La rivincita di Eduardo Riccio. La militante di Pomigliano 2020: “Il Pd siamo noi”

Felice Massimo De Falco • 16 aprile 2023

Riccio è la punta avanzata del riformismo locale e non senso spicciolo per le metamorfosi o trasformismi. In tal caso Riccio ha brillato per poliedricità: prima, mettendo fine ad un progetto in cui manco lui credeva più cercando di salvaguardare il suo partito, poi, con un pizzico di rabbia rutilante, dialogando e accordandosi con l’unico che poteva dargli ancora credito e restare a galla. Un’operazione politica rischiosa ma risultata convincente.

Verso le 12 di ieri in Comune, il Partito democratico aveva solo 15 nomi in lista e neppure tutte le firme per la sottoscrizione della lista. Un epilogo triste per il partito dei lavoratori. Riso amaro per chi aveva cercato negli anni di far uscire fuori dall’alveo dell’anonimato politico il Partito Democratico, alla notizia che il Pd non presentava liste e simbolo. Qualche effervescente militante di Pomigliano 2020 si lascia all’apodittica frase: “Visto? Il Pd siamo noi, siamo noi quella che ha portato i contenuti e i voti ad un serbatoio scarico”. Ora, senza quell’apporto il partito è dimezzato, spoglio, nonostante che Marco Sarraccino, stella danzante del Pd napoletano, avesse mandato un facilitatore, figura mitologica, per appianare i problemi interni scaturiti dopo il mezzo esproprio del segretario cittadino Eduardo Riccio, che, per togliere dal cono d’ombra il Pd, è venuto a patto col diavolo, il grillismo ministeriale, per poi mettervi fine con le sue dimissioni e da vicesindaco di Del Mastro e con la sfiducia notarile.


Cosa che ha fatto adirare Sarracino, fresco della vittoria di Elly Schlein, intenta a ricostruire il campo largo 2.0 con i grillini di Conte. Proprio Sarracino ha spodestato Riccio dalla sua carica, il quale non è stato a guardare la Luna. C'è da dire che tra Sarracino e Riccio non è mai corso buon sangue.


Solo un politico di vaglia come Lello Russo poteva accogliere “il tempo del coraggio” di Riccio e dargli una casa sotto al suo tetto. Riccio ora è nella Grande Armata, ma non ha intenzione di lasciare il Pd, forse se l’è già ripreso dopo la debacle di queste ore. E qui c’entra sottolineare il capolavoro di Lello Russo che, da cannibale politico, ha scuoiato il Pd svuotandolo di uomini rappresentativi e portandoli dalla sua parte, anzi, prendendo le parti di Riccio anche contro i vertici napoletani.

Persino Sandro Ruotolo ci ha provato rimestando le ombre del malaffare a Pomigliano, un refrain sempre buono per uno che vede laidume ovunque.


D’altronde è stato Riccio a portargli lo scalpo di Del Mastro mettendo in moto un effetto domino da quelle parti. Risultato: il Pd non ha classe dirigente spendibile sul territorio e si ritira, nonostante gli sforzi profusi anche da Napoli. Il nuovo segretario provinciale Annunziata non ha potuto altro che alzare le mani e dire che a Pomigliano è tutto da rifare. E chissà se non questa non sia la revanche di Eduardo Riccio o il disegno di dimostrare i consensi dem ce li ha lui;

 

lui è la punta avanzata del riformismo locale e non senso spicciolo per le metamorfosi o trasformismi. In tal caso Riccio ha brillato per poliedricità: prima, mettendo fine ad un progetto in cui manco lui credeva più cercando di salvaguardare il suo partito, poi, con un pizzico di rabbia rutilante, dialogando e accordandosi con l’unico che poteva dargli ancora credito e restare a galla. Un’operazione politica rischiosa ma risultata convincente.


