Ambiente, povertà, giovani: Pomigliano secondo Vito Fiacco Fender

Felice Massimo De Falco • 19 aprile 2023

- Lei è comunista, cosa è rimasto del comunismo oggi e si può attualizzare?


Mi sento di Sinistra perché “Essere di Sinistra significa sentire le ingiustizie in ogni parte del mondo”, un principio che credo sia sempre valido e che superi confini spaziali e temporali. Mi sento, per radici familiari, legato alle forze del mondo del lavoro e alla tradizione del Partito Comunista Italiano e alla figura di Enrico Berlinguer. Inoltre, tra i miei riferimenti politico morali vi sono figure come Sandro Pertini, Giorgio La Pira, Aldo Moro, Don Lorenzo Milani, Marco Pannella, Paolo Borsellino e Giovanni Falcone. Sono quindi legato fortemente ad una idea di Comunità contro ogni forma di individualismo e protagonismo: ci si salva solo se si agisce insieme e non uno per uno.
  Per questa ragione rinnego le parole di chi vuole etichettarmi come un settario. Io sono una persona aperta al pluralismo, alle diversità di idee e al confronto e, nel mio piccolo, ho sempre cercato di fare da collante tra le varie forze progressiste per costruire un campo unitario, concentrandosi su ciò che ci unisce e non su quello che ci divide.

- Rinascita corre da sola. Come siete giunti alla decisione finale di andar per conto vostro?

 
  Dal primo momento ci siamo impegnati per costruire una coalizione larga, democratica, progressista che si rifacesse ai principi dell’ambientalismo e della solidarietà. Vicende non legate al territorio locale hanno fatto in modo che non si trovasse una quadra. Ci siamo, quindi, sentiti in dovere di offrire un’alternativa alla Città, proseguendo un percorso che abbiamo iniziato tre anni fa. Mi pare evidente, però, che l’assenza dei grandi Partiti sia un vulnus per la Democrazia – mi auguro che il Movimento 5 Stelle e il Partito Democratico riescano a ricostruire i loro circoli territoriali – e chiunque vincerà questa campagna elettorale, dovrà impegnarsi per rendere fertile il terreno democratico.


  - Sfiderà un esperto ex sindaco e politico scafato e un giornalista di estrazione cattolica. Cosa vi separa in termini di idee?


Credo che con entrambi ci siano degli elementi di differenza. Forse quello che più mi distingue da Lello Russo è il modo di intendere la politica: lui è un accentratore che nel corso degli anni ha adottato un atteggiamento camaleontico, fattore che gli ha permesso di posizionarsi sui carri vincenti. Qualche anno fa, in occasione di una manifestazione studentesca, gli chiesi come mai un Socialista come lui si trovasse tra le fila di Forza Italia, mi rispose che in quel momento era il simbolo che “tirava di più”. Capisco che la Politica sia fatta anche di queste strategie ma io non riuscirei, per indole, a posizionarmi in forze cosi lontane dai miei ideali e a circondarmi da soggetti lontani dalla mia storia e i miei valori.
Con Marco è chiaro che la differenza principale sia il mondo di estrazione: lui viene da un ambiente cattolico io da un ambiente laico, questo influisce sul nostro approccio. Beninteso, anch’io sento forte l’insegnamento di Cristo rispetto alla solidarietà e all’amore per il prossimo, ma lo declino da un punto di vista umano e non spirituale. Tuttavia, Marco, come me, è una persona che ha sempre messo al centro la persona e i suoi bisogni; credo che a differenziarci maggiormente siano i temi legati ai Diritti Civili in particolare quelli legati all’aborto, all’eutanasia e i diritti della comunità Lgbtq+

 - Lei è comunista, cosa è rimasto del comunismo oggi e si può attualizzare?


Mi sento di Sinistra perché “Essere di Sinistra significa sentire le ingiustizie in ogni parte del mondo”, un principio che credo sia sempre valido e che superi confini spaziali e temporali.
Mi sento, per radici familiari, legato alle forze del mondo del lavoro e alla tradizione del Partito Comunista Italiano e alla figura di Enrico Berlinguer. Inoltre, tra i miei riferimenti politico morali vi sono figure come Sandro Pertini, Giorgio La Pira, Aldo Moro, Don Lorenzo Milani, Marco Pannella, Paolo Borsellino e Giovanni Falcone. Sono quindi legato fortemente ad una idea di Comunità contro ogni forma di individualismo e protagonismo: ci si salva solo se si agisce insieme e non uno per uno.Per questa ragione rinnego le parole di chi vuole etichettarmi come un settario. Io sono una persona aperta al pluralismo, alle diversità di idee e al confronto e, nel mio piccolo, ho sempre cercato di fare da collante tra le varie forze progressiste per costruire un campo unitario, concentrandosi su ciò che ci unisce e non su quello che ci divide.

