Elezioni, ora tocca alla destra il Risiko delle liste

Felice Massimo De Falco • 17 agosto 2022

Elezioni, ora tocca alla destra il Risiko delle liste

Il centrodestra alle prese con il Risiko delle candidature. A meno di una settimana dal 22 agosto, data entro la quale le liste dei partiti dovranno essere formalmente presentate, i partiti della coalizione sono al lavoro per la stesura dei nomi che correranno per le elezioni politiche del 25 settembre.


Le principali forze dell'alleanza hanno raggiunto a fine luglio un accordo sulla distribuzione dei collegi (98 a Fratelli d'Italia, 70 alla Lega, 42 a FI e 11 a Noi Moderati) ma nella messa a punto delle candidature si trovano di fronte problemi diversi. I forzisti, che i sondaggi indicano come il partito del centrodestra meno consistente in termini numerici, saranno costretti a limare il numero dei candidati e lo stesso Antonio Tajani, coordinatore del partito, in una intervista al Corriere della Sera, ammette che in Forza Italia "andranno fatti dei sacrifici".


L'obiettivo è ricandidare gli uscenti, ma la riduzione del numero dei parlamentari e il complesso meccanismo della legge elettorale costringe a una stretta. Silvio Berlusconi dovrebbe essere capolista al Senato nel proporzionale in cinque circoscrizioni e dovrebbe essere candidato nell'uninominale a Monza. Lo stesso Tajani sarà pluricandidato in diversi collegi (tra cui Lazio e Campania).

Sul resto dei nomi (Adriano Galliani ha già escluso una sua candidatura), i lavori sono in corso. In mattinata intanto ha escluso una sua candidatura il manager Flavio Briatore, che intervistato dall'AGI ha chiarito che non sarà nelle liste alle elezioni del 25 settembre, benché negli ultimi giorni si siano rincorse ipotesi e indiscrezioni sulla sua 'discesa in campo'.

Priorità agli uscenti è anche il metodo che seguirà la Lega: "L'obiettivo è confermare la Lega come il partito dei sindaci, degli amministratori locali e dei giovani - fanno sapere fonti di via Bellerio, aggiungendo che Matteo Salvini "sta ascoltando e ascolterà il territorio, oltre a tutti i dirigenti".


"Tra i volti nuovi - fa sapere ancora il Carroccio - oltre al presidente dell'Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti Mario Barbuto, ci sono intellettuali come il professor Giuseppe Valditara ed esponenti dell'ambientalismo pragmatico come il presidente di FareAmbiente Vincenzo Pepe. Non mancheranno, nelle liste della Lega, esponenti delle Forze dell'Ordine, del mondo dei balneari e della sanità, alcuni grandi imprenditori, sportivi ed editori. Nelle prossime ore verranno ufficializzati altri nomi". Sembra resistere anche la voce di una candidatura di Umberto Bossi alla Camera.

Più complicato il rebus per Giorgia Meloni, che al contrario di FI e Lega, si trova ad affrontare un problema opposto, ovvero reclutare quanto più possibile nomi che andranno a costituire la futura classe dirigente del partito che si presume sarà il più votato dagli italiani.


I nomi che circolano sono quelli dell'ex ministro dell'Economia del governo Berlusconi, Giulio Tremonti, dell'ex magistrato Carlo Nordio, dell'ex ministro degli Esteri Giulio Terzi di Sant'Agata e dell'ex presidente del Senato in quota FI, Marcello Pera.

Un collegio blindato dovrebbe essere affidato al responsabile economico del partito, Maurizio Leo, e dovrebbe approdare in Parlamento anche l'ex governatore siciliano Nello Musumeci, molto vicino alla leader di FdI. Nella circoscrizione sud America è in già in pole l'ex pilota di F1 italo-brasiliano Emerson Fittipaldi.

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