Come l'intelligenza artificiale cambierà il mondo del lavoro

Velleca Donato • 22 gennaio 2023

Come l'intelligenza artificiale cambierà il mondo del lavoro

Nel corso della storia l'umanità ha sempre cercato di alleviare il peso della fatica attraverso la scienza, la ricerca tecnologica e la sperimentazione di nuovi sistemi di produzione. Solo però negli ultimi tempi la scienza e la tecnologia hanno avuto un accelerazione e un evoluzione senza pari nella storia, facendo conquiste in un tempo così breve rispetto a millenni di civiltà umana.


I progressi negli studi e nella ricerca in pochissimo tempo ci hanno traghettato dalla meccanica e dalla robotica all'intelligenza artificiale cambiando ancora, ed in modo veloce il modo di lavorare con le conseguenti dinamiche sociali.

Quando si applicano alle macchine ed ai robot l'abilità e la capacità umana quali il ragionamento, l'apprendimento e la pianificazione creativa, si parla di "intelligenza artificiale"

La catena di montaggio di Ford è stata la prima organizzazione razionale del lavoro che mirava alla produzione di massa, ed è stata capace di imporre un apprezzabile cambiamento non solo alla società americana. Poi con l'avvento dei robot si è passati all'organizzazione e alla produzione ad "isola" denotando il concetto di "equipe", ma la vera rivoluzione organizzativa si è avuta con l'avvento dell'informatica distributiva, ovvero con il progresso di internet che ha permesso ulteriori passi verso l'intelligenza artificiale.


Con il trasferimento sempre più massiccio e concreto delle abilità umane alle macchine l'intelligenza artificiale permea ogni settore e attività sociale, coinvolgendo inevitabilmente anche il nostro modo di essere, di lavorare, di studiare e rapportarci agli altri.. I campi di applicazione diventano sempre più numerosi ottimizzando tutti i sistemi produttivi, di studio, di ricerca e di lavoro e permette di fare scoperte anche nel campo della medicina che sarebbero state impossibili con la sola analisi umana.


Ci spiegano che la ricerca dell'intelligenza artificiale mira, come il cervello umano, a interconnessioni neurali utilizzando strati di nodi interconnessi per elaborare e analizzare i dati.

L'evoluzione di tale ricerche e la loro concreta applicazione, anche se non è facile prevedere il futuro, svolgeranno un ruolo sempre più importante nelle nostre vite e nel nostro lavoro quotidiano. Non solo cambierà il modo in cui lavoriamo e viviamo, ma creerà anche nuove opportunità che se ben indirizzate apporteranno grandi benefici all'umanità mentre i metodi e l'organizzazione del lavoro, che possiamo per il momento solo immaginare, renderanno l'uomo meno schiavo dandogli la possibilità di dedicarsi di più al così detto "ozio creativo".


Nasceranno nuovi prodotti e nuove filiere, ci sarà spazio per nuove occupazioni in nuovi settori dell'energia, delle nuove costruzioni, del trattamento dei rifiuti, dell'aeronautica, della conquista dello spazio, della medicina ecc..

Sarà compito dei politici e degli economisti modellare il prossimo futuro sociale, rendendo accessibile l'entrata delle nuove generazioni allo studio e ai nuovi lavori con una più equa redistribuzione dell'accresciuta ricchezza che l'intelligenza artificiale sicuramente produce e produrrà, con la consapevolezza che la creatività è una funzione che manca alle macchine sia pure intelligenti.