- Quali sono i punti di forza e i punti deboli della sua campagna elettorale?


Credo sia sotto gli occhi di tutti il lavoro fatto da Rinascita negli ultimi tre anni: abbiamo portato avanti decine e decine di iniziative, fatto gazebo per le strade della nostra Città, abbiamo incontrato i cittadini per confrontarci su temi e idee. Su questa stessa falsa riga abbiamo strutturato un programma che si propone di offrire soluzioni in materia ambientale e sociale, un programma che pone l’accento sulla sicurezza, sulla vivibilità cittadina, e lo abbiamo fatto partendo proprio da campagne di ascolto che ci aiutassero a comprendere quali siano le esigenze e i problemi della Città.
D’altra parte la disaffezione dei Cittadini nei confronti della politica è evidente; temiamo, immagino come tutti, che questo induca all’astensionismo. È responsabilità di tutte le forze politiche impegnarsi per invitare i cittadini alla partecipazione al voto.

- Covid e guerra hanno reso poveri molte fasce della popolazione. Come li sosterreste?


Come si evince dal programma - che abbiamo aggiornato e che è presente sul nostro sito web - abbiamo ideato degli strumenti di sostegno per le fasce sociali più deboli, come la Carta Sociale e il Bonus Affitti (per i locali ad uso commerciale e abitativo). Altre forme di supporto – nel caso specifico per il contrasto alla povertà educativa - sono il Doposcuola comunale gratuito e l’Affido Culturale.
A questo si aggiunge la necessità di favorire le attività commerciali del territorio - che sono una risorsa in termini economici e che possono creare nuovi posti di lavoro – e quella di ristabilire un contatto con gli operai delle fabbriche locali.
Infine, vorremmo creare un fondo per l’imprenditoria under 35 così da agevolare la creazione di nuove Imprese legate al territorio e far fronte all’alto tasso di disoccupazione giovanile.


 - Che idea di sviluppo sostenibile ha della città?


 Per noi Pomigliano dovrà dimostrare di essere al pari delle grandi città Europee. Pomigliano dovrà essere comune precursore di una trasformazione in ottica Green. Le idee sono tante: dal piano decennale della tutela ambientale al Patto dei sindaci, dal Piano del verde comunale alla piantumazione di un albero ogni nuovo nato, dal Piano della mobilità sostenibile all’ Osservatorio ambientale intercomunale, dal programma Plastic Free a quello delle Guardie ambientali e animali. Parlare di tutto sarebbe veramente difficile ma in queste settimane faremo conoscere a tutti i Pomiglianesi il nostro progetto di Città.

- Lello Russo ha sottolineato i toni aggressivi coi quali vi rivolgete a lui. Perché?


 Mi auguro che Lello Russo e i suoi sostenitori non ripetano le tristi scene di attacchi personali agli avversari politici che si sono verificati nel recente passato. Noi non faremo mai attacchi personali, faremo com’è giusto le nostre critiche politiche, resteremo sempre sui temi e le proposte per la città. Non faremo sconti, in fondo la campagna elettorale è anche questa, ma lo faremo sempre con rispetto ed educazione verso le persone.


 - Come spensereste i soldi del PNRR?


 Innanzitutto, sarà prioritario lavorare per non perdere i fondi del PNRR richiesti dall’amministrazione Del Mastro per strade, scuole e servizi sociali. Inoltre, il Comune deve dotarsi di una struttura di alta competenza che abbia la funzione di intercettare fondi europei, nazionali e regionali da investire nella città.


 - Mi dica un’idea originale del suo programma e come la realizzereste.


Abbiamo in mente di elaborare un progetto di forestazione urbana in grande scala per dotare la Città di grandi polmoni di verde per contrastare l’inquinamento atmosferico. Dobbiamo creare, a partire dalle grandi reti stradali, delle cinture di verde intorno al centro abitato (boschi urbani, parchi, orti, giardini, etc.). In poche parole, il nostro principale indirizzo è il verde come strategia.


 - Pd e M5S non si presentano, cosa ne pensa?


Come ho già detto è un danno per la Democrazia della nostra città. Sono purtroppo prevalse logiche che hanno offeso gli elettori e gli attivisti locali. Sono convinto che il nostro modo di concepire la politica – così come la nostra campagna elettorale – possa essere apprezzata dagli elettori democratici, progressisti, ecologisti e sensibili ai temi della solidarietà e dei diritti. In ogni caso il tema della ricostruzione di un tessuto e di una pratica democratica fondata sulle idee e sul confronto sarà il nostro impegno principale.

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