Mattia De Cicco (ex ass. giunta Russo): "Abbiamo perso perchè c'eravamo chiusi nel Palazzo, ora ripartiamo da un programma condiviso con la gente"

Felice Massimo De Falco • 24 febbraio 2023

Mattia De Cicco (ex ass. giunta Russo): "Abbiamo perso perchè c'eravamo chiusi nel Palazzo, ora ripartiamo da un programma condiviso con la gente"

- Nella ex maggioranza è tutti contro tutti. Un vaso di Pandora che getta veleno, complotti e cospirazioni. Che idea si è fatto?


La cosa che mi stupisce di questa situazione è che non c’è una squadra, ma d’altronde queste falle già erano presenti nel loro progetto di città. Troppe idee differenti che non potevano assolutamente trovare una sintesi. La cosa che mi stupisce è che quando si è vinto si era compatti, ora che hanno dimostrato di non sapere amministrare ed hanno dilaniato questa città, la colpa è solo di qualcuno o pochi di loro. Si vince assieme, si perde assieme.


- Che profilo traccia dell’ex sindaco Del Mastro?


E’ un sindaco calato dai palazzi romani. Non basta essere un valido professionista, è conditio sine qua non essere una persona perbene per fare politica. Ma in politica ci vuole un minimo di esperienza, sono stato amministratore per 10 anni e non è assolutamente semplice. Bisogna esser preparati ed avere un profilo caratteriale ben definito. Del Mastro questo non ce l’ha e lo ha dimostrato.


- Come ne esce la città?


La città ne esce molto male. Già alcuni accadimenti passati avevano sporcato l’immagine mediatica di Pomigliano al cospetto dei paesi vicini


- Fatti del genere allontanano la gente dalla politica. Come si ricuce il rapporto coi cittadini?


La cosa difficile sarà questa. Riportare la gente verso la politica. Io non so se questi fatti allontano la gente dalla politica, perché magari può da questo sdegno sentirsi maggiormente coinvolta e avere un senso di responsabilità verso la cosa pubblica. Il rapporto coi cittadini si ricuce coinvolgendoli attraverso una visione di città condivisa.


- Questi fatti sono un regalo alle opposizioni?


Non è un regalo alle opposizione ma un danno alla città


- Che compito spetta ora alle opposizioni in vista delle elezioni?


Le opposizione devono prima di tutto riunirsi, parlarsi, parlare alla gente e riformulare un’idea di città rivisitata alla luce dei forti cambiamenti che impone la società. Penso all’ambiente, al lavoro, al welfare o al commercio. Il mondo sta cambiando e sta cambiando anche la pubblica amministrazione. Bisogna aggiornarsi e partire dai temi centrali che ho detto


- Quali sono stati i passi falsi fatti nel 2020 e quali sono quelli da non ripetere?


Nel 2020 le cose negative che abbiamo fatto ci sono state, ma faccio fatica a carpirne una tale da averci fatto perdere. Noi abbiamo amministrato 10 anni una città dilaniata e l’abbiamo riportata nel posto che meritava lavorando sodo. Forse negli ultimi tempi abbiamo preso delle decisioni impopolari che la città non ha recepito bene, perché probabilmente c’eravamo chiusi nel Palazzo e allontanati dalla voce popolare. Questo è un errore che non va più commesso, bisogna fare comunità sempre.


- Le avventure al buio come visto portano disastri. Ci vuole un leader esperto capace di fare sintesi?


Un leader esperto sarebbe sicuramente un valore aggiunto per le prossime elezioni, però prima bisogna trovare convergenza sui programmi, poi se ci sono primedonne, se vogliono bene a questa città, sapranno misurarsi e magari fare un passo indietro


- Come lo si individua tra tante primedonne?


Individuarlo non sarà difficile, abbiamo tante risorse a disposizione, sarà il risultato della sintesi che sicuramente riusciremo a fare.

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