"Spazio Lavoro" - Cosa ostacola lo sviluppo della Campania?

Giuseppe Terracciano • 29 gennaio 2023

"Spazio Lavoro" - Cosa ostacola lo sviluppo della Campania?

Come Fim è da sempre che, oltre a curare le fabbriche, curiamo la crescita culturale. 

Come Fim Cisl, quindi, abbiamo tra i primi spinto per Industry 4.0, avendo compreso che una industria che non si attrezza tecnologicamente è destinata a perdere le sfide della globalizzazione.

Per questa ragione abbiamo ripetutamente insistito affinchè si faccia una politica industriale che delinei le aree su cui favorire gli investimenti industriali e che individui i settori su cui investire, favorendo accordi appositi e investendo fondi regionali e nazionali.

 

Va, quindi, riconfigurata l’industria in Campania, partendo dalla valorizzazione dell’esistente, perché non siamo all’anno zero, anche se c’è ancora molto da fare. 

 

Ecco la ragione per la quale dobbiamo in primo luogo riconoscere, con onestà intellettuale, tutte le criticità per le quali siamo spesso considerati cittadini di serie B.

Lo sviluppo della Campania e del Sud è impedito e rallentato da: mancanza di infrastrutture; mancanza di Scelte coraggiose all’altezza della complessità dei problemi da affrontare; insufficiente valorizzazione di un patrimonio storico, archeologico e naturalistico che ci invidia il mondo intero; una classe imprenditoriale per lo più a caccia di finanziamenti pubblici e poco propensa ad investire del proprio; una politica lontana, una burocrazia spesso ottusa, norme farraginose, lentezza della giustizia penale e civile, criminalità organizzata.


Anche per questo lo scenario civile e sociale è fortemente degradato, mancando il tassello per la dignità delle persone: il lavoro! Servono quindi interventi multidisciplinari e mirati in ciascuna direzione e l’impegno di tutti coloro che possono dare un valido contributo.

Noi metalmeccanici della Cisl intendiamo continuare ad impegnarci, indirizzando i nostri sforzi su quello che conosciamo e facciamo tutti i giorni: l’Industria, senza partire da zero perché, nel passato, c’è stato uno sforzo di industrializzazione da parte dello Stato con le attraverso la politica delle Partecipazioni Statali, che hanno aiutato la nascita di una imprenditorialità madre e di complemento (indotto), creando un tessuto industriale di livello che, tuttavia, si è sviluppato a macchia di leopardo e, nel tempo, ha mostrato i suoi limiti per lo stretto legame con la politica, che ha gonfiato gli organici per ottenere consenso, così producendo perdite anzichè utili, da ripianare con soldi pubblici e facendo crescere il debito pubblico, fino all’alt imposto dall’Europa, che vietando gli aiuti di Stato ha portato ad una stagione di ridimensionamenti, ma, rimettessi in ordine i conti, le nostre aziende sono tornate ad essere competitive.


A maggior ragione, quindi, come Sindacato Metalmeccanico dobbiamo fare ogni sforzo per salvaguardare il tessuto industriale esistente, perché per lo sviluppo della Campania e del Sud è indispensabile rendere le Aziende competitive e capaci di stare sul mercato, generare profitti, ulteriore sviluppo, incrementi occupazionali.

 


Oltre la difesa dell’esistente, però, occorre alzare il tasso di industrializzazione del territorio e questo si può realizzare solo rendendo il territorio attrattivo, affrontando quella che già si sa essere l’obiezione che, tuttavia, condanna all’immobilismo:

Chi investirà i propri capitali in Campania se le infrastrutture sono carenti? Chi, se sa che non c’è una chiara attenzione all’industria condivisa tra Imprenditori, Politica e Sindacato? Chi, se sa che avere finanziamenti dalle Banche è una impresa? Chi, se sa che la giustizia, sia civile che penale, è ancora più lenta? Chi, se sa che prima di cominciare il territorio deve essere messo in sicurezza? Chi, se sa che c’è una burocrazia già gigantesca nel Paese, ma qui ancora più vessatoria e con secondi scopi?

 

Per tutto questo ci vuole uno Stato autorevole, che sia sempre più presente in tutte le sue articolazioni, ma anche una politica volta al bene comune e non agli interessi di bottega, così come un grande sforzo culturale per cambiare le mentalità e vincere lo scetticismo, in primo luogo puntando sull’educazione delle nuove generazioni e qui l’ alternanza scuola lavoro ha un compito importante che deve continuare e migliorare.

