Antonio Parlati (Rai Napoli): "La mia vita passo dopo passo"

Felice Massimo De Falco • 2 febbraio 2023

Intervista ad Antonio Parlati, capo del centro di produzione Rai Napoli: "La mia vita passo dopo passo"

- Dott. Parlati la scalata verso il successo è stata piena di ostacoli. Cosa ha attraversato?


  Io non parlerei di successo e di ostacoli, piuttosto di un percorso lavorativo e personale che a volte ti offre delle opportunità di crescita. Bisogna innanzitutto avere la fortuna e poi anche qualche capacità per afferrare l’occasione che ti porti, come nel mio caso, ad avere delle belle soddisfazioni.


 - Rifarebbe tutto quello ha fatto?


Come in quella personale, anche nella mia vita lavorativa ogni momento ed ogni passaggio ha rappresentato un mattoncino che è servito a costruire, ciò che sono ora, difetti compresi. Quindi, perché cambiare?


- Sta trasmettendo anche ai suoi figli l’importanza della gavetta?


 È giusto che ogni individuo faccia il suo percorso, in maniera autonoma, seguendo quelle che sono le proprie aspirazioni e le proprie capacità calate nel periodo storico in cui vive. Io posso solo raccontare loro la mia piccola storia. Se questo possa essere utile o meno lo lascio decidere a loro

- Era molto legato al suo predecessore Francesco Pinto. Cosa ha imparato da lui?


Quindici anni al fianco di Francesco hanno indubbiamente indirizzato il mio modo di “stare in campo” volendo usare una metafora sportiva. Nel rispetto reciproco dei ruoli (non ricordo di aver mai avuto uno screzio con lui), ho avuto l’opportunità di avere sempre una visione a 360° dell’azienda, gettando uno sguardo e costruendo rapporti anche fuori dallo stretto contesto di competenza


- C’è stato qualcun altro che ritiene essere stato importante per il progredire del suo percorso?


Una delle fondamentali esperienze è stata certamente quella relativa ai 7 anni passati al coordinamento dei servizi giornalistici della Tgr Campania con allora a capo Giuseppe Blasi. Difficile non voler bene a Pino. Continuando la metafora calcistica, direi che Blasi è il prototipo dell’allenatore in campo. Pronto all’occorrenza e senza alcun problema anche a subentrare in qualunque ruolo e sempre pronto ad aiutare il compagno in difficoltà


- Che idea di Rai ha?


Di una grande azienda, che ha saputo gestire il complicato passaggio dal monopolio televisivo al mercato libero, lavorando con continuità sulla duplice strada della massima qualità e del continuo cambiamento di gusti e linguaggi dovuto ai mutamenti sociali e tecnologici


- Come è cambiata la televisione negli anni?


 La nascita e lo sviluppo delle piattaforme ha di fatto introdotto un modo diverso di fruizione dei contenuti. All’appuntamento del sabato prima e del giovedì sera poi per veder nei bar “Lascia o Raddoppia” si è parzialmente sostituito il “quando voglio per quanto tempo voglio” anche su tablet o cellulare se sono in movimento. E’ provato però che i programmi di qualità nei contenuti e nella fattura incontrano il godimento del grande pubblico, basti vedere gli ascolti plurimilionari dei programmi di Alberto Angela che il centro realizza in giro per il mondo in 4K

- Secondo lei, quale è stato il miglior programma che avete realizzato?


Non so se sia il migliore ma, un programma che senz’atro ha rivoluzionato il modo di rappresentarsi in televisione è stato “Senza Rete”. Contrariamente a quanto avveniva nelle altre trasmissioni televisive dell'epoca, infatti, i cantanti si esibivano completamente dal vivo con l'accompagnamento di una grande orchestra anch’essa dal vivo, quindi, senza quel playback che fino ad allora rappresentava la "rete" di sicurezza contro gli imprevisti del mestiere


- Qual è il programma a cui è legato di più?


Sono due i programmi ai quali sono particolarmente affezionato, avendoli seguiti dalla nascita fino alla messa in onda. “Guarda Stupisci” del 2018 di e con Renzo Arbore, in cui veniva presentato in una ricostruita aula universitaria il grande repertorio della canzone umoristica napoletana alle nuove generazioni con l’umorismo e la scanzonatezza delle trasmissioni arboriane e “Salemme, il bello della diretta” del 2019 tre commedie di Vincenzo Salemme trasmesse in diretta televisiva, che hanno offerto la possibilità ai telespettatori di sedersi in prima fila e di godersi la magia dell’interpretazione dal vivo sul piccolo schermo, proprio nell’ultimo Natale prima della pandemia. Due bellissime esperienze che rifarei molto volentieri


- Progetti per il futuro? Sogni nel cassetto?


