Intervista a Lello Russo: "Qualsiasi cittadino che faccia o meno politica, di fronte al disastro della giunta Del Mastro, non può tirarsi indietro"
Felice Massimo De Falco • 14 agosto 2022
Intervista a Lello Russo: "Qualsiasi cittadino che faccia o meno politica, di fronte al disastro della giunta Del Mastro non può tirarsi indietro"

- Quali sono le ragioni che l’hanno spinta a ritornare nel discorso pubblico in maniera attiva?
- Qualsiasi cittadino che faccia o meno politica,di fronte al disastro della giunta Del Mastro non può tirarsi indietro.
- Cosa pensa dell’attuale amministrazione Del Mastro?
- Zero progetto sulle polveri sottili,un feroce attacco al decoro della città,verde e parchi pubblici abbandonati,un traffico cittadino da terzo mondo,un arretramento dell’indice della raccolta differenziata,assenza completa sui servizi essenziali delle periferie ed un benché minimo senso di responsabilità che di sostanzia nei ridicoli selfie degli assessori anche quando hanno pulito una semplice caditoia.E mi fermò qui.
- State avendo già degli screzi tra voi e loro. Se non altro ha ottenuto la premiership dell’opposizione?
- Non si tratta di screzi ma di sottolineature evidenti della loro impalpabile presenza.
- Un Di Maio indebolito a Roma quali effettipuò produrre a Pomiglliano?
- All’indomani del 25 settembre, allorquando i di maiani avranno realizzato che il loro leader ha salvato o cercato di salvare solo la sua poltrona, ci sarà il rompete le righe.
- Cosa pensa del del Pd pomiglianese?
- Tutto il peggio possibile. Sta sacrificando la cittá di Pomigliano in attesa di vedere il suo nemico ex 5 stelle trascinato dalla corrente e presentare il conto di un suo aumento di poltrone.
- Il 25 settembre si vota. Cosa pensa del gioco delle alleanze che hanno messo in mostra i partiti?
- In questo gioco si è evidenziata tutta la pochezza strategico-politica di Letta che avrebbe dovuto presentare un programma riformista assieme a Calenda, Renzi e +Europa ma ha preferito un’accordo con formazioni raccogliticce raccattate al mercato delle pulci.
- Da ex socialista, dove risiedono attualmente i propri valori?
- La scelta é tra stare a casa,cosa che non farei mai ed il consenso alla coalizione Calenda-Renzi.
Ma questa è una mia idea personale mentre nel movimento 1799 potrebbero esserci altre scelte.
- Ci vorrebbe un candidato locale in questo collegio?
- Se esiste in questo collegio una personalità capace di portare i problemi di questo territorio va bene, altrimenti è una inutile perdita di tempo.

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La resilienza di Alessia è una sintassi fluida, fatta di un sé che agisce, di sorrisi che trasformano, di una comunità che accoglie, di pause che creano, di una malattia che insegna. È una lingua che rifiuta la fretta e abbraccia la connessione, che trova bellezza nel ritmo lento di un sorriso condiviso. In Ritratti a viva voce, celebrato l'11 maggio 2025 a San Quirico d’Orcia, Alessia è una strofa di un poema collettivo, una donna che, con ogni risata, ricorda al mondo che la resilienza non è solo sopravvivere: è vivere, amare e costruire, un sorriso alla volta.

Il progetto si pone come baluardo contro quella che le promotrici descrivono come una deriva culturale, morale e sociale, proponendo una presenza femminile che coniughi fermezza e cura. «Donne di Destra è un invito a tutte le donne a impegnarsi attivamente, non per occupare spazi di potere, ma per costruire una politica che guardi al futuro senza dimenticare le nostre radici», affermano le quattro fondatrici, evidenziando il ruolo della donna come custode di valori e tradizioni.

A due giornate dal termine, si rincorrono i sogni tra dubbi e passione del popolo partenopeo, sempre pronto a sostenere ed osannare i loro amati beniamini. In una stagione tra alti e bassi in cui sembra essersi ritrovata la calma, la serenità e il temperamento visto con intensità nella stagione di "spallettiana" memoria. Quest'anno, tutto sembra possibile, l'ammiccamento al quarto scudetto è avvenuto con successo e il sogno di tanti giovani partenopei e di correre in strada a festeggiare cucito al petto il quarto scudetto napoletano. I sacrifici tanti, ci sono stati, il gioco di Mister Conte ha prodotto ottimi risultati, sebbene qualche lacuna in termini di intensità e di cinismo si sia evidenziata più volte nell'arco della stagione, non ultimo il pareggio di Genoa, in cui la squadra pur producendo un ottimo gioco, si è fatta raggiungere ben due volte. Resta importante mantenere la calma , in questo finale di stagione e tirare fuori gli artigli, lasciar andar via le pressioni e le paure, usare la tenacia e la regolarità che ha contraddistinto i nostri beniamini.

Educare alla consapevolezza della sessualità significa rendere più consapevoli i ragazzi rispetto alle inevitabili implicazioni di tipo psichico e sociale che la diversità sessuale comporta.I genitori solitamente aspettano che siano i figli a rivolgere loro delle domande, a loro volta i ragazzi, spesso faticano a fare tali domande per l’imbarazzo che potrebbe comportare. La paura di essere giudicati o di porre quesiti “sbagliati” induce i giovani adolescenti, e non solo, a non confrontarsi né con le figure adulte di riferimento (genitori, insegnanti) né con i pari; i ragazzi e le ragazze cercano le risposte ai loro quesiti sui social, su Internet o su qualche blog spesso gestito da altri pari. Tutto questo genera risposte poco precise ma soprattutto non sempre o non del tutto corrette, con il rischio di diffondere false credenze e aspettative errate sulla sfera sessuale, emotiva e relazionale.

"Quel che so di loro" è un memoir politico che intreccia analisi storica e riflessione personale, offrendo un ritratto lucido e critico della Seconda Repubblica. Elio Vito emerge come un testimone privilegiato delle trasformazioni del berlusconismo, da esperimento liberale a forza subalterna alla destra, e della crisi della politica italiana, segnata da trasformismo e disaffezione. La sua storia è quella di un radicale che ha cercato di portare i valori di libertà e giustizia in un partito che, col tempo, ha smarrito la propria identità: “La libertà, vince, sempre. Anche le mie dimissioni, in fondo, sono state un piccolo gesto di libertà” .
“La follia non è solo un’ombra, ma una luce che illumina il genio. Nei miei studi su grandi personalità, ho visto come il dolore mentale possa trasformarsi in forza creativa". Ghaem i, con quest’opera, ci invita a ripensare la leadership attraverso la lente della psichiatria, mostrando come qualità legate a disturbi dell’umore – realismo, empatia, resilienza e creatività – abbiano reso leader come Lincoln e Churchill eccezionali in tempi di crisi, mentre figure come Sherman e Ted Turner hanno brillato per la creatività bipolare. Combinando storia e psichiatria, Ghaemi dimostra che la ‘normalità’ di leader come Chamberlain o Bush può fallire, e che persino alcune follie, come la psicosi, possono generare dispotismo, offrendo una visione audace che destigmatizza la malattia mentale e ne rivela i benefici per la società.” La prefazione è a cura della professoressa Liliana Dell'Osso, Presidente della Società italiana di Psichiatria.