"A tu per tu con Dio" - La rubrica pastorale di Don Filippo Centrella - Giovani e bello

Don Filippo Centrella • 3 marzo 2023

"A tu per tu con Dio" - La rubrica pastorale di Don Filippo Centrella


I GIOVANI ALLA PROVA DEL «BELLO» (Prima parte?

Nei prossimi articoli affronteremo la tematica del «bello» affrontando la questione da un punto di
vista filosofico-estetico, per comprendere come i giovani, nell’attuale contesto culturale che
valorizza, fino all’estremo, il carattere del “bello”, si relazionano, personalmente e socialmente, con questa dimensione.


Va subito detto che due sono le principali esperienze estatiche che permettono all’uomo di aprirsi
all’altro-da-sé: quella nata dall’incontro con il bello (esperienza estetica) e quella originata dal brutto – ovvero l’ingiusto, lo squallido, il meschino, il fanatico, il violento – (esperienza dello scandalo e dell’indignazione). In questo articolo, che presenta la prima parte del mio intervento su questo tema, mi concentrerò sulla prima, anche se, come ogni coppia di opposti, le due nonsono facilmente separabili; approfondirò la seconda in un successivo intervento.


È importante addentrarci nei meandri più reconditi di questa dimensione amorosa, se veramente
vogliamo cogliere i moti che agitano l’essere umano a partire soprattutto dall’adolescenza. La via più sicura e diretta attraverso cui passare è sicuramente la bellezza, in quanto inevitabilmente attraente, coinvolgente e sconvolgente e quindi con il potere di disarmare l’uomo dagli eccessivi orpelli razionali, ostacolo alla ricerca se usati solo per costruire un’immagine socialmente accettabile di sé e del mondo nascondendo le movenze più profonde e oscure dell’animo. L’amore non può prescindere dal bello ma, come spiega Socrate, l’amore non è bello: Eros, figlio di Poro e Penia, è simile a uno satiro, «è sempre povero e tutt’altro che delicato e bello;


anzi grossolano, mezzo selvatico, sempre scalzo, vagabondo perché ha la natura della madre. Per parte di padre, invece, è fatto per insidiare ciò che è bello e buono, essendo di natura virile, audace, violento, gran cacciatore». L’amore è sempre mancante di qualcosa, vive del desiderio, dell’assenza e tende al bello, che è armonia, equilibrio, perfezione (i Romantici aggiungerebbero: tende al sublime, a una dimensione dinamica infinita che trascende l’equilibrio stesso della bellezza); ma amore non è questa armonia, questa bellezza, questa dimensione sublime, è tensione. Tensione tra la preservazione di sé e l’apertura all’altro, che rimarrà sempre mistero da continuare a scoprire – quando non lo considerassi più tale sancirei la fine del rapporto d’amore.

Share

Tutti gli articoli

Autore: Giovanni Amitrano 23 ottobre 2025
"Chi come me ha attraversato grandi difficoltà mi affascina perché dentro di sé custodisce un sapere che non si trova nei libri: quello di chi ha sofferto, ha resistito e, nonostante tutto, ha continuato a vivere".
Autore: Valentina Manon Santini 23 ottobre 2025
Mercificare il dolore significa offendere tutte le donne che hanno subito davvero violenza — nelle mura domestiche, negli affetti, sul posto di lavoro. Anche chi, come me, ha conosciuto la violenza psicologica: la minaccia di isolamento, il tentativo di ridurti al silenzio, il ricatto sottile che ti vuole annientare, di chi ti dice “ti faccio terra bruciata, non lavorerai più. Questa è pornografia del dolore.
Autore: Felice Massimo De Falco 22 ottobre 2025
In un mondo che corre affannosamente verso l’oblio, dove il tempo divora le tracce dell’esistenza umana come un fiume in piena, Vera Dugo Iasevoli emerge come una guardiana della memoria collettiva. In questo libro, la professoressa non solo documenta fatti, ma infonde un’anima esistenzialista: il cimitero è “un silenzio che parla”, un “dormitorio” in attesa dell’alba eterna, un monito contro l’oblio. Valorizzando Pomigliano d’Arco – terra di patrioti, fede e resilienza – e i suoi avi, l’autrice ci invita a camminare tra le lapidi non come visitatori, ma come eredi di un’eredità immortale. Un’opera avvincente, essenziale per chi cerca radici nel flusso dell’esistenza: sì, si può fare, e si deve leggere.
Autore: Felice Massimo De Falco 5 ottobre 2025
In un’epoca in cui l’essere umano si riduce a un curriculum di successi effimeri, Vincenzo Siniscalchi emerge dal racconto di Domenico Ciruzzi non come un avvocato illustre – il “Maradona del codice penale” , potremmo definirlo con un’immagine che evoca dribbling geniali tra le maglie intricate della legge –, ma come un’esistenza autentica, un Sisifo napoletano che spinge il suo macigno non su per la collina del Palazzo di Giustizia, ma attraverso i vicoli della condizione umana, senza la paura di rotolare giù.
Autore: Redazione 19 settembre 2025
«Io non so perché mi sta succedendo questa cosa, so soltanto che ogni volta che guarisco qualcuno perdo un senso».
Autore: Marianna Marra 30 agosto 2025
Il film non si limita a rappresentare un caso isolato, ma dispiega inevitabilmente il racconto di realtà drammatiche più ampie che, con minuzia di particolari e sfumature emozionali, si fanno corpo e carne attraverso lo schermo.
Autore: Redazione 7 agosto 2025
Sorella Morte è un romanzo che sfida il lettore a confrontarsi con il mistero della vita e della morte, intrecciando il razionale e l’irrazionale in una narrazione avvincente. Il romanzo lascia una domanda esistenziale che risuona oltre le sue pagine: Se il male è un’eredità che scorre nel sangue, possiamo davvero sfuggire al nostro destino, o siamo condannati a ripetere gli errori dei nostri antenati?
Autore: Marianna Marra 28 luglio 2025
"Uno Stato laico deve dare ai cittadini la possibilità di decidere della dignità della propria vita e della propria morte."
Autore: Iazzetta Giuseppe 23 luglio 2025
This is a subtitle for your new post
Autore: Marianna Marra 3 luglio 2025
"I giovani e la salute mentale". Conoscere per normalizzare l'accesso alle cure, normalizzare per non stigmatizzare, non stigmatizzare per prevenire e curare senza paura né pregiudizio. Conoscere per potersi affidare, affidarsi per poter guarire.
Altri post