"Io Dono 2024": La luce della solidarietà illumina le strade di Lioni

Alessia De Filippo • 25 agosto 2024

"Io Dono 2024" non è stata solo una manifestazione sportiva, ma un inno alla vita, un evento capace di lasciare un segno profondo nei cuori di chi ha partecipato e di chi, anche solo per un attimo, ha pensato a quanto sia importante il dono della vita. Al termine della giornata, mentre il sole tramontava su Lioni, c’era una sensazione di pace e di compiutezza. Le biciclette riposavano, ma l’eco di quelle pedalate risuonava ancora, forte e chiaro: donare è un gesto che fa vivere, in tutti i sensi. E in quell’ultimo raggio di sole, sembrava che Lioni avesse trovato una nuova luce, quella della solidarietà, pronta a illuminare il cammino di chiunque scelga di donare una parte di sé per salvare una vita.


In una mattinata baciata dal sole, la comunità di Lioni si è riunita per una causa che va oltre la semplice passione per lo sport. Sabato, 24 agosto 2024, si è tenuta la manifestazione ciclistica "Io Dono 2024", un evento che ha trasformato il cuore dell'Irpinia in un simbolo di speranza, vita e altruismo.

 

Organizzata per sensibilizzare sull'importanza della donazione degli organi, la corsa ha visto la partecipazione di centinaia di ciclisti, ognuno dei quali ha pedalato con un unico scopo: diffondere il messaggio che la donazione è un atto d'amore capace di ridare la vita.

 

Le strade di Lioni, e quelle dei paesi coinvolti, avvolte in un'atmosfera di gioia e commozione, sono state percorse da giovani e meno giovani, da professionisti del ciclismo e da semplici amatori, tutti uniti sotto lo stesso striscione, quello della solidarietà. Ogni pedalata era un tributo a chi, con un gesto di generosità, ha scelto di dare una seconda possibilità a chi era in attesa di un trapianto. Le storie di donatori e riceventi, raccontate nei giorni precedenti all'evento, hanno fatto da sfondo a questa giornata, ricordando a tutti quanto sia preziosa e fragile la vita.

 

Tra i partecipanti, anche molte famiglie che hanno voluto onorare la memoria di un caro scomparso, donatore di organi. Le loro lacrime, asciugate da sorrisi pieni di gratitudine, sono state il riflesso della consapevolezza che da un addio può nascere un nuovo inizio. "Oggi non celebriamo solo una corsa", ha detto commosso uno degli organizzatori, "ma la vita stessa, nella sua forma più pura e disinteressata".

 

La manifestazione è stata anche un’occasione per sensibilizzare il pubblico sul processo della donazione, chiarendo i dubbi e le paure che spesso circondano questo argomento. Medici e volontari erano presenti per fornire informazioni, mentre toccanti testimonianze venivano lette lungo il percorso. Ad ogni sosta, i ciclisti si fermavano per ascoltare, riflettere e ripartire con ancora più determinazione.

 

L’evento ha riscosso un successo senza precedenti, grazie anche alla partecipazione di numerose associazioni locali e nazionali, che hanno fornito supporto logistico e materiale informativo. Ma il vero successo è stato quello umano: l’abbraccio collettivo di una comunità che ha saputo trasformare la tragedia in un messaggio di speranza, che ha pedalato insieme per un futuro dove la donazione degli organi non sia più un tabù, ma un atto naturale di solidarietà.

 


"Io Dono 2024" non è stata solo una manifestazione sportiva, ma un inno alla vita, un evento capace di lasciare un segno profondo nei cuori di chi ha partecipato e di chi, anche solo per un attimo, ha pensato a quanto sia importante il dono della vita.

 

Al termine della giornata, mentre il sole tramontava su Lioni, c’era una sensazione di pace e di compiutezza. Le biciclette riposavano, ma l’eco di quelle pedalate risuonava ancora, forte e chiaro: donare è un gesto che fa vivere, in tutti i sensi. E in quell’ultimo raggio di sole, sembrava che Lioni avesse trovato una nuova luce, quella della solidarietà, pronta a illuminare il cammino di chiunque scelga di donare una parte di sé per salvare una vita.

