Lello Russo, l'animale politico che morirà soltanto da vincitore. Attestato di stima non richiesto

Felice Massimo De Falco • 3 marzo 2023

Lello Russo, l'animale politico che morirà soltanto da vincitore.

Attestato di stima non richiesto

Sarà stata amaro come gocce di veleno aver dovuto ingerire una sconfitta elettorale nel 2020 contro l'accozzaglia-laboratorio che gli sembrava a portata di mano, ma, abbagliato dalle lusinghe di cattivi consiglieri (strano che se ne sia fatto qualcuno), si lasciava andare a considerazioni di civettuola convinzione. Lanciare una donna, la più gradita ai peones, senza calcolare l'effetto rebound che la storia gli ha consegnato, cioè la fine della sua storia. Lello Russo è un capitano di calcio non un manager all'inglese e per vincere deve stare in campo e guidare passo dopo passo ogni dettaglio, ogni schema, ogni rapporto frontale con la gente della sua città, che conosce meglio di sua moglie. Ma si ritirò lanciando un'avvisaglia a chi gli addossava la sua Waterloo: "E' la sconfitta di Pomigliano, non mia, e ve ne accorgerete".


E così è stato, predizione azzeccata: 27 mesi di sperpetuo,  penuria, bugie, immobilismo, trame culminate nel defenestramento di Del Mastro a favore, pensano essi, di un Moloch di sinistra imborghesita capeggiata dall'architetto del diavolo (si scherza) Eduardo Riccio, che tenterà di monetizzare la disfida a Del Mastro, essendo convinto al contempo di essersi levato di torno quell'animale politico rognoso di Lello Russo, magari prendendosi pure quelche suo ex figliol prodigo. Ma storia ha voluto che questa penosa congeria di fattacci intorno alla sfiducia del sindaco, lo abbiano rimesso in carreggiata, non sappiamo a che livello, ma comunque in una posizione di potersi giocare le sue carte. Dalla sua ci sono l'autorevolezza, il carisma, la capacità politica e il bene della gente che sussurra il suo nome centelliando un caffè nei bar.


La situazione è ancora fluida, ogni ipotesi potrebbe essere azzardata, ma non conosciamo miglior azzardo di Lello Russo per scompaginare i  piani di un ex factotum politico di Michele Caiazzo, bravo avvocato, meno avvezzo di politica. Michelino, personaggio fiabesco del potere che conta, nel 2010 gli preferì Onofrio Piccolo, affermando: "Eduardo è un bravo avvocato". E chissà se Riccio se la sia legata al dito contro chi l'ha sostuito di recente ai seggi per le votazioni del segretario dem. Tant'è che non tutto il Pd è entusiasta di Riccio, reo di non aver manco avvisato i suoi delle sue intezioni di dimettersi. A Napoli è partita un'istruttoria che porterà chissà a commissariare il circolo di Pomigliano. Poco importa. Le velleità di Riccio sono manifeste, resta da mettere nero su bianco.


Ma non ha fatto i conti col redivivo animale politico, l'uomo più capace politicamente della città di Pomigliano (senza tema di smentita), nonostante il suo carattere arcigno e tignoso. L'uomo non rivela quasi mai ciò che ha in testa. Aspetta serafico l'evolversi della situazione e intanto compone le liste elettorali. Carezza i suoi alleati escludendosi dal paniere dei candidati, valuta la sostanza dei pretendenti e si fa le sue deduzioni, ma sa di essere l'uomo più autorevole e capace per giocarsi forse l'ultima partita della vita, il suo happy ending.

Al di là di come andrà, resterà negli annales della città, sia per il suo cursus politico, ma specie per la sua innata capacità di saper entrare nella volontà del suo popolo, primo suo giudice. Un'uomo che non smette mai di esser giovane e di avere riserve auree di linfa vitale e politica. E' l'uomo con tre spanne in più sopra gli altri: lo sanno gli avversari, fieri ingenuamente di essersi liberati di lui, lo sa chi gli vuole bene o lo stima senza chiedere nulla in cambio.

Sarà un fenomeno da studiare se da 50 anni è sulla scena politica da incontrastato e “spietato"protagonista. Lo dico anche ai suoi avversari. C'è da imparare, oggi che nessuno ti insegna il mestiere della politica. Non sono lusinghe, ma un attestato di stima ad uomo che ha saputo fare delle sue intuizioni i suoi principi cardinali verso il successo. L’uomo è un pozzo di sapere e di difetti: o lo si ama o lo si odia. Come i grandi leader. Carisma da Prima Repubblica.

È un generatore di passato e futuro per cui non sai mai in quale epoca ti porti. È un continuo divenire così come la politica, quel tarlo che gli scortica la pelle sin da ragazzino. Finirà i suoi giorni nell’agone. Fosse un libro, sarebbe sicuramente il Principe di Machiavelli, la volpe e il leone assieme. Un conducator di razza pregiata.

E' un uomo che sa racchiudere i suoi cento difetti in un’unica virtù: sapere di averli. Un uomo che conosce il suo popolo meglio di sua moglie.
Questo è un attestato di stima non richiesto all’uomo che non morì mai e che non concluderà la sua carriera con un segno negativo.

