Pomigliano, chi governerà non farà una passeggiata di salute

Saverio Auriemma • 11 aprile 2023

C’è tanto lavoro per tutti quelli che vogliono contribuire al bene e al benessere. del nostro paese. La fase della demolizione è finita, e si apre la fase della costruzione; la politica delle chiacchiere e dei selfie dovrà cedere il posto a chi ha più idee concrete, da sostenere con la passione politica di una volta. Già. La politica che ritorna! E che è stata messa in soffitta per far posto alla politica politicante. Chi vuole cimentarsi su questo nuovo terreno di confronto, ha davanti a sè una prateria sconfinata , adatta ai cavalli di razza , dove i ronzini vengono scartati automaticamente, in un sorta di selezione naturale.

C’è un lavoro grande da fare che segnerà in maniera indelebile la lunga esperienza di Lello Russo e che lo metterà in competizione con se stesso. Una consiliatura, in caso di successo, che chiuderà il cerchio di un lungo percorso. Il tragitto è nuovo, forse l’ultimo viaggio di un abile navigatore della politica che dal 1975 ai giorni nostri ha dedicato una vita alla sua comunità , conciliando i tempi e le responsabilità del duro lavoro dí primario con quello di sindaco di una città importante come pomigliano, con i suoi infiniti problemi di governo, superabili solo da un carattere adamantino, non gradito da tutti. La sua arma segreta è stata semplice: mettere al centro i bisogni: del malato, da medico, dei cittadini , da sindaco.


E senza nulla a pretendere, se non quello di vedersi restituire l’amore alla sua città, da lui tanto amata e per la quale ha speso il tempo sottraendolo alla sua famiglia . Con risultati eccellenti. Pomigliano è una città da imitare per la qualità che esprime, sul piano politico-culturale, e sociale; sebbene i maltrattamenti subiti in questi due anni e mezzo, dalla gestione Del Mastro, decaduto per un sussulto di una parte della sua maggioranza guidata da Riccio, risvegliatosi dall’ammaliante canto delle sirene grilline, che trascinava la nave a sfasciarsi contro gli scogli. Ma i danni alla città sono stati fatti, da una narrazione di una realtà mistificata, che ha falsificato il suo profilo , definito da contorni con tinte oscure, che ha assimilato Pomigliano ed i pomiglianesi ad una cricca di camorristi, una banda di intriganti interessati a favorirsi l’un l’altro con l’uso della politica a fini personali.


Il vuoto progettuale del “voltare pagina” si è cercato di colmare con azioni mirate a delegittimare la lunga e positiva opera di rilancio della città, che nei 10 anni di gestione Russo , l’aveva promossa a modello da seguire. Poco ha importato se da questa misera scelta, si è deturpato il buon nome del nostro paese e l’onorabilità dei suoi cittadini. Tutto il tempo consumato in questa odiosa opzione politica, ha provocato il collasso di tutta l’impalcatura su cui si regge la struttura di una città. L’edilizia e il commercio, le più importanti fonti della nostra economia , insieme alle industrie, sono state bloccate da una strumentale interpretazione della legalità; l’ordine pubblico, la sicurezza, la mobilità, il decoro urbano , la pulizia , l’ambiente, tutti elementi che definiscono il livello di vivibilità e di civiltà di una popolazione, hanno perso cittadinanza , relegate a residui fastidiosi di una amministrazione impegnata a generare odio per chi li aveva promossi .


Ora, chi subentra, ha il compito , prioritario e urgente, di rimettere le cose al loro posto. Una lunga opera di rilegittimazione di una politica , per riprendere e continuare gli interventi interrotti o demoliti dal sindaco decaduto , ripartendo dal punto in cui ha iniziato la sua consiliatura, due anni e mezzo fa. Lello Russo, in questa fase , è la risorsa adatta per dare la giusta carica a tutti quelli che sono interessati a riportare nel suo alveo il corso degli avvenimenti deviati da una scellerata gestione. La volontà unanime delle dieci liste a candidarlo a capo della coalizione, è un primo segno positivo. Ora lo aspetta l’ultima rivoluzione (forse) che rimarrà negli annali storici della nostra città. Che apre più fronti. Quello interno, per tenere calmi e uniti una aggregazione disomogenea nelle provenienze ma omogenea negli obiettivi; esterno, per rintuzzare ai solonii della politica infantile , le false verità dogmatiche , e agli altri , per portarli, con una razionalità stringente , sulla giusta via a riconoscere gli errori commessi.


