Giorgio Mulè (FI): "Crisi? Bisogna archiviare la stagione dei No"

Felice Massimo De Falco • 2 settembre 2022

Giorgio Mulè (FI): " Crisi energetica? Archiviamo la stagione dei No dei grillini e della sinistra: subito rigassificatori e termovalorizzatori. Non ci sarà bisogno di Draghi, il centrodestra vincerà e garantirà un governo stabile. Interferenze coi russi? La solita narrazione falsa della sinistra che mette alla berlina il Paese anche all'estero.

 - Giorgio Mulè come vive gli ultimi giorni da sottosegretario?


Guardi, il 25 settembre non finisce il mondo…al massimo inizia una nuova legislatura. Personalmente non vivo l’eventuale termine del mandato con ansia o particolari sentimenti: sono stato e rimango fiero della straordinaria opportunità che mi è stata data di servire il mio paese in un ministero chiave per la sicurezza in un momento storico come quello che stiamo vivendo. Questa esperienza mi ha arricchito, tantissimo, umanamente e mi ha consentito di toccare con mano la straordinaria unicità e professionalità delle nostre forze armate e delle industrie che lavorano per rendere sicura e tecnologicamente avanzata l’Italia.Ripeto, per carattere e formazione considero la politica un “servizio“ verso il paese: ho già avuto tanto dalla politica, ho dato il massimo e spero di non aver deluso le attese.

- Qualcuno dice che siete culturalmente subalterni a Salvini e Meloni


Chi lo dice, mi consenta la battuta, è un po’ ignorante. La nostra storia, la storia del presidente Berlusconi fondatore e federatore del centrodestra dal 1994 testimonia come Forza Italia non solo non sia subalterna ma rimane il baricentro della coalizione per i valori che esprime. E sono i valori liberali, europeisti, atlantisti, garantisti che ci fanno essere riferimento in Italia della grande famiglia dei popolari europei.


- Forza Italia mette in conto la non vittoria del centrodestra? In tal caso cosa fareste?


Noi giochiamo per vincere, l’ipotesi della “non vittoria” non ci appartiene. È lo sport preferito del partito democratico che sulle sue “non vittorie“ ha basato la capacità di rimanere ininterrottamente al potere negli ultimi 10 anni, ricordo che l’ultimo premier indicato dagli elettori ed eletto democraticamente risale al 2008 e si chiama Silvio Berlusconi. A sinistra, però, sono maestri nel tramutare le sconfitte in vittoria. Noi siamo diversi: vinceremo perché sapremo convincere gli italiani e governeremo grazie al loro consenso.


- Chi è più liberale tra voi e il terzo polo e perché?


Guardi, non è una gara nel dimostrare chi è più liberale. Basta guardare ai fatti, a quello che è stata. capace di fare Forza Italia quando è stata al governo. Mi riferisco alle oltre 30 riforme, alla capacità di tenere la pressione fiscale sotto il 40% il tasso di disoccupazione a livelli record per l’Italia. Poi, sa, a chiacchiere siamo tutti straordinariamente liberali…


- In un contesto così polarizzato ha senso il Centro?


 Il centro e rimarrà essenziale all’interno della nostra coalizione perché rappresenta il punto di equilibrio tra sensibilità politiche diverse. Rappresenta quell’anima liberale, garantista, atlantista a cui accennavo prima.

- Draghi potrebbe tornare in campo in caso di caos?


Il centrodestra al quale spero italiani consegneranno un successo chiaro e limpido anche nei numeri della maggioranza, garantirà al paese un governo stabile per i prossimi cinque anni.


- Il 20 ottobre i leaders europei del G7 s’incontrano per stabilire il tetto al gas. Voi cosa direste?


La nostra posizione è chiarissima ed è la stessa fin da prima che scoppiasse l’emergenza, risale già alla fine dello scorso anno quando non vi era il conflitto in Ucraina.Con il presidente Berlusconi, con Antonio Tajani abbiamo ribadito in ogni occasione la necessità che l’Europa dovrà stabilire un tetto del gas. Quando lo proponemmo facemmo l’esempio dei vaccini: avuta la capacità di centralizzare gli acquisti a livello europeo si è evitato di spendere troppo e di distribuirli male. Lo dovrà accadere con il gas.


- Il presidenzialismo è il passaporto di Berlusconi per andare al Quirinale?


Il presidenzialismo è una riforma che serve al paese, il presidente Berlusconi lancio l’idea già vent’anni fa… Chi oggi vuol vedere mire del presidente Berlusconi sul Quirinale lo fa per evitare di affrontare una riforma essenziale per modernizzare l’Italia.


- Qual è il vostro piano per la crisi energetica?


 È un piano che guarda all’oggi e al domani.nell’immediato con ristori per famiglie e imprese evitando la desertificazione della nostra economia per l’incapacità di sostenere i folli rincari. Si tratta di un’azione da concertare con l’Europa attraverso la creazione di un fondo sostenuto da istituzioni e banche che sappia interporsi tra le aziende e i creditori mentre va introdotto il tetto al prezzo del gas. C’è poi da avviare la politica dell’indipendenza energetica archiviando la scellerata stagione dei no dei Grillini e della sinistra: rigassificatori, termovalorozzatori, energie rinnovabili e avvio immediato del nucleare “pulito” di ultima generazione insieme alla capacità di estrarre gas dal nostro sotto sottosuolo con i pozzi già individuati e sicuri dal punto di vista dell’impatto ambientale.


- Qualcuno dice che la destra è ben vista da Putin e che ci siano interferenze. Ne è al corrente?


Questa è la narrazione falsa che fin dall’avvio della campagna elettorale la sinistra fa quotidianamente. Con l’aggravante di ripetere queste fandonie anche all’estero mettendo in pericolo la credibilità dell’Italia. Il centrodestra con Forza Italia ha assunto posizioni chiarissime di condanna ferma e inequivocabile nei confronti della Russia e del suo presidente Putin. Lo abbiamo fatto con atti concreti e ripetuti in tutte le occasioni nel parlamento italiano e in Europa in occasione delle sanzioni e delle azioni a sostegno dell’Ucraina dal punto di vista militare, umanitario e diplomatico. Nella coalizione a guida PD non possono certamente avere questa linearità.

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