Paolo Russo (Azione): "Il governo ha abbandonato il Sud"

Felice Massimo De Falco • 23 gennaio 2023

Paolo Russo (Azione): "Il governo ha abbandonato il Sud"

- Lei è un veterano del Parlamento ed ha capacità di giudizio. Come ha esordito questa legislatura targata destra conservatrice?


“Non come si aspettava la maggioranza degli italiani che ha deciso di mettere alla prova Giorgia Meloni. L’autunno caldo della crisi energetica, delle bollette alle stelle che continuano a piegare famiglie ed imprese, dell’aumento del prezzo dei carburanti che falcidiano lavoratori e studenti privi di alternativa nei mezzi pubblici, è stato affrontato in maniera molto tiepida e non risolutiva. Ai veri problemi degli italiani è stato anteposto il pagamento del dazio elettorale accelerando su temi come il presidenzialismo e l’autonomia differenziata".

 

- La Meloni sale nei sondaggi intanto. Quanto durerà la luna di miele con gli italiani stando alla sua esperienza?


“Credo che la luna di miele tra il Governo e gli italiani sia finita quando, a fronte dell’aumento dei prezzi del carburante, non ha prorogato il taglio delle accise, smentendo sé stessa e gli alleati. I primi sondaggi impietosi sono già realtà. Serve a poco la narrazione suggestiva della scelta a favore dei più deboli perché gli irrisori aumenti ottenuti, ad esempio, da una piccola parte dei pensionati, saranno neutralizzati proprio dai rincari che diventano insostenibili in alcune aree del Paese dove, tra assenza di infrastrutture ed inadeguatezza dei servizi di trasporto, il ricorso alle auto diventa una scelta obbligata: si pensi al sud o alle aree interne e periferiche …. Siamo stati facili profeti quando, con Carlo Calenda, Mara Carfagna ed Azione, abbiamo avvertito i cittadini sulle promesse irrealizzabili fatte in campagna elettorale".

 

- C’é il neo dell’accise sulla benzina che fa discutere. I benzinai sciopereranno a fine mese. La sua parte politica come si sarebbe comportata?


“Ricordo che il Governo presieduto da Mario Draghi ha calmierato i prezzi di benzina e gasolio proprio tagliando le accise. A novembre c’è stato un primo aumento ed oggi il secondo insostenibile per famiglie ed imprese. Noi non avremmo esitato a prorogarle rafforzando questa misura iniqua che si abbatte ancor di più dove i trasporti pubblici sono una chimera:il sud. Troppo facile prendersela con i benzinai per coprire proprie incertezze!”

 

- Qualcuno dice che invece di fare opposizione e controproposte, fate i cani da guardia delle promesse mancate della Meloni. Lei che pensa?


“La nostra è un’opposizione responsabile, di proposta e non di contrapposizione tout - court. Azione è il partito della serietà e del buonsenso che guarda alla soddisfazione dei diritti dei cittadini, non ai sondaggi e di questo, ogni giorno, studenti, famiglie ed imprese ce ne stanno dando atto premiando la nostra proposta politica che rifugge la demagogia ed i populismi. Abbiamo presentato al Presidente del Consiglio proposte e suggerimenti: tanta disponibilità formale, ma scarsissima traduzione in norme. Il Paese langue, il sud si dispera e loro pensano al blocco navale e a strizzare l’occhio ai no vax. C’è un assenza fragorosa ed assordante in questi primi mesi dall’impegno del governo, si chiama sud. Non una misura nuova a sostegno dei lavoratori o delle imprese, non una difesa di chi non ce la fa. Solo retorica distante dai reali bisogni di ragazze e ragazzi del meridione: nessuno venga ora a dirmi che il sud non è declinato perché è orizzontalmente presente in tutte le misure adottate. La verità è che se il sud è in posizione orizzontale è perché è steso ". 

- Vede Salvini e Berlusconi subalterni alla Meloni?

“Non li vedo solo io. Berlusconi e Salvini sono costretti ogni giorno ad ingoiare un rospo e che prima o poi si trasformi in principe azzurro la vedo un po' difficile. Flat tax, accise, pensioni minime a mille euro, migranti ed altri temi oggetto di propaganda elettorale stanno smentendo giorno dopo giorno una coalizione dove Lega e Forza Italia diventano sempre più marginali. È proprio questa totale subalternità contrastata da dichiarazioni roboanti sempre prive di risultato che ha ridotto al lumicino il consenso di Forza Italia".

 

- Cosa ha in serbo da portare in dono ai suoi elettori nel corso di questa legislatura?


"Quello per cui mi sono sempre battuto: uguali diritti ai cittadini del Sud soprattutto in tema di sanità, servizi, scuole, trasporti. Da responsabile per le politiche del Mezzogiorno di Azione farò sentire la voce dei territori del Sud per ottenere che una mamma che abita a Napoli non debba scegliere tra figli e lavoro perché non ci sono asili, che uno studente di Matera possa formarsi nel posto in cui è nato e che abbia le stesse chance di un suo coetaneo che studia a Torino, che un'impresa della Murgia barese non debba fare i conti con l'assenza di infrastrutture e con una burocrazia lumaca, che uno studente costretto su una sedia a rotelle e che vive a Giugliano in Campania possa raggiungere la propria scuola con mezzi pubblici adatti alla sua condizione".

 

- Azione e Italia Viva viaggiano verso il partito della Nazione. Che partito sarà, chi ne sarà leader e a chi si rivolgerà in particolare?


"Carlo Calenda guiderà naturalmente questo processo e sarà il partito dei territori, dei cittadini che studiano, che lavorano e che producono, degli amministratori locali che si impegnano ogni giorno per migliorare le sorti delle proprie comunità e che con noi avranno voce libera. Il nostro sarà il partito di tutti quelli che hanno davvero a cuore le sorti dell'intero Paese tanto da non illudere con facili, irrealizzabili promesse chi ci vive. Un partito dove non esiste un uomo solo al comando ma una guida che segue un’unica rotta: quella che porta ad un Italia moderna, libera dagli estremismi di destra e di sinistra: sapremo dire sì a tutto quello che serve per rendere più appetibili i nostri territori, più moderne le nostre infrastrutture, più garantiti i diritti alla salute, ai trasporti, all’istruzione, all’assistenza in ogni parte del Paese prescindendo dal luogo di nascita o residenza.


- Da soli non bastereste a vincere. Chi sono i vostri interlocutori ideali?


"Semplicemente i giovani, le ragazze ed i ragazzi che sono stufi dei problemi indicati senza soluzioni, i cittadini che voglio servizi più efficienti. Siamo aperti a tutti quelli che condividono la nostra idea di fare politica con responsabilità, con rispetto e con buonsenso. Noi ci rivolgiamo ai liberali, ai popolari, ai riformisti e cattolici stufi della contrapposizione tra estremisti che alimentano polemiche utili solo alla loro sopravvivenza".

 

- Quali figure storiche mettereste nel pantheon di questo partito?


"Sicuramente Saragat che, con la scissione di palazzo Barberini, della quale da alcuni giorni è trascorso l'anniversario, mostrò con coraggio e senza preoccuparsi né del calcolo politico e né del potere, di privilegiare i temi dell'atlantismo, del riformismo, della libertà! Contro i totalitarismi ed i populismi di destra e di sinistra"

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