20.11.2017.   


di Giuseppe Terracciano


già Segretario Generale della Fim Cisl Campania e Napoli


Share

Tutti gli articoli

Autore: Iazzetta Giuseppe 26 maggio 2025
La cura del verde e il suo risvolto psicofisico
Autore: Iazzetta giuseppe 25 maggio 2025
Capitolo 1
Autore: Marianna Marra 19 maggio 2025
Marianna Marra : "Gennaro Regina discende da una famiglia di editori d’arte e librai antiquari dal 1880, custode di quel cordone ombelicale a tre vasi che tutt'ora gli consente un prolifico scambio di sangue con la sua terra madre adorna di storia e di simbologie ".
Autore: Felice Massimo De Falco 16 maggio 2025
La resilienza di Alessia è una sintassi fluida, fatta di un sé che agisce, di sorrisi che trasformano, di una comunità che accoglie, di pause che creano, di una malattia che insegna. È una lingua che rifiuta la fretta e abbraccia la connessione, che trova bellezza nel ritmo lento di un sorriso condiviso. In Ritratti a viva voce, celebrato l'11 maggio 2025 a San Quirico d’Orcia, Alessia è una strofa di un poema collettivo, una donna che, con ogni risata, ricorda al mondo che la resilienza non è solo sopravvivere: è vivere, amare e costruire, un sorriso alla volta.
16 maggio 2025
Il progetto si pone come baluardo contro quella che le promotrici descrivono come una deriva culturale, morale e sociale, proponendo una presenza femminile che coniughi fermezza e cura. «Donne di Destra è un invito a tutte le donne a impegnarsi attivamente, non per occupare spazi di potere, ma per costruire una politica che guardi al futuro senza dimenticare le nostre radici», affermano le quattro fondatrici, evidenziando il ruolo della donna come custode di valori e tradizioni.
Autore: Iazzetta 13 maggio 2025
A due giornate dal termine, si rincorrono i sogni tra dubbi e passione del popolo partenopeo, sempre pronto a sostenere ed osannare i loro amati beniamini. In una stagione tra alti e bassi in cui sembra essersi ritrovata la calma, la serenità e il temperamento visto con intensità nella stagione di "spallettiana" memoria. Quest'anno, tutto sembra possibile, l'ammiccamento al quarto scudetto è avvenuto con successo e il sogno di tanti giovani partenopei e di correre in strada a festeggiare cucito al petto il quarto scudetto napoletano. I sacrifici tanti, ci sono stati, il gioco di Mister Conte ha prodotto ottimi risultati, sebbene qualche lacuna in termini di intensità e di cinismo si sia evidenziata più volte nell'arco della stagione, non ultimo il pareggio di Genoa, in cui la squadra pur producendo un ottimo gioco, si è fatta raggiungere ben due volte. Resta importante mantenere la calma , in questo finale di stagione e tirare fuori gli artigli, lasciar andar via le pressioni e le paure, usare la tenacia e la regolarità che ha contraddistinto i nostri beniamini.
Autore: Mario Sorrentino 12 maggio 2025
Educare alla consapevolezza della sessualità significa rendere più consapevoli i ragazzi rispetto alle inevitabili implicazioni di tipo psichico e sociale che la diversità sessuale comporta.I genitori solitamente aspettano che siano i figli a rivolgere loro delle domande, a loro volta i ragazzi, spesso faticano a fare tali domande per l’imbarazzo che potrebbe comportare. La paura di essere giudicati o di porre quesiti “sbagliati” induce i giovani adolescenti, e non solo, a non confrontarsi né con le figure adulte di riferimento (genitori, insegnanti) né con i pari; i ragazzi e le ragazze cercano le risposte ai loro quesiti sui social, su Internet o su qualche blog spesso gestito da altri pari. Tutto questo genera risposte poco precise ma soprattutto non sempre o non del tutto corrette, con il rischio di diffondere false credenze e aspettative errate sulla sfera sessuale, emotiva e relazionale.
Autore: Felice Massimo De Falco 11 maggio 2025
"Quel che so di loro" è un memoir politico che intreccia analisi storica e riflessione personale, offrendo un ritratto lucido e critico della Seconda Repubblica. Elio Vito emerge come un testimone privilegiato delle trasformazioni del berlusconismo, da esperimento liberale a forza subalterna alla destra, e della crisi della politica italiana, segnata da trasformismo e disaffezione. La sua storia è quella di un radicale che ha cercato di portare i valori di libertà e giustizia in un partito che, col tempo, ha smarrito la propria identità: “La libertà, vince, sempre. Anche le mie dimissioni, in fondo, sono state un piccolo gesto di libertà” .
Autore: Felice Massimo De Falco 5 maggio 2025
“La follia non è solo un’ombra, ma una luce che illumina il genio. Nei miei studi su grandi personalità, ho visto come il dolore mentale possa trasformarsi in forza creativa". Ghaem i, con quest’opera, ci invita a ripensare la leadership attraverso la lente della psichiatria, mostrando come qualità legate a disturbi dell’umore – realismo, empatia, resilienza e creatività – abbiano reso leader come Lincoln e Churchill eccezionali in tempi di crisi, mentre figure come Sherman e Ted Turner hanno brillato per la creatività bipolare. Combinando storia e psichiatria, Ghaemi dimostra che la ‘normalità’ di leader come Chamberlain o Bush può fallire, e che persino alcune follie, come la psicosi, possono generare dispotismo, offrendo una visione audace che destigmatizza la malattia mentale e ne rivela i benefici per la società.” La prefazione è a cura della professoressa Liliana Dell'Osso, Presidente della Società italiana di Psichiatria.
Autore: Felice Massimo De Falco 3 maggio 2025
La sua mission è tornare a considerare i pazienti come persone prima ancora che malati.
Altri post