Pomigliano ed elezioni, il monito dei parrocci ai candidati

Francesco Cristiani • 3 aprile 2023

L’azione dell’amministrazione pubblica deve essere compresa nei limiti della legalitá, ma anche in quelli della competenza e della trasparenza. Insomma, un richiamo al rispetto della legge, all’interno di un quadro finalizzato alla soluzione dei bisogni collettivi. Perché il tutti contro tutti non giova mai a nessuno.

Il decalogo del buon politico riportato nella lettera è mutuato da don Sturzo, e più che altro è una summa di buonsenso e pragmatismo etico. E alla fine di ogni giorno, fare un esame di coscienza sarebbe buona regola per il politico di qualunque colore.

Quando oramai si profila all’orizzonte nella sua concretezza la sfida elettorale per il comune di Pomigliano, nella domenica delle Palme i parroci della cittá si rivolgono agli attori politici con una lettera aperta.

La firma innanzitutto è una invocazione, Pomigliano cittá di Pace. Non è cosa da poco, in un momento storico come questo, quando in molti italiani viene di nuovo fuori una sorta di spirito bellicista, evidentemente fuori luogo per chi si richiama all’impegno istituzionale nel segno del cattolicesimo.


Un cattolicesimo sociale che sta anche nel richiamo, sicuramente non casuale, alle parole di due padri nobili della nostra storia politica, Giorgio La Pira e Luigi Sturzo. Il primo, da sindaco di Firenze, fu infatti promotore di un singolare sforzo diplomatico, durante la guerra degli Stati Uniti contro il Vietnam.

La lettera, distribuita oggi nelle chiese tra le persone che hanno partecipato alla funzione che celebra l’ingresso di Gesù a Gerusalemme, è un accorato appello a tutti i candidati. Un decalogo etico che poggia su basi morali. E che ha come stella polare l’attenzione verso i deboli. La politica perciò come strumento di bene, nelle mani dei fedeli cattolici come dei laici. Le parole di papa Francesco sono mutuate per esortare tutti a “sporcarsi le mani”. Non perché la politica sia una cosa sporca, nient’affatto. Piuttosto perché l’impegno nelle storie del mondo non sporca mai le mani, se non sporca il cuore.

Non manca il realismo di evidenziare che i problemi delle persone non si risolvono con l’assistenzialismo delle manse Caritas, ma con scelte opportune e oculate, nella direzione del bene comune.


In questo senso, i parroci vorrebbero vedere, per Pomigliano, un progetto al passo coi tempi, una idea complessiva di cittá fondato sulla crescita integrale, sui ragazzi e sui giovani.

“Dialogate coi responsabili delle nostre gradi fabbriche, per assicurare ai lavoratori lavoro dignitoso”, questo passaggio rende pienamente la consapevolezza dei sacerdoti del fatto che oggi non basta avere un lavoro, per non rischiare di essere poveri, di non raggiungere il livello minimo della vita dignitosa che un salario dovrebbe assicurare, cosi’ come recita la nostra carta costituzionale. Evitare licenziamenti e lunghe cassintegrazioni: qui i parroci mostrano quel particolare volto della chiesa di Cristo che vuole stare al fianco di chi ha sulle mani l’unico sporco che non sporca mai, quello del lavoro.

In tanti, racconta la lettera, bussano alle porte delle parrocchie per chiedere aiuto. Per pagare una bolletta, mettere il piatto a tavola, trovare un tetto sotto cui dormire. I problemi collettivi sono evidentemente ben noti ai parroci, che li indicano esattamene come può fare solo chi vive la cittá in tutti i suoi momenti e in ogni sua articolazione. Sicurezza collettiva, ambiente e qualitá dell’aria, viabilitá, periferie, iniziative sociali di inclusione per le fasce deboli (anziani, malati, diversamente abili), le emergenze cui mettere mano.


L’azione dell’amministrazione pubblica deve essere compresa nei limiti della legalitá, ma anche in quelli della competenza e della trasparenza. Insomma, un richiamo al rispetto della legge, all’interno di un quadro finalizzato alla soluzione dei bisogni collettivi. Perché il tutti contro tutti non giova mai a nessuno.

Il decalogo del buon politico riportato nella lettera è mutuato da don Sturzo, e più che altro è una summa di buonsenso e pragmatismo etico. E alla fine di ogni giorno, fare un esame di coscienza sarebbe buona regola per il politico di qualunque colore.


La lettera conclude con una sorta di richiamo: noi pastori, insieme coi nostri parrocchiani, preghiamo per voi e per noi… ma siete voi politici a dover creare condizioni di collaborazione e partecipazione, per costruire il bene di tutti. Insomma, i parroci sembrano dire: fate in modo di non dimenticarvelo.


