Il metodo Knap: il massaggio dei punti trigger

Iazzetta Giuseppe • 23 luglio 2025

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Tra il 1866 e il 1946, il francese George Knap, ha ideato un'innovativa tecnica di massaggio che concorre parallelamente allo studio e al trattamento dei trigger point miofasciali. L'inventiva del francese, sviluppò una tecnica di massaggio che funziona semplicemente stimolando alcuni punti muscolari, estesi su tutto il corpo allo scopo di migliorare globalmente le tensioni esistenti, L'esecuzione regolare della metodica Knap, allevia il dolore, rafforza e aumenta la vitalità. Il corpo diventa più equilibrato, più resistente e libero da punti dolorosi. Il metodo conta l'individuazione di 18 punti primari di trattamento e 15 punti secondari che si alternano a seconda della patologia da trattare. Con una palpazione delicata, individuato il punto da trattare, si utilizza una pressione progressiva combinata sul punto, nè troppo forte nè troppo piano, che con movimenti antiorari della durata di circa o almeno 30 secondi liberano l'area trattata dalle tensioni e dall'accumulo di scorie, donando una sensazione di scioglimento dalle tensioni e una maggiore naturalezza dei movimenti. Effettuato regolarmente dona vigore, forza e vitalità. E' importante distinguere un punto attivo, passivo o l'assenza di un punto. Un punto attivo è un punto che si sente regolarmente senza applicare alcuna pressione e disturba l'equilibrio del corpo e rende il soggetto più stanco. Un punto passivo è un punto in cui la pressione provoca dolorabilità e invia messaggi nocicettivi agli organi sensitivi e alle aree cerebrali deputate alla sensazione di dolore. L'assenza di un punto invece indica un area sana priva di dolorabilità. La mappatura e la localizzazione dei punti Knap part dalla area dorso-lombare tra la dodicesima vertebra lombare e le prime vertebre lombare spostandosi due cm a lato dei muscoli paravertebrali si può iniziare a trattare i punti Knap. Si scende nei punti successivi fino all'area sacrale per poi risalire la colonna vertebrale e trattare le aree pettorali, scapolari, i gomiti le braccia fino al capo, per poi terminare con la parte bassa del corpo dal quadricipite fino ai talloni. L'importanza dei punti Knap riveste un ruolo fondamentale anche nel trattamento di patologie che traggono giovamento dalla stimolazione di aree riflesse non solo in ambito muscolo-scheletrico ma anche dell'ambito somato-viscerale. Il metodo rappresenta una importante innovazione seppure abbia quasi cento anni nella stimolazione somato-viscerale e funzionale. Le reazioni somato-viscerali e la palpazione dinamica dei punti Knap è capace di donare un effetto energizzante, rivitalizzante e decontratturante. Una valida alternativa nel trattamento dei disordini miofasciali e non solo.

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