Life on Mars? - a cura del Dr. Vittorio Schiavone - C'erano un cane, uno psichiatra...

Vittorio Schiavone • 23 luglio 2023

"Ecco che il sintomo meno derivabile del mondo comincia a diventare tanto comprensibile da essere una modalità di risposta della personalità di base. Il fatto che mi debba ripetere le cose un certo numero di volte, la presenza di qualche piccolo rituale nonché l’assenza di una angoscia di qualità “psicotica” (questa non ve la spiego per lasciare un po’ di mistero), fanno il resto. No, Luigi non sentiva le voci e non le avrebbe sentite mai, salvo se non avesse sviluppato una demenza in tarda età o non avesse sbattuto la testa contro un camion in movimento (sopravvivendone, ovviamente). Di conseguenza, non vi era nessuna diagnosi di schizofrenia, tantomeno farmacoresistente. Dovevo trattare queste “voci” introducendo un antidepressivo".

Ossesioni e paranoie spesso vengono confuse con conseguenze terapeutiche sbagliate. Un ottimo clinico le riconosce subito. Ne parla, alla sua maniera narrativa, il dottor Vittorio Schiavone, primario di Psichiatria alla Clinica Hermitage di Capodimonte (Na)

“Dottore, sento le voci!”.

No, non le sentiva davvero. Per una legge non scritta, chi sente davvero le voci difficilmente lo dice e, se lo fa, non ci mette mai tutta questa enfasi. Soprattutto di primo mattino.

No, Luigi non sentiva le voci e non le avrebbe sentite mai, semplicemente perché non era questo il suo problema. Sentire le voci è difficile, e presuppone una serie di eventi che non trovavano posto nella sua storia. Detto altrimenti, la sua anamnesi non rendeva questo fenomeno dispercettivo “comprensibile”. “Comprensibile?”, già vi vedo sobbalzare dalla sedia, persuasi magari che in psichiatria di comprensibile non vi sia nulla.


Devo precisare, e Dio solo lo sa quanto odi farlo, che in psichiatria è quasi tutto comprensibile, vale a dire derivabile, e quel poco che non lo è, vale a dire quelle condizioni che capitano e basta, sono tanto studiate e note da non suscitare mai alcuna meraviglia. Il problema resta il contesto: avere un cane in casa è un fatto piuttosto comprensibile se amo i cani e voglio tenerne uno con me; ma cosa succederebbe se tornassi a casa e, dal nulla, trovassi un cane sul mio divano? Cercherei di capire come ha fatto ad entrare, controllerei la porta, le finestre, chiederei ad amici e parenti che hanno la chiave se qualcuno ne sa qualcosa.


Alla fine, ma solo alla fine di questo processo, se non riuscissi a trovare un’altra spiegazione, dovrei accettare che il cane, che non può essere spuntato dal nulla, forse, lo vedo solo io. Questo, riassunto in breve, è il lavoro dello psichiatra: capire come ha fatto ad entrare il cane, non nella stanza ma nella testa del paziente. In questo senso, lo psichiatra è un po’ come il tenente Colombo, che va a ritroso partendo dall’assassino per capire come ha fatto (mi accorgo mentre lo dico che il tenente suddetto ha un cane, di nome “Cane”. Tutto molto interessante).


Luigi, dunque, mi dice che sente le voci di un uomo, non di un cane, e che questo uomo è il demonio. “Psicotico!”, sento le urla fino a qui. Non so se tutta questa sicurezza mi faccia sorridere di tenerezza o mi provochi un brivido di ribrezzo. E come fate a dirlo? “Perché sente le voci del demonio!”. Ancora più interessante è che voi crediate alle voci ed al demonio. Andiamo con ordine. Noi conosciamo un fatto, un piccolo pezzo di una cornice più ampia, ma nulla sappiamo del protagonista, che è il proprietario delle voci. Avete commesso l’errore più grande che si possa commettere in psichiatria, vale a dire fare una diagnosi senza aver parlato con il paziente.

Che tipo è Luigi? Qual è la sua storia? Ecco, Luigi è una persona molto, molto precisa, e non è raro che questa puntigliosità, questa rigidità si associ ad una intelligenza non proprio altissima. Insomma, Luigi deve fare le cose in maniera ripetitiva, sennò va in crisi. Non solo, Luigi è una persona divorata dai sensi di colpa ed è molto cattolico: e cosa succede ad un fervente cattolico, non molto intelligente ed estremamente rigido e preciso quando lui pensa di commettere un errore (leggi peccato)?. Ovvio, deve andare all’inferno, accompagnato dal diavolo in persona.


Ecco che il sintomo meno derivabile del mondo comincia a diventare tanto comprensibile da essere una modalità di risposta della personalità di base. Il fatto che mi debba ripetere le cose un certo numero di volte, la presenza di qualche piccolo rituale nonché l’assenza di una angoscia di qualità “psicotica” (questa non ve la spiego per lasciare un po’ di mistero), fanno il resto. No, Luigi non sentiva le voci e non le avrebbe sentite mai, salvo se non avesse sviluppato una demenza in tarda età o non avesse sbattuto la testa contro un camion in movimento (sopravvivendone, ovviamente). Di conseguenza, non vi era nessuna diagnosi di schizofrenia, tantomeno farmacoresistente. Dovevo trattare queste “voci” introducendo un antidepressivo. Ma, prima di fare ciò, un ultimo coup de théâtre.

“Luigi, ma queste voci dove stanno?”


“Nella mia testa”.

“Sei la schifezza degli schizofrenici, ma un ottimo ossessivo”.


“Ed è una cosa buona?”, sorride.

“Sì”, gli sorrido anch’io non riuscendo a nascondere una certa tenerezza.