di Francesco Cristiani

Share

Tutti gli articoli

Autore: Iazzetta Giuseppe 26 maggio 2025
La cura del verde e il suo risvolto psicofisico
Autore: Iazzetta giuseppe 25 maggio 2025
Capitolo 1
Autore: Marianna Marra 19 maggio 2025
Marianna Marra : "Gennaro Regina discende da una famiglia di editori d’arte e librai antiquari dal 1880, custode di quel cordone ombelicale a tre vasi che tutt'ora gli consente un prolifico scambio di sangue con la sua terra madre adorna di storia e di simbologie ".
Autore: Felice Massimo De Falco 16 maggio 2025
La resilienza di Alessia è una sintassi fluida, fatta di un sé che agisce, di sorrisi che trasformano, di una comunità che accoglie, di pause che creano, di una malattia che insegna. È una lingua che rifiuta la fretta e abbraccia la connessione, che trova bellezza nel ritmo lento di un sorriso condiviso. In Ritratti a viva voce, celebrato l'11 maggio 2025 a San Quirico d’Orcia, Alessia è una strofa di un poema collettivo, una donna che, con ogni risata, ricorda al mondo che la resilienza non è solo sopravvivere: è vivere, amare e costruire, un sorriso alla volta.
16 maggio 2025
Il progetto si pone come baluardo contro quella che le promotrici descrivono come una deriva culturale, morale e sociale, proponendo una presenza femminile che coniughi fermezza e cura. «Donne di Destra è un invito a tutte le donne a impegnarsi attivamente, non per occupare spazi di potere, ma per costruire una politica che guardi al futuro senza dimenticare le nostre radici», affermano le quattro fondatrici, evidenziando il ruolo della donna come custode di valori e tradizioni.
Autore: Iazzetta 13 maggio 2025
A due giornate dal termine, si rincorrono i sogni tra dubbi e passione del popolo partenopeo, sempre pronto a sostenere ed osannare i loro amati beniamini. In una stagione tra alti e bassi in cui sembra essersi ritrovata la calma, la serenità e il temperamento visto con intensità nella stagione di "spallettiana" memoria. Quest'anno, tutto sembra possibile, l'ammiccamento al quarto scudetto è avvenuto con successo e il sogno di tanti giovani partenopei e di correre in strada a festeggiare cucito al petto il quarto scudetto napoletano. I sacrifici tanti, ci sono stati, il gioco di Mister Conte ha prodotto ottimi risultati, sebbene qualche lacuna in termini di intensità e di cinismo si sia evidenziata più volte nell'arco della stagione, non ultimo il pareggio di Genoa, in cui la squadra pur producendo un ottimo gioco, si è fatta raggiungere ben due volte. Resta importante mantenere la calma , in questo finale di stagione e tirare fuori gli artigli, lasciar andar via le pressioni e le paure, usare la tenacia e la regolarità che ha contraddistinto i nostri beniamini.
Autore: Mario Sorrentino 12 maggio 2025
Educare alla consapevolezza della sessualità significa rendere più consapevoli i ragazzi rispetto alle inevitabili implicazioni di tipo psichico e sociale che la diversità sessuale comporta.I genitori solitamente aspettano che siano i figli a rivolgere loro delle domande, a loro volta i ragazzi, spesso faticano a fare tali domande per l’imbarazzo che potrebbe comportare. La paura di essere giudicati o di porre quesiti “sbagliati” induce i giovani adolescenti, e non solo, a non confrontarsi né con le figure adulte di riferimento (genitori, insegnanti) né con i pari; i ragazzi e le ragazze cercano le risposte ai loro quesiti sui social, su Internet o su qualche blog spesso gestito da altri pari. Tutto questo genera risposte poco precise ma soprattutto non sempre o non del tutto corrette, con il rischio di diffondere false credenze e aspettative errate sulla sfera sessuale, emotiva e relazionale.
Autore: Felice Massimo De Falco 11 maggio 2025
"Quel che so di loro" è un memoir politico che intreccia analisi storica e riflessione personale, offrendo un ritratto lucido e critico della Seconda Repubblica. Elio Vito emerge come un testimone privilegiato delle trasformazioni del berlusconismo, da esperimento liberale a forza subalterna alla destra, e della crisi della politica italiana, segnata da trasformismo e disaffezione. La sua storia è quella di un radicale che ha cercato di portare i valori di libertà e giustizia in un partito che, col tempo, ha smarrito la propria identità: “La libertà, vince, sempre. Anche le mie dimissioni, in fondo, sono state un piccolo gesto di libertà” .
Autore: Felice Massimo De Falco 5 maggio 2025
“La follia non è solo un’ombra, ma una luce che illumina il genio. Nei miei studi su grandi personalità, ho visto come il dolore mentale possa trasformarsi in forza creativa". Ghaem i, con quest’opera, ci invita a ripensare la leadership attraverso la lente della psichiatria, mostrando come qualità legate a disturbi dell’umore – realismo, empatia, resilienza e creatività – abbiano reso leader come Lincoln e Churchill eccezionali in tempi di crisi, mentre figure come Sherman e Ted Turner hanno brillato per la creatività bipolare. Combinando storia e psichiatria, Ghaemi dimostra che la ‘normalità’ di leader come Chamberlain o Bush può fallire, e che persino alcune follie, come la psicosi, possono generare dispotismo, offrendo una visione audace che destigmatizza la malattia mentale e ne rivela i benefici per la società.” La prefazione è a cura della professoressa Liliana Dell'Osso, Presidente della Società italiana di Psichiatria.
Autore: Felice Massimo De Falco 3 maggio 2025
La sua mission è tornare a considerare i pazienti come persone prima ancora che malati.
Altri post