Antonio D'Alessio (Terzo Polo): "Giornate lavorative di 4 giorni, parliamone con le parti sociali"

Felice Massimo De Falco • 23 febbraio 2023

Antonio D'Alessio (Terzo Polo): "Lavoriamo tutti assieme per il salario minimo. Giornate lavorative di 4 giorni, parliamone con le parti sociali""

- Onorevole , la CISL chiede di sperimentare la giornata lavorativa di 4 giorni. Lei che ne pensa?


Al di là della proposta della CISL credo che l Italia abbia bisogno di un intervento normativo nel complesso della materia. Il Jobs act è stato un primo tassello importante ma c'è tanto su cui intervenire, siamo fermi al 2014.
Ovviamente occorre un dibattito costruttivo e momenti di ascolto delle varie componenti.


 - Alla base c’è la giustificazione di offrire maggiore produttività così come funziona in alcuni Paesi Europei. In Italia siamo pronti ad impostare così il lavoro?


I dati che ci provengono dalla Gran Bretagna i sono incoraggianti. L'aumento della produttività è dato soprattutto dal migliore equilibrio tra vita lavorativa e privata del lavoratore e quindi da un miglioramento del benessere generale.
Anche in Italia dobbiamo aprire un dialogo tra le parti sociali. Il salto tecnologico deve spronarci a ripensare il lavoro in modo più sostenibile in tutti i settori anche nel manifatturiero.


- Come sta cambiando il lavoro in Europa?


Gran parte dell’Europa ha messo il lavoro al centro dell’agenda politica. In ordine sparso o seguendo princìpi comuni, molti Paesi hanno varato riforme significative o interessanti sperimentazioni partendo dalla Germania. Sul punto dobbiamo velocizzare anche noi.


 - Si parla di Umanesimo 4.0, robotizzazione del lavoro, Intelligenza artificiale. Quali saranno le conseguenze per il lavoratore così come lo conosciamo?


 In realtà proprio perché stiamo procedendo sempre più verso una robotizzazione del lavoro è fondamentale stimolare un nuovo umanesimo che si proponga di mettere al centro l’uomo, e quindi il lavoratore, con i propri talenti ma anche con i suoi bisogni. È la ricerca di un nuovo equilibrio.


- Quale iniziativa ha in mente di prendere per le morti bianche?


Le continue tragiche notizie che ci arrivano quasi quotidianamente di morti sul luogo di lavoro ci scuotono profondamente e devono indurci ad andare tutti insieme verso un intervento deciso a migliorare la sicurezza suoi luoghi di lavoro, senza perdere di vista i percorsi formativi altrettanto fondamentali


 - È a favore del salario minimo?


Sono assolutamente d'accordo. Su questo punto è bene anche lavorare con le altre opposizioni. Il salario minimo deve essere una prerogativa considerate le tante casistiche di evidente sfruttamento della forza lavoro


 - Perché i sindacati sono in crisi, non solo in Italia?


Nella maggior parte dei casi i sindacati soffrono anche negli altri Paesi occidentali di una analoga crisi di identità e di funzione come nel nostro Paese. Ma le peculiarità nazionali del fenomeno variano molto da Paese a Paese. In generale si può dire che di questa crisi soffrono meno i sindacati che si sono maggiormente impegnati sul terreno dell’assistenza ai lavoratori nel mercato del lavoro, e non soltanto all’interno dei luoghi di lavoro.


 - I migranti sostituiranno gli italiani nei lavori usuranti?


A me pare assolutamente evidente che gli immigrati non "sottraggono" il lavoro agli italiani, né, se regolarizzati, spingono al ribasso i salari.
Detto ciò, il discorso è complesso per quanto riguarda le regolarizzazioni e la sicurezza sul posto di lavoro per questa categoria


 - Come sarà il Partito della Nazione?


Siamo decisi ad accelerare il percorso di creazione del partito unico che offra una casa ai liberali, ai riformisti, ai cattolici democratici, ai socialdemocratici, e più in generale a chi voglia costruire un partito che vada oltre l'individuazione di un leader e che si concentri sull'idea identitaria futura del nostro Paese; che affronti e risolva in modo pragmatico i numerosi problemi che lo scenario nazionale ed internazionale produrrà nei prossimi decisivi anni

