Intervista a Rosa Criscuolo: "I partiti non rispettano gli elettori e alimentano l'astensionismo"

Felice Massimo De Falco • 17 agosto 2022

Intervista a Rosa Criscuolo: "I partiti non rispettano gli elettori e alimentano l'astensionismo"

Il 25 settembre si vota. Con quale spirito ti affacci a questa occasione?

Con lo spirito di ogni italiano e cioe' disilluso. IL 14 luglio Mario Draghi ci ha preso un po' alla sprovvista ma in fondo questa situazione non poteva durare a lungo e bisognava restituire le urne agli italiani magari con una legge elettorale diversa.


Si fa un gran rumore per la questione dei nominati dalle segreterie. Così si alimenta l’astensionismo?

Le segreterie politiche hanno una grande responsabilita' e cioe' quella di scegliere i rappresentanti degli italiani in Parlamento non solo tra i consociati. L' unico errore eclatante e' quello di non rispettare il criterio territoriale che alimentera' l' astensionismo. Tuttavia i partiti hanno creato un gap col cittadino irrecuperabile poiche' la loro funzione assolve la soddisfazione delle carriere interne e non le attese dei cittadini. In sintesi manca la missione pubblica, non credo sia solo un problema di competenze ma di aver smarrito ogni sentimento per la nobile arte della politica. Aggiungo e concludo che si e' dato troppo peso ai privilegi dei politici e non a quelli dei colletti bianchi che hanno rovinato il servizio pubblico in ogni settore : sanita', scuola e trasporti per cominciare.


Quanto vale l’astensionismo in Italia?

Gli italiani hanno bisogno di recuperare la fiducia persa nella classe dirigente italiana che li rappresenta in Parlamento e quest' ultima ha bisogno di un esame di coscienza. Le cronache di questa campagna elettorale parlano di politici che cercano disperatamente di conservare la 

propria rielezione senza dare peso alla loro storia politica e dunque agli elettori che in passato li hanno scelti. Questo dice tanto ed un esempio eclatante puo' essere Luigi Di Maio.


Che campagna elettorale sarà?

I partiti sono sempre in campagna elettorale, bisognerebbe chiedersi quando decideranno di sedersi a fare politica piuttosto.


Come interpreti il restyling culturale di Giorgia Meloni?

Giorgia Meloni ha il pregio della coerenza e cio' vuol dire che crede fermamente in dei valori non sempre condivisibili come leader del suo partito. Se si candidasse a rappresentare un paese nelle vesti di presidente del consiglio e' dovuta un' apertura all'ascolto di tutte le forze politiche e questo è da verificare.

Su quali temi si vincono queste elezioni?

Riforma economica e giudiziaria che arranca da troppo tempo. Gli italiani hanno bisogno di chiudere col passato e avere una visione futura, una visione europea non a chiacchiere.


Quale tema secondo te dovrebbe essere maggiormente dibattuto?

Sicuramente abbiamo bisogno di proposte rivolte alla classe media e che risollevi la qualita' della vita . L' Italia sta diventando un paese per vecchi, i giovani scelgono altre mete per realizzarsi e la lotta alla criminalita' trova solo proposte di salotti borghesi. La classe media rappresenta a mio parere il buco elettorale piu' ambiguo per cui ha bisogno di proposte concrete.

Che scenario prevedi ex post?

Mi piacerebbe non affrontare uno scenario come quello passato e cioè caratterizzato dall' ingovernabilita' che deriva innanzitutto dalla somma di due fattori e cioe' dalla forma di governo e da questa legge elettorale. Bisogna consentire a chi realizza la vittoria alle urne di poter governare e non di aprire trattative ex post che tradiscono la volonta' elettorale.


Calenda-Renzi è un’opzione appetibile?

Matteo Renzi ha la mia stima da sempre anche perche' non ha paura di rischiare. Perde e ritenta, a volte vince ed altre fallisce clamorosamente. Carlo Calenda non lo conosco, non mi interessa e non riesco a capirlo. Il terzo polo e' uno strumento elettorale, un' invenzione di questa campagna elettorale che dovrebbe mirare a drenare voti del PD e ci riuscira' . Credo che Renzi sia pronto a fare accordi con la destra dopo le elezioni.


Cosa pensi di Enrico Letta?

Enrico Letta è il nemico di Matteo Renzi e si comporta da tale dunque dopo le elezioni il partito democratico dovrebbe ripensare al suo ruolo che ha i tratti troppo divisivi. In Campania hanno fatto un vero macello con le liste e mi sembra ingiusto per tutte le persone che si sforzano di lavorare seriamente 

in questo partito.

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