Napoli e lo scudetto, Vito Grassi (Vicepres. Confindustria): "Dobbiamo farci trovare pronti ad accogliere milioni di turisti"

Felice Massimo De Falco • 3 maggio 2023

Napoli e lo scudetto, Vito Grassi (Vicepres. Confindustria): "Dobbiamo farci trovare pronti ad accogliere milioni di turisti. In questa euforia collettiva c’è tutto l’amor proprio e il senso di appartenenza di un popolo verso un’impresa sportiva straordinaria, ma anche il richiamo della memoria: c’è un’idea romantica che è rimasta marchiata a fuoco sulla pelle, c’è un bagaglio di emozioni e di ricordi che, viaggiando, nostalgicamente riportano al Pibe de Oro. Lo Scudetto sarà un volano straordinario per il turismo e per il marketing che si preparano ad incassare parecchio: ristoranti ed alberghi saranno pieni per settimane. Non solo: l’immagine di una città in crescita e in evoluzione attrae di per se’ nuovi investimenti e le opportunità di business aumenteranno in maniera esponenziale. Dobbiamo però prepararci a questo appuntamento con la storia e offrire servizi di accoglienza e di ospitalità dello stesso livello della prestazione sportiva. Dobbiamo saper approfittare di questo momento storico che sta vivendo la città per farne un’ulteriore occasione di affermazione internazionale, valorizzando e mettendo in rete tutte le potenzialità di cui disponiamo: lo stile di vita, la vivacità e la storia che affiorano da ogni angolo del centro antico, il patrimonio ambientale, culturale, storico ed artistico: sono questi i fattori che faranno ancora da traino al turismo di qualità nel capoluogo regionale, facendone un brand specifico come “posto dove bisogna andare”."

- Torna la grandeur a Napoli dopo più di 30 anni dall’epopea indelebile di Maradona. Il Napoli di De Laurentiis si avvicina svelto al terzo scudetto. Sarà follia a Napoli innanzitutto…

 

Anche se il calcio è il più imprevedibile degli sport e tutto può accadere finché la matematica non dirà basta, nella città l’aria di festa è già palpabile per un evento che i tifosi attendono da 33 anni. Un Napoli di questa portata - che non sta vincendo solo le partite ma sta dando un esempio di approccio sportivo di altissima qualità, analogamente ad ogni organizzazione imprenditoriale che si rispetti ,entra in campo e va a prendersi il risultato, si gioca la partita a viso aperto, attaccando dall’inizio alla fine. Un esempio invidiabile di collettivo coeso e in perfetta armonia come raramente si vede, ancor meno nei nostri territori.

 Un atteggiamento nuovo e benvenuto , che è riuscito a mandare in soffitta anche la atavica scaramanzia del popolo napoletano. Un modello sportivo quanto economicamente sostenibile , come sta dimostrando il presidente De Laurentiis a tutta la comunità calcistica internazionale : da imprenditore sono molto orgoglioso del modello di gestione complessiva che sta esportando , da Napoli nel mondo , il nostro presidente.

Il sindaco Gaetano Manfredi, altrettanto orgoglioso , sta già pensando all’organizzazione della Festa Scudetto e la città è una vera e propria invasione di bandiere, sciarpe, maglie e gadget azzurri. In questa euforia collettiva c’è tutto l’amor proprio e il senso di appartenenza di un popolo verso un’impresa sportiva straordinaria, ma anche il richiamo della memoria: c’è un’idea romantica che è rimasta marchiata a fuoco sulla pelle, c’è un bagaglio di emozioni e di ricordi che, viaggiando, nostalgicamente riportano al Pibe de Oro.

 

-   Il calcio è la prima industria al mondo, fa girare tanti soldi. Con lo scudetto sul petto quali dinamiche economiche si muoveranno nella città?

 

Lo Scudetto sarà un volano straordinario per il turismo e per il marketing che si preparano ad incassare parecchio: ristoranti ed alberghi saranno pieni per settimane. Non solo: l’immagine di una città in crescita e in evoluzione attrae di per se’ nuovi investimenti e le opportunità di business aumenteranno in maniera esponenziale.  Dobbiamo però prepararci a questo appuntamento con la storia e offrire servizi di accoglienza e di ospitalità dello stesso livello della prestazione sportiva. La città sta facendo enormi passi in avanti, dal punto di vista ricettivo-turistico e da quello culturale, affermarsi anche nello sport principe per definizione, può essere solo il migliore stimolo a migliorare ulteriormente. Questo Scudetto può rappresentare lo snodo di un’operazione di ricucitura del sentimento identitario e comunitario dei napoletani, che consenta la massima valorizzazione di una creatività unica al mondo ( la torta Osimhen è solo l’ultima kikka ) , e possa aiutare a condurre tutta la città, nessuno escluso, verso un orizzonte di progresso e di sviluppo.

 


- Quali settori dell’impresa saranno più coinvolti?


Lo sport in generale rappresenta un importante volano di crescita per tutta l’economia, poiché crea valore aggiunto e occupazione, inclusione e sentimenti di solidarietà verso i meno fortunati, con esternalità positive rilevanti in altri comparti, stimolandone lo sviluppo e favorendo l’attività innovativa. Le maggiori ricadute coinvolgeranno ovviamente il settore del turismo in senso ampio - imprese ricettive e della ristorazione come detto, attività ricreative culturali e di intrattenimento, settore agroalimentare e dei trasporti – ma l’intera economia cittadina potrà beneficiarne.

