ne abbiamo superato di peggiori.

- Secondo lei c’è speculazione su gas e energia?

Sicuramente sì. Ad oggi i rincari non sono giustificati dell'incremento del costo del gas. Anche qui il governo e la politica dovrebbero intervenire con maggiore velocità, anche perché " mentre il medico studia, il malato muore "!


La politica economica che le piace


Una politica economica che favorisca una " democrazia di opportunità", dove i migliori possano emergere senza essere schiacciati dalle condizioni di partenza. Una politica economica che favorisca lo sviluppo dell'iniziativa privata, nella consapevolezza che il profitto non è un reato, ma con una forte attenzione ai deboli, agli ultimi, agli anziani. 
Bisogna partire dalla casa, lo studio, il lavoro, solo così si creerà una società equilibrata dove i migliori possono andare avanti ma i meno dotati dovranno avere dignità e possibilità di vivere una vita che non sia solo un'esistenza. 


Edilizia: come è andata coi superbonus tanto chiacchierati?


Una misura importante che ha risvegliato un settore in crisi, ma che avrebbe avuto bisogno di regole più chiare e certe.
Non si può partire facendo indebitare le imprese e poi togliergli ossigeno solo perché non si è riusciti a mettere in campo misure adatte ad evitare speculazioni ed irregolarità.
 
Come sta cambiando la geoeconomia del mondo dopo il Covid e il conflitto ucraino?


Credo che il mondo si stia rendendo conto che si è chiamati a programmare il proprio domani, mettendo da parte egoismi nazionali e guardando ad un futuro che non può prescindere da regole chiare e condivise.
Ogni anno veniamo e verremo chiamati ad uno "stress" della nostra vita. Negli ultimi anni prima la finanza con le sue crisi, poi il Covid con i suoi morti, poi il conflitto bellico con le sue atrocità. Tutto ciò con inevitabili e comuni effetti finanziari ed economici.
Perché la sovranità del mondo è lì, nella finanza.
Bisognerà produrre uno sforzo di "lungimiranza " che valorizzi il presente senza farsi annichilire dal passato e facendo sì che il nostro futuro sia "sostenibile".


Con che spirito guarda al futuro?


Con la consapevolezza che nulla è semplice e che forse c'è un motivo per cui le "stelle alpine" stanno in cima e non in pianura. Bisognerà fare i conti con noi stessi convincendoci che in fondo la fortuna non esiste se non nella concezione di un impasto fatto di volontà e perseveranza. Bisognerà pensare con favore ad un "terzo tempo " che non può essere fatto solo di consumi e svaghi che sono successivi al sudore ed al lavoro.

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