Alessia De Filippo: la Grammatica viva della resilienza

Felice Massimo De Falco • 16 maggio 2025

La resilienza di Alessia è una sintassi fluida, fatta di un sé che agisce, di sorrisi che trasformano, di una comunità che accoglie, di pause che creano, di una malattia che insegna. È una lingua che rifiuta la fretta e abbraccia la connessione, che trova bellezza nel ritmo lento di un sorriso condiviso. In Ritratti a viva voce, celebrato l'11 maggio 2025 a San Quirico d’Orcia, Alessia è una strofa di un poema collettivo, una donna che, con ogni risata, ricorda al mondo che la resilienza non è solo sopravvivere: è vivere, amare e costruire, un sorriso alla volta.

Immaginate una lingua che non si trova nei dizionari, ma si scrive con sorrisi, pause e connessioni umane: è la grammatica della resilienza di Alessia De Filippo, una donna che, come narrato in Ritratti a viva voce, trasforma le tempeste della vita in un canto di speranza. Ritratti a viva voce, curato da Valentina Montisci, raccoglie le storie di 48 donne che hanno un legame particolare con la Val d’Orcia e il territorio senese. A 32 anni, colpita dalla sclerosi multipla che da un inciampo banale l’ha portata a perdere sensibilità muscolare, e segnata dal dolore per la perdita della madre e della zia per il cancro, Alessia avrebbe potuto lasciare che la malattia scrivesse la sua storia. Invece, ha preso la penna in mano, diventando la protagonista di un racconto che non parla di “nonostante”, ma di “insieme”. “La vita mi ha reso coraggiosa”, dice, e il suo sorriso è la punteggiatura di una narrazione che sfida ogni avversità.


La resilienza di Alessia non è un concetto astratto, ma una lingua viva, parlata attraverso il suo progetto Lächeln, sorridi, puoi. “Lächeln”, sorriso in tedesco, è più di un nome: è un verbo, un’azione deliberata che trasforma il peso della malattia in leggerezza. Sui social media, Alessia ha creato un rifugio dove chi convive con patologie croniche o disabilità può condividere storie, sfogarsi, chiedere consigli o ridere delle piccole assurdità della vita. “Prima guardavo il mondo in piedi, ora lo guardo seduta!”, scherza, e la sua risata, ricca di lacrime di gioia, diventa un ponte che unisce cuori lontani. Lächeln non è solo una comunità, ma un atto di creazione: ogni post, ogni messaggio, è un mattone che costruisce solidarietà, trasformando la solitudine in appartenenza.

Questa grammatica si nutre di lentezza, un’arte che Alessia celebra opponendosi alla frenesia che “nasconde i sorrisi dietro i pensieri”. La sclerosi multipla le impone ritmi diversi, ma lei li accoglie come una maestra, non come un ostacolo. La malattia, trattata con “gentilezza e rispetto”, le ha insegnato a guardare al futuro con “profondo amore e speranza”, come scrive la dottoressa Maria Luisa Vallacchi.

Le pause, i momenti di fatica o sospensione, non sono vuoti, ma spazi creativi dove Alessia riflette, ascolta e riparte. Parlando al telefono di chemio e mozzarelle, di lune giganti e bibliografie, intreccia il poetico al quotidiano, collegando dolore e gioia con una congiunzione inclusiva: non “nonostante”, ma “e”.


L’istruzione è stata il suo faro, un ponte che ha colmato la “distanza” imposta dalla malattia. Partecipando a ogni lezione a distanza con un’energia contagiosa, Alessia ha trasformato le barriere in opportunità, come riconosciuto nel 2018 quando è stata premiata come “role model” al concorso Storie di Resilienza di Erasmus+ Indire. Oggi, come insegnante di sostegno, coltiva i sogni altrui con la stessa cura che dedica ai propri, seminando speranza come una giardiniera in un terreno fertile. La sua storia, narrata in Ritratti a viva voce, è un articolo determinativo: parte dal particolare della sua vita, ma si espande in un messaggio universale, parlando a chiunque abbia mai dovuto aprire “tremila porte” per trovare quella giusta.

La resilienza di Alessia è una sintassi fluida, fatta di un sé che agisce, di sorrisi che trasformano, di una comunità che accoglie, di pause che creano, di una malattia che insegna. È una lingua che rifiuta la fretta e abbraccia la connessione, che trova bellezza nel ritmo lento di un sorriso condiviso. In Ritratti a viva voce, celebrato l'11 maggio 2025 a San Quirico d’Orcia, Alessia è una strofa di un poema collettivo, una donna che, con ogni risata, ricorda al mondo che la resilienza non è solo sopravvivere: è vivere, amare e costruire, un sorriso alla volta.



Ph Paolo Naldi

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