 

Con l’auspicio che questa manifestazione possa crescere e moltiplicarsi, "Io Dono" lascia un messaggio indelebile: la vita è il dono più grande e, se condiviso, può davvero cambiare il mondo.


Alessia De Filippo

Share

Tutti gli articoli

Autore: Giovanni Amitrano 23 ottobre 2025
"Chi come me ha attraversato grandi difficoltà mi affascina perché dentro di sé custodisce un sapere che non si trova nei libri: quello di chi ha sofferto, ha resistito e, nonostante tutto, ha continuato a vivere".
Autore: Valentina Manon Santini 23 ottobre 2025
Mercificare il dolore significa offendere tutte le donne che hanno subito davvero violenza — nelle mura domestiche, negli affetti, sul posto di lavoro. Anche chi, come me, ha conosciuto la violenza psicologica: la minaccia di isolamento, il tentativo di ridurti al silenzio, il ricatto sottile che ti vuole annientare, di chi ti dice “ti faccio terra bruciata, non lavorerai più. Questa è pornografia del dolore.
Autore: Felice Massimo De Falco 22 ottobre 2025
In un mondo che corre affannosamente verso l’oblio, dove il tempo divora le tracce dell’esistenza umana come un fiume in piena, Vera Dugo Iasevoli emerge come una guardiana della memoria collettiva. In questo libro, la professoressa non solo documenta fatti, ma infonde un’anima esistenzialista: il cimitero è “un silenzio che parla”, un “dormitorio” in attesa dell’alba eterna, un monito contro l’oblio. Valorizzando Pomigliano d’Arco – terra di patrioti, fede e resilienza – e i suoi avi, l’autrice ci invita a camminare tra le lapidi non come visitatori, ma come eredi di un’eredità immortale. Un’opera avvincente, essenziale per chi cerca radici nel flusso dell’esistenza: sì, si può fare, e si deve leggere.
Autore: Felice Massimo De Falco 5 ottobre 2025
In un’epoca in cui l’essere umano si riduce a un curriculum di successi effimeri, Vincenzo Siniscalchi emerge dal racconto di Domenico Ciruzzi non come un avvocato illustre – il “Maradona del codice penale” , potremmo definirlo con un’immagine che evoca dribbling geniali tra le maglie intricate della legge –, ma come un’esistenza autentica, un Sisifo napoletano che spinge il suo macigno non su per la collina del Palazzo di Giustizia, ma attraverso i vicoli della condizione umana, senza la paura di rotolare giù.
Autore: Redazione 19 settembre 2025
«Io non so perché mi sta succedendo questa cosa, so soltanto che ogni volta che guarisco qualcuno perdo un senso».
Autore: Marianna Marra 30 agosto 2025
Il film non si limita a rappresentare un caso isolato, ma dispiega inevitabilmente il racconto di realtà drammatiche più ampie che, con minuzia di particolari e sfumature emozionali, si fanno corpo e carne attraverso lo schermo.
Autore: Redazione 7 agosto 2025
Sorella Morte è un romanzo che sfida il lettore a confrontarsi con il mistero della vita e della morte, intrecciando il razionale e l’irrazionale in una narrazione avvincente. Il romanzo lascia una domanda esistenziale che risuona oltre le sue pagine: Se il male è un’eredità che scorre nel sangue, possiamo davvero sfuggire al nostro destino, o siamo condannati a ripetere gli errori dei nostri antenati?
Autore: Marianna Marra 28 luglio 2025
"Uno Stato laico deve dare ai cittadini la possibilità di decidere della dignità della propria vita e della propria morte."
Autore: Iazzetta Giuseppe 23 luglio 2025
This is a subtitle for your new post
Autore: Marianna Marra 3 luglio 2025
"I giovani e la salute mentale". Conoscere per normalizzare l'accesso alle cure, normalizzare per non stigmatizzare, non stigmatizzare per prevenire e curare senza paura né pregiudizio. Conoscere per potersi affidare, affidarsi per poter guarire.
Altri post