L'Italia del superbonus, l'ultimo azzardo grillino

Velleca Donato • 22 febbraio 2023

L'Italia del superbonus, l'ultimo azzardo grillino

E' vero che efficientare energeticamente gli immobili e renderli esteticamente più belli è un fatto socialmente apprezzabile, ma se all'interno abitano persone che arrancano per arrivare a fine mese, la bellezza si trasforma in tristezza e apatia con qualche punto di invidia e rivalità nei confronti di chi quella comoda bellezza ne usufruisce.

Incentivo di qualità superiore per chi? Per lo più per faccendieri e palazzinari delle grandi città che avendo opportunità e possibilità hanno tratto per primi i benefici del regalo, con qualche forma di precaria possibilità lavorativa per i lavoratori del settore edile.


Per i lavoratori però il vantaggio è stato magro perchè la domanda massiva delle materie prime per l'edilizia ha contribuito ad innalzarne il costo e quindi ad alimentare il coefficiente inflazionistico e tagliare la capacità di spesa dei salari.

"Con la nostra legge potete ristrutturare "gratis" i vostri immobili" diceva Conte nei suoi comizi, dimenticando che nulla viene dato senza contropartita ma nascondendo il pensiero di creare titoli "cessione dei crediti" senza copertura e farli circolare e scambiare alla stregua di una moneta suffragata e parallela, dando l'illusione di ricchezza e operosità. Il problema è sorto quando questa enorme mole di moneta fittizia, scontata dalle banche che la utilizzavano come crediti d'imposta, è venuta a scadenza e le banche non potendola più utilizzare a copertura del debito d'imposta saturato, hanno rifiutato lo sconto creando un enorme montagna di crediti inesigibili (contenzioso), ma siccome le opere si devono pagare con denaro vero e moneta legale, la realtà a messo a nudo il re. Infatti i crediti del Superbonus sono a tutti gli effetti debito pubblico che per mole e valore prospetta, a meno di una celere cartolarizzazione da parte del governo, un imminente dissesto delle finanze dello Stato che tali opere deve pagare.


Tale situazione ci riporta al pensiero del talentuoso comico Grillo: denaro a tutti (tranne il suo).

La logica di Grillo trascende dal come si produce e si redistribuisce la ricchezza di una nazione e, siccome vive una realtà fantastica dove ogni dramma è una farsa...., sogno e realtà si fondono e gli fanno immaginare e vivere una realtà parallela

La politica grillina è fatta di idee e ideologie disorganiche e trasversali che ruotano intorno alla retorica del mal funzionamento della politica e dello stato e si nutrono di una bassa definizione del valore ideologico dell'appartenenza. E' una forza che aggrega consenso con messaggi comunicativi di immediata spendibilità con narrazioni disorganiche dal punto di vista sociale ed economico. Non punta all'analisi strutturale dei fenomeni sociali e politici, punta al conseguimento di un consenso trasversale per la conquista del potere




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