 Continuare ad avere un cassetto pieno di sogni e di progetti per il futuro

Share

Tutti gli articoli

Autore: Iazzetta Giuseppe 26 maggio 2025
La cura del verde e il suo risvolto psicofisico
Autore: Iazzetta giuseppe 25 maggio 2025
Capitolo 1
Autore: Marianna Marra 19 maggio 2025
Marianna Marra : "Gennaro Regina discende da una famiglia di editori d’arte e librai antiquari dal 1880, custode di quel cordone ombelicale a tre vasi che tutt'ora gli consente un prolifico scambio di sangue con la sua terra madre adorna di storia e di simbologie ".
Autore: Felice Massimo De Falco 16 maggio 2025
La resilienza di Alessia è una sintassi fluida, fatta di un sé che agisce, di sorrisi che trasformano, di una comunità che accoglie, di pause che creano, di una malattia che insegna. È una lingua che rifiuta la fretta e abbraccia la connessione, che trova bellezza nel ritmo lento di un sorriso condiviso. In Ritratti a viva voce, celebrato l'11 maggio 2025 a San Quirico d’Orcia, Alessia è una strofa di un poema collettivo, una donna che, con ogni risata, ricorda al mondo che la resilienza non è solo sopravvivere: è vivere, amare e costruire, un sorriso alla volta.
16 maggio 2025
Il progetto si pone come baluardo contro quella che le promotrici descrivono come una deriva culturale, morale e sociale, proponendo una presenza femminile che coniughi fermezza e cura. «Donne di Destra è un invito a tutte le donne a impegnarsi attivamente, non per occupare spazi di potere, ma per costruire una politica che guardi al futuro senza dimenticare le nostre radici», affermano le quattro fondatrici, evidenziando il ruolo della donna come custode di valori e tradizioni.
Autore: Iazzetta 13 maggio 2025
A due giornate dal termine, si rincorrono i sogni tra dubbi e passione del popolo partenopeo, sempre pronto a sostenere ed osannare i loro amati beniamini. In una stagione tra alti e bassi in cui sembra essersi ritrovata la calma, la serenità e il temperamento visto con intensità nella stagione di "spallettiana" memoria. Quest'anno, tutto sembra possibile, l'ammiccamento al quarto scudetto è avvenuto con successo e il sogno di tanti giovani partenopei e di correre in strada a festeggiare cucito al petto il quarto scudetto napoletano. I sacrifici tanti, ci sono stati, il gioco di Mister Conte ha prodotto ottimi risultati, sebbene qualche lacuna in termini di intensità e di cinismo si sia evidenziata più volte nell'arco della stagione, non ultimo il pareggio di Genoa, in cui la squadra pur producendo un ottimo gioco, si è fatta raggiungere ben due volte. Resta importante mantenere la calma , in questo finale di stagione e tirare fuori gli artigli, lasciar andar via le pressioni e le paure, usare la tenacia e la regolarità che ha contraddistinto i nostri beniamini.
Autore: Mario Sorrentino 12 maggio 2025
Educare alla consapevolezza della sessualità significa rendere più consapevoli i ragazzi rispetto alle inevitabili implicazioni di tipo psichico e sociale che la diversità sessuale comporta.I genitori solitamente aspettano che siano i figli a rivolgere loro delle domande, a loro volta i ragazzi, spesso faticano a fare tali domande per l’imbarazzo che potrebbe comportare. La paura di essere giudicati o di porre quesiti “sbagliati” induce i giovani adolescenti, e non solo, a non confrontarsi né con le figure adulte di riferimento (genitori, insegnanti) né con i pari; i ragazzi e le ragazze cercano le risposte ai loro quesiti sui social, su Internet o su qualche blog spesso gestito da altri pari. Tutto questo genera risposte poco precise ma soprattutto non sempre o non del tutto corrette, con il rischio di diffondere false credenze e aspettative errate sulla sfera sessuale, emotiva e relazionale.
Autore: Felice Massimo De Falco 11 maggio 2025
"Quel che so di loro" è un memoir politico che intreccia analisi storica e riflessione personale, offrendo un ritratto lucido e critico della Seconda Repubblica. Elio Vito emerge come un testimone privilegiato delle trasformazioni del berlusconismo, da esperimento liberale a forza subalterna alla destra, e della crisi della politica italiana, segnata da trasformismo e disaffezione. La sua storia è quella di un radicale che ha cercato di portare i valori di libertà e giustizia in un partito che, col tempo, ha smarrito la propria identità: “La libertà, vince, sempre. Anche le mie dimissioni, in fondo, sono state un piccolo gesto di libertà” .
Autore: Felice Massimo De Falco 5 maggio 2025
“La follia non è solo un’ombra, ma una luce che illumina il genio. Nei miei studi su grandi personalità, ho visto come il dolore mentale possa trasformarsi in forza creativa". Ghaem i, con quest’opera, ci invita a ripensare la leadership attraverso la lente della psichiatria, mostrando come qualità legate a disturbi dell’umore – realismo, empatia, resilienza e creatività – abbiano reso leader come Lincoln e Churchill eccezionali in tempi di crisi, mentre figure come Sherman e Ted Turner hanno brillato per la creatività bipolare. Combinando storia e psichiatria, Ghaemi dimostra che la ‘normalità’ di leader come Chamberlain o Bush può fallire, e che persino alcune follie, come la psicosi, possono generare dispotismo, offrendo una visione audace che destigmatizza la malattia mentale e ne rivela i benefici per la società.” La prefazione è a cura della professoressa Liliana Dell'Osso, Presidente della Società italiana di Psichiatria.
Autore: Felice Massimo De Falco 3 maggio 2025
La sua mission è tornare a considerare i pazienti come persone prima ancora che malati.
Altri post