DOMANI CONVEGNO a Pomigliano d'Arco: "GIOVANI E SALUTE MENTALE" un'emergenza da non sottovalutare

Marianna Marra • 3 luglio 2025

"I giovani e la salute mentale". Conoscere per normalizzare l'accesso alle cure, normalizzare per non stigmatizzare, non stigmatizzare per prevenire e curare senza paura né pregiudizio. Conoscere per potersi affidare, affidarsi per poter guarire.

La salute mentale dei giovani non è più un tabù, ma un’emergenza che reclama risposte concrete. Mentre il mondo celebra il progresso tecnologico, in taluni casi fortunatamente anche di supporto alla scienza (come nel caso dell'utilizzo dell'informatica avanzata applicata alla fisica nel campo della ricerca medico-scientifica oppure in quello dell'ingegneria applicata alla robotica); una setticemia silenziosa flagella le nuove generazioni: disturbi mentali, dipendenze e fragilità emotive hanno raggiunto livelli sempre più allarmanti.


A Pomigliano d’Arco, l’Assessorato alle Politiche Sociali e il giornale web  lavoceimpertinente.it rispondono con il convegno  “I GIOVANI E LA SALUTE MENTALE: cosa dobbiamo sapere, cosa c’è da fare”, in programma domani, 4 luglio 2025, alle ore 17:00 presso l’Aula Consiliare in Piazza Municipio, 1. Un appuntamento che promette di accendere i riflettori su un focolaio di crisi che dilaga a macchia d'olio e che troppo spesso viene sottovalutato.


Un quadro preoccupante

I numeri parlano chiaro. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità  (OMS), 1 giovane su 5 convive con un disturbo mentale, mentre in Italia il 10% degli under 25 ha dichiarato episodi di ansia o depressione negli ultimi anni. Ma le statistiche più inquietanti emergono da altri dati: i decessi per overdose sono passati da 282 nel 2019 a 637 nel 2021, con un’impennata legata al fentanyl, da non sottovalutare è anche il dato che ci consegna un incremento di decessi dovuti all'uso di cocaina mentre le morti correlate all'abuso di alcool  sono salite del 38% durante la pandemia, specialmente in aree rurali e tra le comunità più vulnerabili. Il 70% di chi necessita di cure psichiatriche accede ai servizi prima dei 18 anni, un chiaro segnale che la crisi esplode nell’adolescenza. Sono da aggiungere anche i dati relativi alla distorta percezione del proprio corpo come accade per i disturbi alimentari – anoressia e bulimia colpiscono il 3% delle ragazze tra i 13 e i 19 anni, spesso legati a una pericolosa tendenza all’autopunizione - il bullismo, che secondo ISTAT affligge il 15% degli studenti italiani, sia nella forma tradizionale che in quella digitale. L’abuso dei social  media, con il 92% dei giovani che supera le due ore giornaliere di screen time, contribuisce all'insorgenza/peggioramento di depressione, insonnia e disturbi dell’attenzione, in particolare tra gli adolescenti. Il vaso di Pandora si riempie di pattume mentre l'anima implode su se stessa.


Post-COVID: una crisi amplificata o un problema strutturale?


La pandemia da COVID-19 ha agito da catalizzatore, ma è davvero l’unica causa? Gli esperti concordano che il virus abbia amplificato vulnerabilità preesistenti, radicate in dinamiche sociali e familiari. La non solidità delle famiglie è un fattore cruciale: il 21% dei giovani ha vissuto con genitori affetti da problemi di salute mentale e/o dipendenze durante la pandemia, un dato che evidenzia l’impatto dell’anaffettività e della mancanza di supporto emotivo. Parallelamente, l’isolamento sociale e la perdita di reti comunitarie hanno lasciato un vuoto, mentre l’iperconnessione digitale ha esposto i ragazzi a contenuti tossici, dalle sfide autodistruttive ai modelli irraggiungibili di potere, bellezza e successo.

