Donne in tailleur - La Rubrica: ecco Fabiana Manzo

Felice Massimo De Falco • 13 settembre 2022

Donne in tailleur - La Rubrica: ecco Fabiana Manzo

Fabiana Manzo è nata a Napoli il 13/03/1993.


Si è diplomata al liceo classico Pansini del Vomero e ha conseguito la laurea magistrale in Giurisprudenza alla Federico II di Napoli nel luglio 2019.

Subito dopo la laurea ha iniziato la pratica forense come avvocato penalista. Ma, successivamente ha deciso di cambiare strada e di abilitarsi all'insegnamento, conseguendo anche un master in bisogni educativi speciali e una spacializzazione sul sostegno (Tfa).

Ha iniziato ad insegnare nel 2020 all’età di soli 26 anni la sua materia che è diritto. Attualmente vive a Vicenza dove insegna in un istituto professionale in qualità di docente specializzata sul sostegno. Vive a Vicenza dall’ ottobre del 2020. Di recente avendo vinto il concorso è una docente di ruolo a tempo indeterminato.

Le ha sempre appassionato il mondo dello spettacolo e della moda, all’ età di 15 anni ha fatto il suo primo concorso di bellezza, dopodichè è stato un crescendo: ha fatto tantissime sfilate, shooting fotografici, ha partecipato a numerose trasmissioni televisive sportive ( tra cui Ondazzurra) e non e concorsi di bellezza tra cui Miss Italia di cui è diventata una finalista regionale per due volte, l’ ultima nel 2017.

Conta numerose comparse anche in trasmissioni Rai, l’ ultima nel 2020 come concorrente dell'Eredità su rai1. Ha sempre avuto una passione per la conduzione ed infatti ha condotto numerose trasmissioni tv e ha fatto da inviata televisiva. Per circa 10 anni ha condotto una trasmissione televisiva chiamata Movida Television (in onda su una emittente campana che si interessava di eventi, pubblicità, musica in Campania), attualmente lasciata per questioni di distanza, ma che è intenzionata a riprendere non appena otterrà il trasferimento a Napoli.

Fidanzata con Pasquale dal 2018, anche lui di Napoli, suo personal trainer e anche lui insegnante. Insieme condividono non solo la professione ma anche molti interessi e passioni, tra cui la passione per i viaggi e per i balli caraibici.

 

Hai cambiato un’ambiziosa strada per un’altra forse più impegnativa e che magari mette fuori te stessa. Sei felice di questa scelta?


Nella mia vita ho sempre scelto strade ambiziose e difficili che mi mettessero alla prova, è nella mia indole. Posso dire di essere assolutamente felice di tutte le scelte ed esperienze che ho fatto finora perchè giuste o sbagliate che siano state mi hanno resa quella che sono e mi hanno fatto crescere molto. Sono felice in particolare di aver cambiato strada e di fare l’insegnante. Fare l’avvocato è sempre stato il mio sogno, è vero, ma mi sono resa conto, una volta addentrata nel mondo, di quanto non mi rendesse pienamente felice e di quanto non desse pienamente sfogo alla mia sensibilità, emotività ed empatia. In tribunale dovevo indossare un vestito che sentivo troppo stretto per me, invece a scuola no. A scuola mi sento stimolata, finalmente libera di mostrare me stessa con i miei punti di forza e fragilità. È il mio posto felice.


Quali sono i tuoi requisiti di dentro che tiri fuori a contatto con ragazzi che hanno bisogno?


Penso sia fondamentale, per poter svolgere questo lavoro, avere in primis una grande empatia. Essere empatici con i ragazzi, soprattutto con quelli con disabilità è fondamentale affinchè si crei un buon clima in classe che faciliti non solo il processo di insegnamento e apprendimento, ma anche il rapporto umano, il quale deve essere basato sull’ascolto reciproco, sul dialogo, sulla stima ed il rispetto. Oltre all’empatia, servono delicatezza, gentilezza, pazienza, tanta creatività e voglia di mettersi in gioco.. Tutte cose che un po' per natura mi appartengono e che tiro fuori nel mio lavoro come nella vita privata. Ovviamente è fondamentale in questo campo avere non solo dei requisiti comportamentali ed interiori ma anche una certa preparazione e formazione che si acquisiscono con tanto studio ed esperienza sul campo.

 

Ci racconti un aneddoto con un ragazzo che segui e se sei stata brava nel migliorarlo?