Share

Tutti gli articoli

Autore: Marianna Marra 14 novembre 2025
L’incantesimo si è svolto in un bignami di vite vissute che hanno fatto la storia della tradizione e tuttora fanno scuola all’innovazione.
Autore: Redazione 6 novembre 2025
Comunicato Stampa: LINA E LE ALTRE
Autore: Felice Massimo De Falco 3 novembre 2025
Anna Poerio Riverso non scrive una biografia: tesse un arazzo familiare dove ogni filo è un documento inedito, ogni nodo un’emozione trattenuta. Con rigore accademico e pudore affettivo, l’autrice ci guida tra lettere autografe, poesie manoscritte, atti processuali, fino a farci toccare la carta ingiallita su cui Carlo, incatenato, annotava: «La catena è pesante, ma più pesante è il silenzio di chi sa e tace». In sole 128 pagine, dense come un distillato di storia vissuta, il volume si articola in capitoli che si intrecciano come i rami di un ulivo secolare, radicato nel suolo meridionale proteso verso l’epica nazionale. Ma un solo luogo accoglie per sempre i resti di una Famiglia di Patrioti: Pomigliano d’Arco. Potremmo chiamare Pomigliano in mille modi: Stalingrado del Sud per le sue lotte operaie, città di solerti lavoratori, terra di grandi figli come il presidente della Repubblica Giovanni Leone e tanti altri. Ma quando il sole tramonta dietro il Vesuvio e il vento passa tra le croci del cimitero, Pomigliano d’Arco resta la città dei Poerio e degli Imbriani. Perché qui non è sepolto solo il loro corpo: è sepolta la parte migliore di noi.
Autore: Giovanni Amitrano 23 ottobre 2025
"Chi come me ha attraversato grandi difficoltà mi affascina perché dentro di sé custodisce un sapere che non si trova nei libri: quello di chi ha sofferto, ha resistito e, nonostante tutto, ha continuato a vivere".
Autore: Valentina Manon Santini 23 ottobre 2025
Mercificare il dolore significa offendere tutte le donne che hanno subito davvero violenza — nelle mura domestiche, negli affetti, sul posto di lavoro. Anche chi, come me, ha conosciuto la violenza psicologica: la minaccia di isolamento, il tentativo di ridurti al silenzio, il ricatto sottile che ti vuole annientare, di chi ti dice “ti faccio terra bruciata, non lavorerai più. Questa è pornografia del dolore.
Autore: Felice Massimo De Falco 22 ottobre 2025
In un mondo che corre affannosamente verso l’oblio, dove il tempo divora le tracce dell’esistenza umana come un fiume in piena, Vera Dugo Iasevoli emerge come una guardiana della memoria collettiva. In questo libro, la professoressa non solo documenta fatti, ma infonde un’anima esistenzialista: il cimitero è “un silenzio che parla”, un “dormitorio” in attesa dell’alba eterna, un monito contro l’oblio. Valorizzando Pomigliano d’Arco – terra di patrioti, fede e resilienza – e i suoi avi, l’autrice ci invita a camminare tra le lapidi non come visitatori, ma come eredi di un’eredità immortale. Un’opera avvincente, essenziale per chi cerca radici nel flusso dell’esistenza: sì, si può fare, e si deve leggere.
Autore: Felice Massimo De Falco 5 ottobre 2025
In un’epoca in cui l’essere umano si riduce a un curriculum di successi effimeri, Vincenzo Siniscalchi emerge dal racconto di Domenico Ciruzzi non come un avvocato illustre – il “Maradona del codice penale” , potremmo definirlo con un’immagine che evoca dribbling geniali tra le maglie intricate della legge –, ma come un’esistenza autentica, un Sisifo napoletano che spinge il suo macigno non su per la collina del Palazzo di Giustizia, ma attraverso i vicoli della condizione umana, senza la paura di rotolare giù.
Autore: Redazione 19 settembre 2025
«Io non so perché mi sta succedendo questa cosa, so soltanto che ogni volta che guarisco qualcuno perdo un senso».
Autore: Marianna Marra 30 agosto 2025
Il film non si limita a rappresentare un caso isolato, ma dispiega inevitabilmente il racconto di realtà drammatiche più ampie che, con minuzia di particolari e sfumature emozionali, si fanno corpo e carne attraverso lo schermo.
Autore: Redazione 7 agosto 2025
Sorella Morte è un romanzo che sfida il lettore a confrontarsi con il mistero della vita e della morte, intrecciando il razionale e l’irrazionale in una narrazione avvincente. Il romanzo lascia una domanda esistenziale che risuona oltre le sue pagine: Se il male è un’eredità che scorre nel sangue, possiamo davvero sfuggire al nostro destino, o siamo condannati a ripetere gli errori dei nostri antenati?
Altri post