Intervista al Prof. Gianni Lepre: "L'Italia si salva se si salva il Sud"

Felice Massimo De Falco • 17 agosto 2022

Intervista al Prof. Gianni Lepre: "L'Italia si salva se si salva il Sud"

Prof. Lepre, il 25 settembre si vota. Con quale spirito si affaccia a questa occasione?

Con lo spirito di chi vuole che le cose cambino. Negli ultimi decenni la politica ha pensato a cose che non riguardano la sopravvivenza degli italiani, a cose molto meno importanti, che hanno portato il nostro Paese a regredire sempre più. Eravamo la settima potenza mondiale, poi ci siamo messi a pensare alle esigenze altrui, soprattutto agli altri ed i risultati sono sotto gli occhi di tutti. E’ come se in una famiglia il padre che lavora quando percepisce lo stipendio lo mettesse prima a disposizione degli altri e poi della propria famiglia.


Quanto vale l’astensionismo in Italia?

Vale molto, vale la leadership della destra, infatti sono convinto che la maggior parte degli astensionisti non sono di sinistra.


Che campagna elettorale sarà?

Spero tanto che sia una campagna elettorale di programmi e non “contro”, del resto la campagna elettorale contro la fa solo chi non ha programmi validi. Sono sempre stato contrario a chi critica senza avere una soluzione alle critiche stesse. E’ facile dire, questo non va e quest’altro neanche va. Si, ma cosa proponi?


Come interpreta il restyling culturale di Giorgia Meloni?

La Meloni è una donna intelligente ed una politica di razza, che sa stare al passo con i tempi, una persona che riesce ad adeguarsi alle esigenze ed a proporre soluzioni che possano far migliorare il nostro Paese. Del resto, personalmente, non posso non essere d’accordo con l’esigenza di abbassare le tasse, di abbassare il cuneo fiscale, ridare impulso all’economia aiutando le imprese, che sono il volano e la forza del nostro Paese. Abbassare le tasse significa aumentare i consumi, dando più forza all’economia e creare più lavoro e quindi diminuire la disoccupazione. Più infrastrutture e più Sud, più sicurezza, più sanità, più cultura. Tutte cose nei programmi del centro destra. La copertura? Una spesa pubblica di oltre mille mld all’anno, di cui, come ci dicono le statistiche, oltre 200 di sprechi e facendo la lotta alla grande evasione, oltre 110 mld all’anno. Per non parlare del reddito di cittadinanza, che rivisto complimente, bene per gli invalidi e per le persone non più in età da lavoro, il resto delle risorse deve andare alle imprese che creano posti di lavoro in soprannumero, solo così si risolve veramente, senza dare soldi a chi non ha voglia di lavorare o lo fa a nero.


Su quali temi si vincono queste elezioni?

Personalmente, ritengo che saranno proprio quelli citati, che faranno pendere la bilancia a destra.


Quale tema secondo lei dovrebbe essere maggiormente dibattuto?

i temi economici, l’economia sono il pilastro di un Paese, pensando  al Pil, tutte le altre cose vengono di conseguenza.


Che scenario prevede ex post?

Mi auguro, per il bene del Paese e degli italiani, che, chiunque prevalga,  si pensi innanzitutto a salvare dai debiti il nostro Paese, impiegando bene il Pnrr, con un occhio particolare al nostro Sud, ricordando che l’Italia è una e non divisa; del resto non si può solo ai diritti di tante minoranze senza pensare ai diritti del 34% della popolazione. Per fortuna sta diventando opinione comune che l’Italia si salva se di salva il Sud.


Calenda-Renzi è un’opzione appetibile?

Calenda e Renzi, mi auguro di no, credo che alle fine faranno pendere la bilancia, per la formazione del governo, dall’una o dall’altra parte.


Cosa pensa di Enrico Letta?

Enrico Letta, per il bene del centro-sinistra e dell’Italia, avrebbe fatto bene a restarsene in Francia. Ricordo a tutti che prima della campagna elettorale parlava solo di jus soli o scholae, accoglienza incondizionata, educazione gender, diritti lgbt. Solo in questa campagna elettorale, sta affrontando altri temi, quelli che riguardano i problemi degli italiani, anche se dal nostro punto di vista nel modo sbagliato, non si può pensare di fare quello che ha annunciato aumentando le tasse, la burocrazia, che ritengo sia il cancro dell’economia, vessando imprese ed imprenditori.

Giovanni Lepre, detto Gianni: napoletano doc, nato al Borgo Orefici 74 anni fa.
Dottore Commercialista, Revisore contabile, Consulente del Lavoro, Giornalista, Scrittore, Cavaliere al Merito della Repubblica
;Donato di Devozione del Sovrano Militare Ordine di Malta; Presidente della LepreGroup ;già’ Docente universitario alla Lum-Jean Monet di Casamassima (BA); Presidente del Club delle Eccellenze (Sodalizio di eccellenze del Made in Italy);
Segretario Generale di OroItaly (associazione nazionale orafa);
Presidente onorario Confraternita dei Sartori 1351 (associazione del comparto moda ed accessori).           

Esperto di PMI e del settore orafo; Opinionista economico del TG2 Rai;
notista economico dell’Agenzia di Stampa nazionale ItalPress; notista dell'Agenzia Stampa Italia; opinionista del Quotidiano ROMA; titolare della Rubrica “Pillole di economia” nell’emittente televisiva Canale 8; titolare della Rubrica economica “La Voce dell’economia” nell’emittente radiofonica RadioAmore; notista economico per alcune emittenti televisive campane e testate giornalistiche


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