Share

Tutti gli articoli

Autore: Felice Massimo De Falco 3 novembre 2025
Anna Poerio Riverso non scrive una biografia: tesse un arazzo familiare dove ogni filo è un documento inedito, ogni nodo un’emozione trattenuta. Con rigore accademico e pudore affettivo, l’autrice ci guida tra lettere autografe, poesie manoscritte, atti processuali, fino a farci toccare la carta ingiallita su cui Carlo, incatenato, annotava: «La catena è pesante, ma più pesante è il silenzio di chi sa e tace». In sole 128 pagine, dense come un distillato di storia vissuta, il volume si articola in capitoli che si intrecciano come i rami di un ulivo secolare, radicato nel suolo meridionale proteso verso l’epica nazionale. Ma un solo luogo accoglie per sempre i resti di una Famiglia di Patrioti: Pomigliano d’Arco. Potremmo chiamare Pomigliano in mille modi: Stalingrado del Sud per le sue lotte operaie, città di solerti lavoratori, terra di grandi figli come il presidente della Repubblica Giovanni Leone e tanti altri. Ma quando il sole tramonta dietro il Vesuvio e il vento passa tra le croci del cimitero, Pomigliano d’Arco resta la città dei Poerio e degli Imbriani. Perché qui non è sepolto solo il loro corpo: è sepolta la parte migliore di noi.
Autore: Giovanni Amitrano 23 ottobre 2025
"Chi come me ha attraversato grandi difficoltà mi affascina perché dentro di sé custodisce un sapere che non si trova nei libri: quello di chi ha sofferto, ha resistito e, nonostante tutto, ha continuato a vivere".
Autore: Valentina Manon Santini 23 ottobre 2025
Mercificare il dolore significa offendere tutte le donne che hanno subito davvero violenza — nelle mura domestiche, negli affetti, sul posto di lavoro. Anche chi, come me, ha conosciuto la violenza psicologica: la minaccia di isolamento, il tentativo di ridurti al silenzio, il ricatto sottile che ti vuole annientare, di chi ti dice “ti faccio terra bruciata, non lavorerai più. Questa è pornografia del dolore.
Autore: Felice Massimo De Falco 22 ottobre 2025
In un mondo che corre affannosamente verso l’oblio, dove il tempo divora le tracce dell’esistenza umana come un fiume in piena, Vera Dugo Iasevoli emerge come una guardiana della memoria collettiva. In questo libro, la professoressa non solo documenta fatti, ma infonde un’anima esistenzialista: il cimitero è “un silenzio che parla”, un “dormitorio” in attesa dell’alba eterna, un monito contro l’oblio. Valorizzando Pomigliano d’Arco – terra di patrioti, fede e resilienza – e i suoi avi, l’autrice ci invita a camminare tra le lapidi non come visitatori, ma come eredi di un’eredità immortale. Un’opera avvincente, essenziale per chi cerca radici nel flusso dell’esistenza: sì, si può fare, e si deve leggere.
Autore: Felice Massimo De Falco 5 ottobre 2025
In un’epoca in cui l’essere umano si riduce a un curriculum di successi effimeri, Vincenzo Siniscalchi emerge dal racconto di Domenico Ciruzzi non come un avvocato illustre – il “Maradona del codice penale” , potremmo definirlo con un’immagine che evoca dribbling geniali tra le maglie intricate della legge –, ma come un’esistenza autentica, un Sisifo napoletano che spinge il suo macigno non su per la collina del Palazzo di Giustizia, ma attraverso i vicoli della condizione umana, senza la paura di rotolare giù.
Autore: Redazione 19 settembre 2025
«Io non so perché mi sta succedendo questa cosa, so soltanto che ogni volta che guarisco qualcuno perdo un senso».
Autore: Marianna Marra 30 agosto 2025
Il film non si limita a rappresentare un caso isolato, ma dispiega inevitabilmente il racconto di realtà drammatiche più ampie che, con minuzia di particolari e sfumature emozionali, si fanno corpo e carne attraverso lo schermo.
Autore: Redazione 7 agosto 2025
Sorella Morte è un romanzo che sfida il lettore a confrontarsi con il mistero della vita e della morte, intrecciando il razionale e l’irrazionale in una narrazione avvincente. Il romanzo lascia una domanda esistenziale che risuona oltre le sue pagine: Se il male è un’eredità che scorre nel sangue, possiamo davvero sfuggire al nostro destino, o siamo condannati a ripetere gli errori dei nostri antenati?
Autore: Marianna Marra 28 luglio 2025
"Uno Stato laico deve dare ai cittadini la possibilità di decidere della dignità della propria vita e della propria morte."
Autore: Iazzetta Giuseppe 23 luglio 2025
This is a subtitle for your new post
Altri post