Luigi Traettino (Pres. Confindustria Campania): " Un nuovo Umanesimo industriale per l'Italia"

Felice Massimo De Falco • 15 settembre 2022

Luigi Traettino (Pres. Confindustria Campania): "  Non era il caso di andare a votare con questa congiuntura economica; l’aumento vertiginoso del prezzo del gas, che va avanti da oltre un anno e da ben prima dello scoppio della guerra in Ucraina, può avere anche conseguenze nefaste per tante aziende, che rischiano addirittura la chiusura; senza dubbio il prestigio di Draghi è stato un fattore di stabilità per il sistema Italia, soprattutto per quel che concerne il rapporto con le istituzioni europee e, più in generale, internazionali; chiediamo che la politica dia certezze a chi intende investire in questo Paese, gli imprenditori hanno bisogno di tempi certi e regole certe; uno dei modi più indicati per dare respiro alle aziende e per consentire a chi lavora di avere in tasca più denaro è il taglio del cuneo fiscale. È un provvedimento che, soprattutto attraverso il nostro Presidente, Carlo Bonomi, invochiamo da mesi; le sanzioni russe? sicuramente abbiamo registrato una forte contrazione dell’export, soprattutto per quel che concerne il tessile e il calzaturiero. Altro comparto che ha sofferto molto è il turismo; c’è bisogno di progetti di lungo periodo, di una visione ampia che sappia dare risposte ai problemi del presente e immaginare una prospettiva per l’Italia. Quello che è stato definito un nuovo “umanesimo industriale”, che vede l’impresa al centro di un progetto per il futuro. Noi in Campania, poi, ci aspettiamo anche che il nuovo Governo dedichi un’attenzione particolare al Sud"

Con indici di mercato così bassi, disoccupazione alle stelle, aziende che chiudono, rincari bollette, era opportuno andare ad elezioni?


“Visto il momento di difficoltà che il Paese sta attraversando, non era il caso di anticipare il momento elettorale. Sarebbe stato meglio consentire al Governo Draghi di arrivare fino al termine della legislatura per poter gestire al meglio questa fase critica e affrontare con maggiore serenità il prossimo autunno. Le elezioni, tuttavia, sono la massima espressione della democrazia e sono convinto che gli italiani si mostreranno maturi e parteciperanno con convinzione e responsabilità alle consultazioni”.

 

Cosa vuol dire per un’azienda un’inflazione così alta?


“L’inflazione è un fenomeno ciclico, fisiologico e attualmente in Italia ha toccato un tasso dell’8,5%. È importante governarlo e far sì che un eccessivo aumento dei prezzi non danneggi quei comparti in cui questo fattore può portare ad una forte contrazione dei consumi e quindi ad un conseguente calo della produzione industriale”.


E il prezzo del gas alle stelle?


“L’aumento vertiginoso del prezzo del gas, che va avanti da oltre un anno e da ben prima dello scoppio della guerra in Ucraina, può avere anche conseguenze nefaste per tante aziende, che rischiano addirittura la chiusura. Mi riferisco a quelle imprese energivore, che spesso hanno nei consumi energetici la principale voce di spesa. Ci aspettiamo che la politica, nazionale ma soprattutto europea, adotti delle misure immediate, che consentano al mondo dell’industria di superare questa fase drammatica e di non essere schiacciato da costi divenuti insostenibili”.


Mario Draghi era indispensabile oggi?


“Senza dubbio il prestigio di Draghi è stato un fattore di stabilità per il sistema Italia, soprattutto per quel che concerne il rapporto con le istituzioni europee e, più in generale, internazionali. L’Italia, tuttavia, può comunque vincere le sfide che ci propone il prossimo futuro, anche con un’altra classe dirigente. Il tutto, però, sarà possibile solo adottando politiche serie e responsabili e dialogando in maniera proficua con Bruxelles”.


Ci sono a breve le elezioni. Chi vincerà si troverà ad affrontare problemi enormi come la disoccupazione e la crisi energetica. Confindustria cosa raccomanda?


“Chiediamo che la politica dia certezze a chi intende investire in questo Paese. C’è la necessità di garantire un quadro economico, normativo e giuridico stabile e duraturo. Per essere più chiari: gli imprenditori hanno bisogno di tempi certi e regole certe”.


Che stime avete delle imprese che dovranno chiudere in Campania?


“Non abbiamo una stima precisa in tal senso. È chiaro che se la situazione dovesse continuare in questo modo, aumenterebbe, e di molto, il numero di aziende, soprattutto le cosiddette energivore, che potrebbero essere costrette a interrompere l’attività. Naturalmente, confidiamo che i provvedimenti del Governo e della UE scongiurino un simile scenario”


Parlando di tassazione alle imprese e alle famiglie, Confindustria che posizione ha?


“Chiediamo al nuovo Governo di dare grande attenzione, in maniera contestuale, alle imprese e ai lavoratori. Uno dei modi più indicati per dare respiro alle aziende e per consentire a chi lavora di avere in tasca più denaro è il taglio del cuneo fiscale. È un provvedimento che, soprattutto attraverso il nostro Presidente, Carlo Bonomi, invochiamo da mesi, considerandolo la carta vincente che porta benefici sia agli imprenditori che ai lavoratori”.


Le sanzioni ai russi cosa hanno comportato per le aziende nostrane? Avete rilevato una contrazione dell’export col conflitto ucraino?


“Sicuramente abbiamo registrato una forte contrazione dell’export, soprattutto per quel che concerne il tessile e il calzaturiero. Altro comparto che ha sofferto molto è il turismo, soprattutto in alcune aree del Paese. Ci aspettiamo un’azione di forte sostegno in favore di questi settori, che stanno compiendo sacrifici pesantissimi”.


Che politica industriale suggerite al prossimo Governo?


“Come ha suggerito il Presidente Bonomi in occasione dell’Assemblea di Confindustria svoltasi in Vaticano, c’è bisogno di progetti di lungo periodo, di una visione ampia che sappia dare risposte ai problemi del presente e immaginare una prospettiva per l’Italia. Quello che è stato definito un nuovo “umanesimo industriale”, che vede l’impresa al centro di un progetto per il futuro. Noi in Campania, poi, ci aspettiamo anche che il nuovo Governo dedichi un’attenzione particolare al Sud, la cui crescita è fondamentale per l’intero Paese e non solo per lo stesso Mezzogiorno. Del resto, uno degli obiettivi principali del PNRR è quello di ridurre il gap, in tutta Europa, tra le diverse aree del continente. Naturalmente, ciò vale a maggior ragione per noi e lo stesso PNRR rappresenta una grande occasione di crescita per il Sud e per la Campania”.


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