Life on Mars? - Lithium - di Vittorio Schiavone

Vittorio Schiavone • 16 giugno 2024

Vittorio Schiavone, psichiatra, ci parla del Litio, uno dei farmaci più prescritti al mondo per trattare sopratutto il disturbo bipolare.


"Chi prescrive la litiemia? Mettendo da parte le prescrizioni corrette, che sono generalmente fatte dagli psichiatri, restano due grandi classici: il paziente e medici non psichiatri. Nel primo caso il paziente si auto prescrive la litiemia in ossequio alla tradizione orale, perché il figlio di Carmelina ha sintomi simili ai suoi ed il suo psichiatra, che è professore e viene dal Nord, gliela fa fare. Nel secondo caso, invece, c’è un medico che si ricorda qualcosa del suo esame di psichiatria e, in totale buona fede, vuole essere d’aiuto per trovare una spiegazione ad una condizione che altrimenti non sa spiegarsi. Fatemi precisare, in questo caso, anche se sapete quanto io odi farlo. Le litiemie prescritte da non psichiatri sono molto rare, negli ultimi tempi ancor di più: credo me ne capitino una o due all’anno".




“Ho fatto le analisi, e sono preoccupato: ho una carenza di litio, Dottore”.


Oggi avrei voluto parlarvi di altro, vale a dire delle opinioni degli psichiatri in TV sui casi di violenza. Ne parlerò un’altra volta, o forse mai, poiché per me è quasi un non argomento, mentre questa qui è una delle situazioni più frequenti che mi si presenti. Una affermazione alla quale rispondo sempre, ma che lascia i miei interlocutori perplessi; no, non perché non capiscono la risposta, cosa che sarebbe di sicuro meno grave, ma perché la loro convinzione rientra in un sistema che continua a considerare la psichiatria come un oggetto misterioso. Ed è proprio questa la storia.


Chi prescrive la litiemia? Mettendo da parte le prescrizioni corrette, che sono generalmente fatte dagli psichiatri, restano due grandi classici: il paziente e medici non psichiatri. Nel primo caso il paziente si auto prescrive la litiemia in ossequio alla tradizione orale, perché il figlio di Carmelina ha sintomi simili ai suoi ed il suo psichiatra, che è professore e viene dal Nord, gliela fa fare. Nel secondo caso, invece, c’è un medico che si ricorda qualcosa del suo esame di psichiatria e, in totale buona fede, vuole essere d’aiuto per trovare una spiegazione ad una condizione che altrimenti non sa spiegarsi. Fatemi precisare, in questo caso, anche se sapete quanto io odi farlo. Le litiemie prescritte da non psichiatri sono molto rare, negli ultimi tempi ancor di più: credo me ne capitino una o due all’anno.


Tutti noi medici prescriviamo di sicuro indagini specialistiche che non ci competono in maniera eccessiva rispetto allo specialista di turno, un po’ per inesperienza ed un po’ per medicina difensiva. Quindi, la mia non vuole essere una polemica. Il problema è che, al di là dei costi di una analisi inutile e la preoccupazione del paziente, qui c’è un passaggio ulteriore: cosa succede quando il tizio torna con l’esame che risulterà pari a zero? L’interpretazione del risultato è sempre la medesima: c’è carenza di litio. Proprio come fosse il ferro, o una vitamina. Così, dopo un po’ di incertezza, qualche tentennamento, supplementazioni alimentari improbabili e contatti con un esorcista o un elettrauto, le strade dell’auto prescrizione e della prescrizione sbagliata fortunatamente convergono.


Che si fa, dunque? Ringraziando Ippocrate di Kos, in questi casi da uno psichiatra ci si arriva; uno psichiatra che si fa il segno della croce ed esorcizza l’ambiente con gocce di aloperidolo concentrato, il tutto mentre bestemmia i padri della psichiatria in orine alfabetico: rituali tra il sacro e profano. Da qui, cominciano le spiegazioni che, sostanzialmente, partono da un presupposto semplice: il litio nel sangue non c’è. Nel sangue di nessuno, depressi/bipolari e non depressi/cosiddetti sani, perché il litio è un farmaco che si dosa per sapere quanto somministrarne e per evitare faccia male. L’analisi non serve, pertanto, a fare capolino e a vedere se c’è.


Se ci fosse senza assumerlo, ci sarebbe qualcosa che non va. Non è necessario, quindi, vedere se i fratelli, i figli, i nipoti ce l’hanno, né riesumare nonno Gioacchino e nonna Esmeralda (forse a nonna Esmeralda lo farei, sono in dubbio…) per vedere se sono loro i responsabili di questa odierna “malattia”. La litiemia è una indagine specialistica che ha le sue regole, e che deve essere interpretata da uno psichiatra; diversamente, si creano mostri.


“Non pensavo fosse una batteria”. “Lei ha sempre voglia di scherzare, Dottore”. No, stavolta mi è passata, credetemi.

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