C’è, poi, da affrontare la linea Maginot, laddove negli uffici , alcuni tecnici , amministrativi e di segreteria, hanno concentrato le loro forze di devastazione . Sono questi i punti chiave dell’organizzazione della macchina comunale da aggredire e modificare, senza tentennamenti, da subito, per renderli efficienti ed efficaci, idonei a costruire il futuro della nostra città. E bisogna farlo con una chiara impostazione progettuale , da far confluire nel PNRR, con la transizione ecologica a rappresentare l’obiettivo prioritario di un processo di grande innovazione tecnologica , per raggiungere livelli alti di civiltà green , indispensabili per una vita salubre, libera da inquinamenti dell’ambiente. Va da sè che, in questa filiera, l’apertura del cantiere per la costruzione dell’impianto di compostaggio, entra nelle prime cose da fare. Come si vede, c’è tanto lavoro per tutti quelli che vogliono contribuire al bene e al benessere. del nostro paese. La fase della demolizione è finita, e si apre la fase della costruzione; la politica delle chiacchiere e dei selfie dovrà cedere il posto a chi ha più idee concrete, da sostenere con la passione politica di una volta.


Già. La politica che ritorna! E che è stata messa in soffitta per far posto alla politica politicante. Chi vuole cimentarsi su questo nuovo terreno di confronto, ha davanti a sè una prateria sconfinata , adatta ai cavalli di razza , dove i ronzini vengono scartati automaticamente, in un sorta di selezione naturale, regolata da una sana competizione, ma anche dalla delicata funzione di direzione che, Lello dovrà assumere , garantendo neutralità nella selezione naturale tra chi riesce a rappresentare la buona politica e candidarsi come futuro sindaco della città. Una gara tra forze politiche, nessuna esclusa, di maggioranza e di opposizione alla amministrazione che verrà. Dispiace che il PD , per l’ennesima volta, abbia preferito rinunciare a stare dentro i processi di rinnovamento ed a riproporre il giá fallito laboratorio giallo - rosso, senza una minima revisione critica dei guasti prodotti in questi anni.


Sarebbe stata una scelta coraggiosa se avesse dato la sua disponibilità ad una grande coalizione, per affrontare, insieme ed in competizione , i duri problemi suesposti. In ogni caso, Pomigliano ha in sè tutte le potenzialità necessarie per fronteggiarli, in un quadro politico di confronto e ,se necessario , anche di scontro . Lello ha davanti a sè cinque anni per vincere l’ultima sfida Prima quella elettorale , poi il recupero della onorabilità di una comunità violentata, lo sblocco dell’economia , a partire dall’edilizia e la costruzione della pomigliano del futuro. Lello ci sta! Oggi non è sufficiente un uomo solo al comando. La cittadinanza attiva, le migliori intelligenze, devono ritrovare le vecchie passioni di una volta, per il bene della comunità di oggi e di domani. Mettendo al centro il cittadino, coni suoi problemi e i suoi bisogni. Ma prima bisogna vincere le elezioni.