A fronte di un alto tasso di alfabetismo digitale – i giovani padroneggiano tecnologie complesse con disinvoltura – emerge un bassissimo tasso di alfabetismo emotivo. Questa dicotomia è al centro del dibattito: se da un lato la rete offre numerosi strumenti di approfondimento, (in molti casi contribuendo però a compromettere funzioni di vitale importanza come quella della memoria), dall’altro priva i ragazzi degli strumenti necessari a poter gestire in modo funzionale emozioni e relazioni, aprendo un subdolo varco allo sviluppo di dipendenze e crisi identitarie. Dal punto di vista sociologico, Zygmunt Bauman parlerebbe di una “modernità liquida”, un mondo privo di certezze che disorienta i giovani. Filosoficamente, il nichilismo digitale rischia di svuotare di significato le loro esistenze. Scientificamente, studi dimostrano come droghe, alcol e social media alterino i livelli di dopamina, favorendo il sorgere di comportamenti aggressivi e/o autolesionisti. Pedagogicamente, la scuola, indebolita dai lockdown ha cercato di compensare come poteva, attraverso l'introduzione della FAD, il proprio ruolo istituzionale di guida senza però poter offrire, suo malgrado, un luogo fisico sicuro e lontano da potenziali dinamiche disfunzionali delle famiglie di appartenenza che potesse fungere da ancoraggio per gli studenti più a rischio.


Il ruolo della politica e della società


Cosa può fare la politica? Gli esperti al convegno suggeriranno investimenti in prevenzione, con campagne educative sull’alfabetismo emotivo fin dalla scuola primaria, e il potenziamento dei servizi psichiatrici territoriali, ancora insufficienti.


Occorrono regolamentazioni per limitare l’esposizione dei giovani a contenuti dannosi sui social, disciplinare in modo più dettagliato la sempre più presente pratica dello scriteriato sharenting (diffusosi largamente anche in Italia) e politiche di supporto alle famiglie  fragili, spesso lasciate sole. Ma la responsabilità non è solo delle istituzioni: comunità, associazioni e famiglie devono collaborare per ricostruire reti di sostegno.


Un evento da non perdere


Il convegno vedrà la partecipazione di autorevoli esperti. Apriranno i saluti istituzionali il Dott. Raffaele Russo, Sindaco di Pomigliano d’Arco, e la Dott.ssa Gelsomina Romano, Dirigente Servizi Sociali del Comune. A moderare sarà il giornalista Felice Massimo De Falco. Tra i relatori  spicca il Prof. Andrea Fiorillo, Presidente della Società Europea di Psichiatria e Ordinario all’Università Vanvitelli, autore di oltre 300 studi, che analizzerà cause e soluzioni. Completano il panel  l’On. Annarita Patriarca (Parlamentare e Segretaria di Presidenza), il Dott. Pasquale Saviano (Direttore Dipartimento Salute Mentale ASL Napoli 3 Sud), la Dott.ssa Elma Sgueglia  (Neuropsichiatra infantile  presso Università Federico II Napoli), la Dott.ssa Carla Boccia (Direttrice Unità Operativa Salute Mentale ASL Napoli 3 Sud), la Dott.ssa Rossella De Angelis  (Psicoterapeuta Associazione dei Litografi Vesuviani) e il Dott. Antonio Fiorino Bonamico (Psichiatra Università Vanvitelli). L’evento, a ingresso libero, è un invito a istituzioni, associazioni e cittadini a unirsi per il futuro dei giovani.

