Edilizia, a Pomigliano si demoliscono solo teoremi

Francesco Cristiani • 5 aprile 2023

Ma il giudice collegiale del Riesame non si è limitato solo a valutare le eccezioni formali rispetto agli atti dell’indagine penale, è entrato anche nel merito della legge urbanistica regolatrice. E ha ritenuto che nell’iter comunale di rilascio di quel permesso non c’è stata alcuna violazione. Ora, dopo aver letto e speriamo compreso il provvedimento giudiziario, chi si è preso briga di sovraesporsi mediaticamente, esaltando una vittoria di Pirro nel momento in cui veniva emesso il provvedimento cautelare, dimostri di saper cogliere la straordinaria occasione che la sorte gli offre. Metta a tacere le critiche che gli si stanno appuntando, sulla idoneitá a tenere quel posto

A Pomigliano sono a lavoro le ruspe della demolizione.

Solo che a cadere in pezzi non sono le costruzioni asseritamente abusive, ma i teoremi che le volevano tali. I quali evidentemente non resistono alla prova della magistratura giudicante a cognizione piena. La notizia è che il Riesame del tribunale di Napoli ha accolto l’appello contro il sequestro disposto dalla Procura di Nola di una costruzione a destinazione di casa funeraria, in via Corradino.


Una buona notizia per tutti quelli che credono nella legalitá e hanno fiducia nella Giustizia. Perché, è bene ripeterlo ancora una volta anche a rischio di essere noiosi, la legalitá vera non è quella degli avvisi di garanzia, delle manette, o dei sequestri. Ma quella delle sentenze emesse all’esito del pieno contraddittorio giudiziale. In molti, anche nelle istituzioni, tante volte sembrano dimenticarlo. La sentenza del Riesame di Napoli mette espressamene ordine nella apparentemente spinosa questione della regolaritá urbanistica della costruzione dell’edificio di via Corradino, ricostruendo l’intero quadro normativo entro cui il procedimento dev’essere inquadrato.


Merita di essere evidenziato che quel cantiere il permesso di costruire ce l’aveva fin dall’inizio dei lavori. Solo che, secondo chi aveva fatto le indagini, quel permesso era da considerarsi gravemente viziato, perché rilasciato in violazione della legge applicabile. Violazione non tanto amministrativa, ma di rilievo penale. Il Riesame non si è limitato solo a valutare le eccezioni formali rispetto agli atti dell’indagine penale, è entrato anche nel merito della legge urbanistica regolatrice. E ha ritenuto che nell’iter comunale di rilascio di quel permesso non c’è stata alcuna violazione.


Ora, dopo aver letto e speriamo compreso il provvedimento giudiziario, chi si è preso briga di sovraesporsi mediaticamente, esaltando una vittoria di Pirro nel momento in cui veniva emesso il provvedimento cautelare, dimostri di saper cogliere la straordinaria occasione che la sorte gli offre. Metta a tacere le critiche che gli si stanno appuntando, sulla idoneitá a tenere quel posto. Si esprima perciò nettamente e pubblicamente, prendendo atto di quanto ha stabilito la Giustizia, al contempo facendo tesoro della lezione giurisprudenziale di cui, sebbene involontariamente, può ora giovarsi nel suo lavoro.


E chi ha dimostrato di non avere le competenze tecniche e la necessaria lucidità nel giudizio, prenda atto della propria inadeguatezza al ruolo. È un auspicio. Pur nella consapevolezza che in questo bellissimo e sventurato paese, chi sbatte i mostri in galera e più ancora in prima pagina, non chiede mai scusa quando si scopre che mostri non erano. Il caso Tortora docet
.

di Francesco Cristiani

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