di Saverio Auriemma

Share

Tutti gli articoli

Autore: Redazione 6 novembre 2025
Comunicato Stampa: LINA E LE ALTRE
Autore: Felice Massimo De Falco 3 novembre 2025
Anna Poerio Riverso non scrive una biografia: tesse un arazzo familiare dove ogni filo è un documento inedito, ogni nodo un’emozione trattenuta. Con rigore accademico e pudore affettivo, l’autrice ci guida tra lettere autografe, poesie manoscritte, atti processuali, fino a farci toccare la carta ingiallita su cui Carlo, incatenato, annotava: «La catena è pesante, ma più pesante è il silenzio di chi sa e tace». In sole 128 pagine, dense come un distillato di storia vissuta, il volume si articola in capitoli che si intrecciano come i rami di un ulivo secolare, radicato nel suolo meridionale proteso verso l’epica nazionale. Ma un solo luogo accoglie per sempre i resti di una Famiglia di Patrioti: Pomigliano d’Arco. Potremmo chiamare Pomigliano in mille modi: Stalingrado del Sud per le sue lotte operaie, città di solerti lavoratori, terra di grandi figli come il presidente della Repubblica Giovanni Leone e tanti altri. Ma quando il sole tramonta dietro il Vesuvio e il vento passa tra le croci del cimitero, Pomigliano d’Arco resta la città dei Poerio e degli Imbriani. Perché qui non è sepolto solo il loro corpo: è sepolta la parte migliore di noi.
Autore: Giovanni Amitrano 23 ottobre 2025
"Chi come me ha attraversato grandi difficoltà mi affascina perché dentro di sé custodisce un sapere che non si trova nei libri: quello di chi ha sofferto, ha resistito e, nonostante tutto, ha continuato a vivere".
Autore: Valentina Manon Santini 23 ottobre 2025
Mercificare il dolore significa offendere tutte le donne che hanno subito davvero violenza — nelle mura domestiche, negli affetti, sul posto di lavoro. Anche chi, come me, ha conosciuto la violenza psicologica: la minaccia di isolamento, il tentativo di ridurti al silenzio, il ricatto sottile che ti vuole annientare, di chi ti dice “ti faccio terra bruciata, non lavorerai più. Questa è pornografia del dolore.
Autore: Felice Massimo De Falco 22 ottobre 2025
In un mondo che corre affannosamente verso l’oblio, dove il tempo divora le tracce dell’esistenza umana come un fiume in piena, Vera Dugo Iasevoli emerge come una guardiana della memoria collettiva. In questo libro, la professoressa non solo documenta fatti, ma infonde un’anima esistenzialista: il cimitero è “un silenzio che parla”, un “dormitorio” in attesa dell’alba eterna, un monito contro l’oblio. Valorizzando Pomigliano d’Arco – terra di patrioti, fede e resilienza – e i suoi avi, l’autrice ci invita a camminare tra le lapidi non come visitatori, ma come eredi di un’eredità immortale. Un’opera avvincente, essenziale per chi cerca radici nel flusso dell’esistenza: sì, si può fare, e si deve leggere.
Autore: Felice Massimo De Falco 5 ottobre 2025
In un’epoca in cui l’essere umano si riduce a un curriculum di successi effimeri, Vincenzo Siniscalchi emerge dal racconto di Domenico Ciruzzi non come un avvocato illustre – il “Maradona del codice penale” , potremmo definirlo con un’immagine che evoca dribbling geniali tra le maglie intricate della legge –, ma come un’esistenza autentica, un Sisifo napoletano che spinge il suo macigno non su per la collina del Palazzo di Giustizia, ma attraverso i vicoli della condizione umana, senza la paura di rotolare giù.
Autore: Redazione 19 settembre 2025
«Io non so perché mi sta succedendo questa cosa, so soltanto che ogni volta che guarisco qualcuno perdo un senso».
Autore: Marianna Marra 30 agosto 2025
Il film non si limita a rappresentare un caso isolato, ma dispiega inevitabilmente il racconto di realtà drammatiche più ampie che, con minuzia di particolari e sfumature emozionali, si fanno corpo e carne attraverso lo schermo.
Autore: Redazione 7 agosto 2025
Sorella Morte è un romanzo che sfida il lettore a confrontarsi con il mistero della vita e della morte, intrecciando il razionale e l’irrazionale in una narrazione avvincente. Il romanzo lascia una domanda esistenziale che risuona oltre le sue pagine: Se il male è un’eredità che scorre nel sangue, possiamo davvero sfuggire al nostro destino, o siamo condannati a ripetere gli errori dei nostri antenati?
Autore: Marianna Marra 28 luglio 2025
"Uno Stato laico deve dare ai cittadini la possibilità di decidere della dignità della propria vita e della propria morte."
Altri post