Il Pd è Eduardo Riccio, è lui che poteva essere il metronomo di un nuovo ciclo se solo non fosse stato falcidiato dall’indolenza dei vertici alti. Non è un’iperbole. Chapeau! Fa bene a dire la militante di Pomigliano 2020: “Il Pd siamo noi”.

 

Share

Tutti gli articoli

Autore: Giovanni Amitrano 23 ottobre 2025
"Chi come me ha attraversato grandi difficoltà mi affascina perché dentro di sé custodisce un sapere che non si trova nei libri: quello di chi ha sofferto, ha resistito e, nonostante tutto, ha continuato a vivere".
Autore: Valentina Manon Santini 23 ottobre 2025
Mercificare il dolore significa offendere tutte le donne che hanno subito davvero violenza — nelle mura domestiche, negli affetti, sul posto di lavoro. Anche chi, come me, ha conosciuto la violenza psicologica: la minaccia di isolamento, il tentativo di ridurti al silenzio, il ricatto sottile che ti vuole annientare, di chi ti dice “ti faccio terra bruciata, non lavorerai più. Questa è pornografia del dolore.
Autore: Felice Massimo De Falco 22 ottobre 2025
In un mondo che corre affannosamente verso l’oblio, dove il tempo divora le tracce dell’esistenza umana come un fiume in piena, Vera Dugo Iasevoli emerge come una guardiana della memoria collettiva. In questo libro, la professoressa non solo documenta fatti, ma infonde un’anima esistenzialista: il cimitero è “un silenzio che parla”, un “dormitorio” in attesa dell’alba eterna, un monito contro l’oblio. Valorizzando Pomigliano d’Arco – terra di patrioti, fede e resilienza – e i suoi avi, l’autrice ci invita a camminare tra le lapidi non come visitatori, ma come eredi di un’eredità immortale. Un’opera avvincente, essenziale per chi cerca radici nel flusso dell’esistenza: sì, si può fare, e si deve leggere.
Autore: Felice Massimo De Falco 5 ottobre 2025
In un’epoca in cui l’essere umano si riduce a un curriculum di successi effimeri, Vincenzo Siniscalchi emerge dal racconto di Domenico Ciruzzi non come un avvocato illustre – il “Maradona del codice penale” , potremmo definirlo con un’immagine che evoca dribbling geniali tra le maglie intricate della legge –, ma come un’esistenza autentica, un Sisifo napoletano che spinge il suo macigno non su per la collina del Palazzo di Giustizia, ma attraverso i vicoli della condizione umana, senza la paura di rotolare giù.
Autore: Redazione 19 settembre 2025
«Io non so perché mi sta succedendo questa cosa, so soltanto che ogni volta che guarisco qualcuno perdo un senso».
Autore: Marianna Marra 30 agosto 2025
Il film non si limita a rappresentare un caso isolato, ma dispiega inevitabilmente il racconto di realtà drammatiche più ampie che, con minuzia di particolari e sfumature emozionali, si fanno corpo e carne attraverso lo schermo.
Autore: Redazione 7 agosto 2025
Sorella Morte è un romanzo che sfida il lettore a confrontarsi con il mistero della vita e della morte, intrecciando il razionale e l’irrazionale in una narrazione avvincente. Il romanzo lascia una domanda esistenziale che risuona oltre le sue pagine: Se il male è un’eredità che scorre nel sangue, possiamo davvero sfuggire al nostro destino, o siamo condannati a ripetere gli errori dei nostri antenati?
Autore: Marianna Marra 28 luglio 2025
"Uno Stato laico deve dare ai cittadini la possibilità di decidere della dignità della propria vita e della propria morte."
Autore: Iazzetta Giuseppe 23 luglio 2025
This is a subtitle for your new post
Autore: Marianna Marra 3 luglio 2025
"I giovani e la salute mentale". Conoscere per normalizzare l'accesso alle cure, normalizzare per non stigmatizzare, non stigmatizzare per prevenire e curare senza paura né pregiudizio. Conoscere per potersi affidare, affidarsi per poter guarire.
Altri post