 


-   Il Pil di Napoli è il turismo. Ai quartieri spagnoli si sono inventati l’oracolo di Maradona che fa il pieno di turisti. Quali altre iniziative potrebbero venire?

 

Il Comune di Napoli è già all’opera per progettare un itinerario turistico e un museo che possano convogliare in un piano ben preciso la passione popolare per Maradona e per il Napoli. Sono molti, infatti, i tifosi che raggiungono il capoluogo della Campania da ogni parte del mondo per vedere dove ha giocato Diego Armando Maradona. L’idea è quella di raccogliere i cimeli di ormai quasi 100 anni di storia accompagnati da strumenti interattivi, luci in grado di creare effetti speciali avveniristici, visite guidate sul terreno di gioco e in tutti i luoghi-simbolo del legame tra Diego e Napoli. Dobbiamo saper approfittare di questo momento storico che sta vivendo la città per farne un’ulteriore occasione di affermazione internazionale, valorizzando e mettendo in rete tutte le potenzialità di cui disponiamo: lo stile di vita, la vivacità e la storia che affiorano da ogni angolo del centro antico, il patrimonio ambientale, culturale, storico ed artistico: sono questi i fattori che faranno ancora da traino al turismo di qualità nel capoluogo regionale, facendone un brand specifico come “posto dove bisogna andare”. Siamo attrattori di turismo sportivo, ma poi abbiamo Capri, Sorrento, Pompei, la Reggia di Vanvitelli, Paestum, Santa Sofia, la dieta mediterranea e tante bellezze delle aree interne ricche di storia da offrire ai turisti. La Campania è un grande museo a cielo aperto. Tocca alla classe dirigente di questo territorio, politica , imprenditoriale, sindacale e associativa, lavorare insieme per garantire un livello di qualità dell’offerta sempre più alto.


- Quanto potrebbe valere di introiti per la città lo scudetto?

 

Si tratta di un calcolo complicato se non impossibile da fare oggi. Lo Scudetto per Napoli sarà un grande evento che solo con i festeggiamenti di fine aprile, quando dovrebbe arrivare la certezza matematica della vittoria, e giugno, a chiusura di Campionato, avrà ripercussioni notevoli sul turismo e sul suo indotto, tra shopping, servizi di ristorazione (pizzerie, locali, ambulanti), alloggio (per i tifosi che verranno da fuori Campania a sostenere la propria squadra). Senza contare l’incalcolabile ritorno di immagine internazionale per il brand “Napoli”. Pure il marketing si prepara ad incassare parecchio, purtroppo anche quello del falso dove comunque tanta gente lavora. Scatterà la corsa alla maglietta, alla sciarpa, al gadget in ogni parte della città… Per farsi soltanto un’idea di cosa porta con sé un evento di questa portata, basta pensare alle Universiadi 2019 quando per due settimane musei ed itinerari turistici sono stati presi d’assalto, si è registrato un boom di prenotazioni negli alberghi e nelle strutture ricettive del capoluogo partenopeo, con un tasso di occupazione superiore al 90 per cento o vicino al sold out in molte zone della città e gli incassi per gli esercizi commerciali di Napoli sono cresciuti del 200%.

 


- Quali strutture potrebbero rivalutarsi?



Anche in vista della candidatura e dell’eventuale assegnazione del titolo di capitale europea dello sport 2026,  è fondamentale programmare investimenti per recuperare una serie di impianti sportivi che versano in situazione di degrado e di abbandono. I grandi eventi servono anche a questo: ristrutturare e ampliare il più possibile i siti. Da Scampia a Ponticelli, da Fuorigrotta a Barra passando per le centinaia di campetti, palestre e circoli inutilizzati e attualmente inagibili, sono tante le strutture che potrebbero essere restituite alla collettività. In molti casi si tratta di vere e proprie cattedrali nel deserto vandalizzate e abbandonate che attendono una nuova vita da parte dell’amministrazione comunale. Basti pensare alla situazione di inagibilità del Palastadera,  il grande impianto sportivo comunale di Poggioreale, quartiere nella zona orientale di Napoli. O ancora alla piscina comunale “M. Galante” di Scampia, alla piscina comunale Bulgarelli a Poggioreale, dove il tetto, crollato nell’agosto scorso, non è stato più ricostruito, all’abbandono del Centro sportivo di via delle Repubbliche a Barra. Sono interventi che possono essere realizzati anche grazie ai Fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza: lo scorso luglio il Comune di Napoli è stato ammesso senza riserve al bando PNRR finalizzato ad incrementare l’inclusione e l’integrazione sociale attraverso la realizzazione o la rigenerazione di impianti sportivi, cittadelle dello sport, impianti polivalenti indoor ed impianti natatori che favoriscano il recupero di aree urbane.


- Ci faccia il suo decalogo di idee per rivalutare la città con la spinta del terzo scudetto

 

Napoli può e deve riprendere il ruolo che storicamente le compete, ovvero quello di una grande metropoli internazionale con più di 3000 anni di storia. Per farlo è necessario avere grandissima fiducia in noi stessi, e un grande successo nello sport più diffuso del mondo, è fondamentale per riprendere a pensare in grande. L’attuale amministrazione non ha bisogno di suggerimenti che non conosca già, saprà cogliere l’occasione di questa grande possibile affermazione per rafforzare ulteriormente lo status di Patrimonio Mondiale dell’Unesco !
 


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