Share

Tutti gli articoli

Autore: Marianna Marra 14 novembre 2025
L’incantesimo si è svolto in un bignami di vite vissute che hanno fatto la storia della tradizione e tuttora fanno scuola all’innovazione.
Autore: Redazione 6 novembre 2025
Comunicato Stampa: LINA E LE ALTRE
Autore: Felice Massimo De Falco 3 novembre 2025
Anna Poerio Riverso non scrive una biografia: tesse un arazzo familiare dove ogni filo è un documento inedito, ogni nodo un’emozione trattenuta. Con rigore accademico e pudore affettivo, l’autrice ci guida tra lettere autografe, poesie manoscritte, atti processuali, fino a farci toccare la carta ingiallita su cui Carlo, incatenato, annotava: «La catena è pesante, ma più pesante è il silenzio di chi sa e tace». In sole 128 pagine, dense come un distillato di storia vissuta, il volume si articola in capitoli che si intrecciano come i rami di un ulivo secolare, radicato nel suolo meridionale proteso verso l’epica nazionale. Ma un solo luogo accoglie per sempre i resti di una Famiglia di Patrioti: Pomigliano d’Arco. Potremmo chiamare Pomigliano in mille modi: Stalingrado del Sud per le sue lotte operaie, città di solerti lavoratori, terra di grandi figli come il presidente della Repubblica Giovanni Leone e tanti altri. Ma quando il sole tramonta dietro il Vesuvio e il vento passa tra le croci del cimitero, Pomigliano d’Arco resta la città dei Poerio e degli Imbriani. Perché qui non è sepolto solo il loro corpo: è sepolta la parte migliore di noi.
Autore: Giovanni Amitrano 23 ottobre 2025
"Chi come me ha attraversato grandi difficoltà mi affascina perché dentro di sé custodisce un sapere che non si trova nei libri: quello di chi ha sofferto, ha resistito e, nonostante tutto, ha continuato a vivere".
Autore: Valentina Manon Santini 23 ottobre 2025
Mercificare il dolore significa offendere tutte le donne che hanno subito davvero violenza — nelle mura domestiche, negli affetti, sul posto di lavoro. Anche chi, come me, ha conosciuto la violenza psicologica: la minaccia di isolamento, il tentativo di ridurti al silenzio, il ricatto sottile che ti vuole annientare, di chi ti dice “ti faccio terra bruciata, non lavorerai più. Questa è pornografia del dolore.
Autore: Felice Massimo De Falco 22 ottobre 2025
In un mondo che corre affannosamente verso l’oblio, dove il tempo divora le tracce dell’esistenza umana come un fiume in piena, Vera Dugo Iasevoli emerge come una guardiana della memoria collettiva. In questo libro, la professoressa non solo documenta fatti, ma infonde un’anima esistenzialista: il cimitero è “un silenzio che parla”, un “dormitorio” in attesa dell’alba eterna, un monito contro l’oblio. Valorizzando Pomigliano d’Arco – terra di patrioti, fede e resilienza – e i suoi avi, l’autrice ci invita a camminare tra le lapidi non come visitatori, ma come eredi di un’eredità immortale. Un’opera avvincente, essenziale per chi cerca radici nel flusso dell’esistenza: sì, si può fare, e si deve leggere.
Autore: Felice Massimo De Falco 5 ottobre 2025
In un’epoca in cui l’essere umano si riduce a un curriculum di successi effimeri, Vincenzo Siniscalchi emerge dal racconto di Domenico Ciruzzi non come un avvocato illustre – il “Maradona del codice penale” , potremmo definirlo con un’immagine che evoca dribbling geniali tra le maglie intricate della legge –, ma come un’esistenza autentica, un Sisifo napoletano che spinge il suo macigno non su per la collina del Palazzo di Giustizia, ma attraverso i vicoli della condizione umana, senza la paura di rotolare giù.
Autore: Redazione 19 settembre 2025
«Io non so perché mi sta succedendo questa cosa, so soltanto che ogni volta che guarisco qualcuno perdo un senso».
Autore: Marianna Marra 30 agosto 2025
Il film non si limita a rappresentare un caso isolato, ma dispiega inevitabilmente il racconto di realtà drammatiche più ampie che, con minuzia di particolari e sfumature emozionali, si fanno corpo e carne attraverso lo schermo.
Autore: Redazione 7 agosto 2025
Sorella Morte è un romanzo che sfida il lettore a confrontarsi con il mistero della vita e della morte, intrecciando il razionale e l’irrazionale in una narrazione avvincente. Il romanzo lascia una domanda esistenziale che risuona oltre le sue pagine: Se il male è un’eredità che scorre nel sangue, possiamo davvero sfuggire al nostro destino, o siamo condannati a ripetere gli errori dei nostri antenati?
Altri post