Share

Tutti gli articoli

Autore: Iazzetta Giuseppe 26 maggio 2025
La cura del verde e il suo risvolto psicofisico
Autore: Iazzetta giuseppe 25 maggio 2025
Capitolo 1
Autore: Marianna Marra 19 maggio 2025
Marianna Marra : "Gennaro Regina discende da una famiglia di editori d’arte e librai antiquari dal 1880, custode di quel cordone ombelicale a tre vasi che tutt'ora gli consente un prolifico scambio di sangue con la sua terra madre adorna di storia e di simbologie ".
Autore: Felice Massimo De Falco 16 maggio 2025
La resilienza di Alessia è una sintassi fluida, fatta di un sé che agisce, di sorrisi che trasformano, di una comunità che accoglie, di pause che creano, di una malattia che insegna. È una lingua che rifiuta la fretta e abbraccia la connessione, che trova bellezza nel ritmo lento di un sorriso condiviso. In Ritratti a viva voce, celebrato l'11 maggio 2025 a San Quirico d’Orcia, Alessia è una strofa di un poema collettivo, una donna che, con ogni risata, ricorda al mondo che la resilienza non è solo sopravvivere: è vivere, amare e costruire, un sorriso alla volta.
16 maggio 2025
Il progetto si pone come baluardo contro quella che le promotrici descrivono come una deriva culturale, morale e sociale, proponendo una presenza femminile che coniughi fermezza e cura. «Donne di Destra è un invito a tutte le donne a impegnarsi attivamente, non per occupare spazi di potere, ma per costruire una politica che guardi al futuro senza dimenticare le nostre radici», affermano le quattro fondatrici, evidenziando il ruolo della donna come custode di valori e tradizioni.
Autore: Iazzetta 13 maggio 2025
A due giornate dal termine, si rincorrono i sogni tra dubbi e passione del popolo partenopeo, sempre pronto a sostenere ed osannare i loro amati beniamini. In una stagione tra alti e bassi in cui sembra essersi ritrovata la calma, la serenità e il temperamento visto con intensità nella stagione di "spallettiana" memoria. Quest'anno, tutto sembra possibile, l'ammiccamento al quarto scudetto è avvenuto con successo e il sogno di tanti giovani partenopei e di correre in strada a festeggiare cucito al petto il quarto scudetto napoletano. I sacrifici tanti, ci sono stati, il gioco di Mister Conte ha prodotto ottimi risultati, sebbene qualche lacuna in termini di intensità e di cinismo si sia evidenziata più volte nell'arco della stagione, non ultimo il pareggio di Genoa, in cui la squadra pur producendo un ottimo gioco, si è fatta raggiungere ben due volte. Resta importante mantenere la calma , in questo finale di stagione e tirare fuori gli artigli, lasciar andar via le pressioni e le paure, usare la tenacia e la regolarità che ha contraddistinto i nostri beniamini.
Autore: Mario Sorrentino 12 maggio 2025
Educare alla consapevolezza della sessualità significa rendere più consapevoli i ragazzi rispetto alle inevitabili implicazioni di tipo psichico e sociale che la diversità sessuale comporta.I genitori solitamente aspettano che siano i figli a rivolgere loro delle domande, a loro volta i ragazzi, spesso faticano a fare tali domande per l’imbarazzo che potrebbe comportare. La paura di essere giudicati o di porre quesiti “sbagliati” induce i giovani adolescenti, e non solo, a non confrontarsi né con le figure adulte di riferimento (genitori, insegnanti) né con i pari; i ragazzi e le ragazze cercano le risposte ai loro quesiti sui social, su Internet o su qualche blog spesso gestito da altri pari. Tutto questo genera risposte poco precise ma soprattutto non sempre o non del tutto corrette, con il rischio di diffondere false credenze e aspettative errate sulla sfera sessuale, emotiva e relazionale.
Autore: Felice Massimo De Falco 11 maggio 2025
"Quel che so di loro" è un memoir politico che intreccia analisi storica e riflessione personale, offrendo un ritratto lucido e critico della Seconda Repubblica. Elio Vito emerge come un testimone privilegiato delle trasformazioni del berlusconismo, da esperimento liberale a forza subalterna alla destra, e della crisi della politica italiana, segnata da trasformismo e disaffezione. La sua storia è quella di un radicale che ha cercato di portare i valori di libertà e giustizia in un partito che, col tempo, ha smarrito la propria identità: “La libertà, vince, sempre. Anche le mie dimissioni, in fondo, sono state un piccolo gesto di libertà” .
Autore: Felice Massimo De Falco 5 maggio 2025
“La follia non è solo un’ombra, ma una luce che illumina il genio. Nei miei studi su grandi personalità, ho visto come il dolore mentale possa trasformarsi in forza creativa". Ghaem i, con quest’opera, ci invita a ripensare la leadership attraverso la lente della psichiatria, mostrando come qualità legate a disturbi dell’umore – realismo, empatia, resilienza e creatività – abbiano reso leader come Lincoln e Churchill eccezionali in tempi di crisi, mentre figure come Sherman e Ted Turner hanno brillato per la creatività bipolare. Combinando storia e psichiatria, Ghaemi dimostra che la ‘normalità’ di leader come Chamberlain o Bush può fallire, e che persino alcune follie, come la psicosi, possono generare dispotismo, offrendo una visione audace che destigmatizza la malattia mentale e ne rivela i benefici per la società.” La prefazione è a cura della professoressa Liliana Dell'Osso, Presidente della Società italiana di Psichiatria.
Autore: Felice Massimo De Falco 3 maggio 2025
La sua mission è tornare a considerare i pazienti come persone prima ancora che malati.
Altri post