Share

Tutti gli articoli

Autore: Iazzetta Giuseppe 26 maggio 2025
La cura del verde e il suo risvolto psicofisico
Autore: Iazzetta giuseppe 25 maggio 2025
Capitolo 1
Autore: Marianna Marra 19 maggio 2025
Marianna Marra : "Gennaro Regina discende da una famiglia di editori d’arte e librai antiquari dal 1880, custode di quel cordone ombelicale a tre vasi che tutt'ora gli consente un prolifico scambio di sangue con la sua terra madre adorna di storia e di simbologie ".
Autore: Felice Massimo De Falco 16 maggio 2025
La resilienza di Alessia è una sintassi fluida, fatta di un sé che agisce, di sorrisi che trasformano, di una comunità che accoglie, di pause che creano, di una malattia che insegna. È una lingua che rifiuta la fretta e abbraccia la connessione, che trova bellezza nel ritmo lento di un sorriso condiviso. In Ritratti a viva voce, celebrato l'11 maggio 2025 a San Quirico d’Orcia, Alessia è una strofa di un poema collettivo, una donna che, con ogni risata, ricorda al mondo che la resilienza non è solo sopravvivere: è vivere, amare e costruire, un sorriso alla volta.
16 maggio 2025
Il progetto si pone come baluardo contro quella che le promotrici descrivono come una deriva culturale, morale e sociale, proponendo una presenza femminile che coniughi fermezza e cura. «Donne di Destra è un invito a tutte le donne a impegnarsi attivamente, non per occupare spazi di potere, ma per costruire una politica che guardi al futuro senza dimenticare le nostre radici», affermano le quattro fondatrici, evidenziando il ruolo della donna come custode di valori e tradizioni.
Autore: Iazzetta 13 maggio 2025
A due giornate dal termine, si rincorrono i sogni tra dubbi e passione del popolo partenopeo, sempre pronto a sostenere ed osannare i loro amati beniamini. In una stagione tra alti e bassi in cui sembra essersi ritrovata la calma, la serenità e il temperamento visto con intensità nella stagione di "spallettiana" memoria. Quest'anno, tutto sembra possibile, l'ammiccamento al quarto scudetto è avvenuto con successo e il sogno di tanti giovani partenopei e di correre in strada a festeggiare cucito al petto il quarto scudetto napoletano. I sacrifici tanti, ci sono stati, il gioco di Mister Conte ha prodotto ottimi risultati, sebbene qualche lacuna in termini di intensità e di cinismo si sia evidenziata più volte nell'arco della stagione, non ultimo il pareggio di Genoa, in cui la squadra pur producendo un ottimo gioco, si è fatta raggiungere ben due volte. Resta importante mantenere la calma , in questo finale di stagione e tirare fuori gli artigli, lasciar andar via le pressioni e le paure, usare la tenacia e la regolarità che ha contraddistinto i nostri beniamini.
Autore: Mario Sorrentino 12 maggio 2025
Educare alla consapevolezza della sessualità significa rendere più consapevoli i ragazzi rispetto alle inevitabili implicazioni di tipo psichico e sociale che la diversità sessuale comporta.I genitori solitamente aspettano che siano i figli a rivolgere loro delle domande, a loro volta i ragazzi, spesso faticano a fare tali domande per l’imbarazzo che potrebbe comportare. La paura di essere giudicati o di porre quesiti “sbagliati” induce i giovani adolescenti, e non solo, a non confrontarsi né con le figure adulte di riferimento (genitori, insegnanti) né con i pari; i ragazzi e le ragazze cercano le risposte ai loro quesiti sui social, su Internet o su qualche blog spesso gestito da altri pari. Tutto questo genera risposte poco precise ma soprattutto non sempre o non del tutto corrette, con il rischio di diffondere false credenze e aspettative errate sulla sfera sessuale, emotiva e relazionale.
Autore: Felice Massimo De Falco 11 maggio 2025
"Quel che so di loro" è un memoir politico che intreccia analisi storica e riflessione personale, offrendo un ritratto lucido e critico della Seconda Repubblica. Elio Vito emerge come un testimone privilegiato delle trasformazioni del berlusconismo, da esperimento liberale a forza subalterna alla destra, e della crisi della politica italiana, segnata da trasformismo e disaffezione. La sua storia è quella di un radicale che ha cercato di portare i valori di libertà e giustizia in un partito che, col tempo, ha smarrito la propria identità: “La libertà, vince, sempre. Anche le mie dimissioni, in fondo, sono state un piccolo gesto di libertà” .
Autore: Felice Massimo De Falco 5 maggio 2025
“La follia non è solo un’ombra, ma una luce che illumina il genio. Nei miei studi su grandi personalità, ho visto come il dolore mentale possa trasformarsi in forza creativa". Ghaem i, con quest’opera, ci invita a ripensare la leadership attraverso la lente della psichiatria, mostrando come qualità legate a disturbi dell’umore – realismo, empatia, resilienza e creatività – abbiano reso leader come Lincoln e Churchill eccezionali in tempi di crisi, mentre figure come Sherman e Ted Turner hanno brillato per la creatività bipolare. Combinando storia e psichiatria, Ghaemi dimostra che la ‘normalità’ di leader come Chamberlain o Bush può fallire, e che persino alcune follie, come la psicosi, possono generare dispotismo, offrendo una visione audace che destigmatizza la malattia mentale e ne rivela i benefici per la società.” La prefazione è a cura della professoressa Liliana Dell'Osso, Presidente della Società italiana di Psichiatria.
Autore: Felice Massimo De Falco 3 maggio 2025
La sua mission è tornare a considerare i pazienti come persone prima ancora che malati.
Altri post