G.Lepore, ex procuratore capo di Napoli: "Separare le carrriere dei giudici equivale a fare diventare l'autonomia del Pm uno strumento in mano alla politica"

Felice Massimo De Falco • 5 febbraio 2023

Intevista a G.Lepore, ex procuratore capo di Napoli: "Separare le carrriere dei giudici equivale a fare diventare l'autonomia del Pm uno strumento in mano alla politica"

- Dott. Lepore, tiene di nuovo banco là querelle tra politica e magistratura dopo le parole del Ministro Nordio. Intanto che ne pensa della linea tracciata dal suo ex collega?


Non condivido la prima linea tracciata da Nordio per quanto concerne la separazione delle carriere e le intercettazioni telefoniche.


  - Perché non si è mai addivenuti ad un equilibrio di potere tra politica e magistratura?


Non si potrà addivenire ad un punto di equilibrio tra politica e magistratura fino a quando esisteranno i legami stretti della politica con la criminalità come numerose indagini hanno dimostrato. Una riprova è la fine del terrorismo senza colpo ferire quando la politica ha fatto un passo indietro.


 - Cosa pensa dell’uso improprio delle intercettazioni e della perversa catena di montaggio tra certa stampa e certa magistratura?


L'uso improprio delle intercettazioni va evitato preventivamente e perseguito severamente una volta verificatosi anche se resta difficile la identificazione dei responsabili.


 - Nordio non toccherebbe le intercettazioni riguardanti la criminalità organizzata. Ma questa si è evoluta. In che modo?


Oggi la criminalità organizzata quella vera come la calabrese e la mafia si è evoluta é diventata imprenditoriale comprando le imprese decotte e inserendosi nella economia sana facendo affari di ogni genere.


 - Cosa non avrebbe potuto fare lei da procuratore capo di Napoli senza questo strumento investigativo?


Le intercettazioni per acquisire prove sono necessarie perché i confidenti sono sempre più rari e le innovazioni tecnologiche sempre più sofisticate. Sono favorevole all'uso delle intercettazioni nel rispetto delle regole a tutela dei diritti costituzionali delle persone.


 - Carlo Alemi si dice contrario alla separazione delle carriere. La sua esperienza cosa le suggerisce?


Sono d'accordo con il collega ed amico Alemi sulla separazione delle carriere che inevitabilmente porterebbe ad eliminare l'autonomia del PM ed a farlo diventare uno strumento della politica. Anzi a parer mio, come per Alemi, il magistrato Pm per la sua formazione e maturità dovrebbe esercitare anche un periodo quale magistrato giudicante e poi decidere la definitiva  funzione. Io l'ho provato sulla mia pelle e quindi parlo non per sentito dire. Ho iniziato facendo il Pretore che all'epoca era Pm e giudice e poi ho l fatto il Pm, il giudice istruttore, il giudice di tribunale e di corte di appello compresa la sezione minorenni e quindi sono tornato a fare il Pm prima presso la Procura Generale e poi alla direzione della Procura di Napoli.


 - Matteo Messina Denaro godeva di uno scudo sociale vasto che gli ha consentito una latitanza di 30 anni. La mafiosità è insita nella cultura popolare?


Matteo Messina. Denaro è rimasto trent'anni latitante non per la mafiosita' della gente ma soprattutto per la paura che l'organizzazione mafiosa siciliana incute.


 - È giusto dire che la magistratura ha soppiantato la politica, sottomettendola al suo volere usando la scure del suo vasto potere?


La magistratura non ha soppiantato la politica con la quale deve convivere ma la combatte quando viola la legge e riesce a trovare le prove del malaffare superando i vari ostacoli posti per non farla funzionare.


 - Come finirà questa diatriba? Berlusconi ha impiegato 20 anni ed ha perso, la Meloni non cerca lo scontro ma alla fine la magistratura, o parte di essa, è in sommossa


Di certo si trova sempre un modo per convivere e di risolvere i problemi che sono in campo.


. - Qual è la sua idea di giustizia giusta?


La giustizia deve essere giusta altrimenti si chiamerebbe in altro modo e sarebbe una cosa diversa.

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