In questi anni ho seguito tanti ragazzi diversi e gli aneddoti sono tantissimi, difficile sceglierne uno. I ragazzi che ho avuto la fortuna di incontrare, devo dire che mi hanno sempre dato enormi soddisfazioni, li ho visti e li vedo tuttora migliorare continuamente sotto ai miei occhi e non è solito merito mio. È merito soprattutto loro e di tutto il team che c’è dietro, parlo del team docenti, delle famiglie e degli specialisti che talvolta li seguono. C’è sempre un lavoro sinergico e di squadra dietro ai successi dei ragazzi. Nel mio piccolo ho sempre dato il massimo per contribuire al miglioramento di ognuno di loro, questa è la mia missione: facilitare la loro inclusione, renderli forti e preparati per affrontare le sfide nuove ed inedite che la vita propone, renderli consapevoli che si è bellissimi e perfetti così, a prescindere dalle diversità, le quali rappresentano una enorme risorsa e non un limite.

 

Qual è la tua migliore dote a lavoro?


Non saprei, credo di avere più di una dote che mi favorisce lavorativamente e nella vita. Mi reputo socievole, empatica, matura, seria, professionale, divertente e molto autoironica.

A lavoro mi aiuta molto il mio lato “giocoso” e socievole e l’essere sempre attenta ad offrire uno stile di insegnamento accattivante, al passo con i tempi, flessibile e multisensoriale, che sappia abbracciare tutti i bisogni dei singoli ragazzi, che li sappia stimolare e coinvolgerli attivamente.

 

Ti sei ambientata bene a Vicenza? Sei una donna che si adatta facilmente?


Si, di base sono una donna che si adatta facilmente e che sa essere sempre molto positiva e propositiva. A Vicenza mi trovo bene, è una bellissima città che offre tantissime opportunità non solo lavorative. Ma Napoli però per me è imparagonabile ed imbattibile, con le sue contraddizioni e la sua identità così forte, non la cambierei per nulla al mondo. Devo dire che mi manca sempre di più nonostante ormai io mi sia ambientata qui in Veneto.

A quale parte di te stessa hai dovuto rinunciare?


Il giorno in cui ho preparato la valigia per partire ho capito di star rinunciando sicuramente a tante cose materiali ed immateriali. In primis il mio essere “mammona”,senza grosse responsabilità, super coccolata e protetta dai miei genitori. Venendo qui sono dovuta crescere per forza, diventare donna tutto d’un tratto, ho iniziato ad avere delle responsabilità importanti ed imparato a gestire anche una serie di questioni burocratiche che non immaginavo. Sono grata per questo però, in realtà queste “rinunce” che prima o poi arrivano nella vita di ognuno di noi,  mi stanno arricchendo e ora mi sento molto più forte e matura.

 

 

La bellezza è un punto di forza nel lavoro?


Nì. È un’arma a doppio taglio. Sicuramente l’essere belle è un ottimo biglietto da visita ma non si può solo essere belle, bisogna avere altro. Il fumo non serve a nulla se manca l’arrosto. È importante che la bellezza si accompagni sempre ad altre qualità e ad una certa preparazione. Il rischio di un bell’aspetto è quello di essere sempre sottovalutati o mirino di invidie e cattiverie.  Nella mia esperienza posso dire che ho dovuto lottare sempre un po' di più rispetto agli altri per dimostrare che magari oltre all’aspetto piacente c’è anche una certa intelligenza. A me piace che mi si dica prima “che brava” e non “che bella” nel lavoro come nella vita privata.


Cosa ti infastidisce di più di quello che ti fanno notare come difetto?


Non sono una persona permalosa e piena di sé. Sono consapevole di avere mille difetti, come tutti d’altronde, e accetto sempre con grande piacere le critiche purchè siano costruttive e non distruttive. Non ammetto però cattiveria o accuse gratuite.


Trovi difficoltà a lavoro per via del tuo aspetto?


No, assolutamente. Lavoro in un ambiente in cui per fortuna si va oltre e si dà peso ad altro. Cerchiamo proprio di insegnare questo ai nostri ragazzi. Ammetto che talvolta mi trovo in imbarazzo o lunsingata perché  I ragazzini con cui entro in contatto a scuola, in piena fase adolescenziale, sicuramente apprezzano l’estetica delle docenti, il modo di truccarsi, vestirsi ecc. come è normale che sia. Ma ripeto, è importante che ci sia sempre altro oltre a quello.

10)La tua prossima ambizione?

Metter su famiglia col mio compagno di vita. Sogno il matrimonio e una vita a Napoli, magari continuando sempre nel mondo dello spettacolo che amo tanto. Spero tanto si realizzi in fretta tutto questo. Nel frattempo continuo ad impegnarmi tanto nel lavoro e con i miei ragazzi, che sono la mia gioia e fortuna più grande.

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