Antonio Noto, sondaggista: "Gli italiani hanno fiducia nel governo"

Felice Massimo De Falco • 31 gennaio 2023

Intervista ad Antonio Noto, sondaggista: "Nordio è tra i ministri più popolari. Gli italiani hanno fiducia nel governo"

Continua l’idillio tra Giorgia Meloni e gli italiani, ma cosa potrebbe accadere fra qualche mese?

 

Gli italiani hanno avuto una risposta molto razionale rispetto all’operato del governo, hanno capito che questa finanziaria non poteva soddisfare un po' tutte le aspettative e quindi Giorgia Meloni si gioca il prossimo futuro politico nella prossima finanziaria; la prima è andata, c’è magari tensione da parte dei cittadini, ma hanno capito che in realtà di più non si poteva fare. E’ stato spostato il redde rationem più in avanti, poco prima delle europee e lì i cittadini saranno chiamati a valutare.

 

Secondo i suoi dati, l’asticella della fiducia nel premier è alta?

 

La fiducia è solida, non c’è stato un decremento, non è cambiata dopo la finanziaria, è chiaro che i cittadini si aspettano di più

 

Agli italiani interessa la riforma della giustizia annunciata da Nordio?

 

Sono due concetti diversi: la riforma annunciata gli italiani non la conoscono neanche perché è un argomento tecnico. Che agli italiani interessi la riforma della giustizia invece è vero. Gli argomenti tecnici tengono i cittadini lontano dalla loro valutazione

 

Nordio è diventato popolare?

 

Ieri proprio su Repubblica c’è la nostra classifica sulla fiducia di cui godono i ministri. Nordio non è in cima ma viene subito dopo i primi.

 

Congresso del Pd: la Schlein è il volto nuovo del partito. I sondaggi cosa dicono?

 

Gli italiani sono poco interessati al congresso del Pd, è una cosa che riguarda neanche gli elettori del Pd ma solo gli iscritti. Poi è chiaro che sarà il nuovo segretario che dovrà fare in modo di rivitalizzare un partito.

 

La maggioranza del Pd pare schierarsi con Bonaccini. Secondo lei è il profilo che garantisce la perpetuazione delle correnti?

 

Ogni segretario sembra destinato a rivoluzionare il partito democratico e poi non ci riesce, tutti sono bravi prima di assumere il ruolo.

 

Intanto il Pd così com’è è canne al vento, in balia della cannibalizzazione di Conte. Come s’inverte questa tendenza?

 

S’inverte se il Pd riesce a trovare un proprio profilo, un proprio tema, adesso siamo in un limbo dove non c’è ancora il segretario, il Pd è concentrato tutto su sè stesso, non è nel dibattito politico, quindi è chiaro che i voti del Pd sono in fuoriuscita verso il M5S. Sarà il futuro segretario in grado di dare un’identità al partito. Il problema del Pd non è i 5 stelle, ma è quello di rifarsi il look.

 

Sta nascendo il partito della nazione. Quanto vale?

 

Se è solo la fusione tra Italia Viva e Azione vale intorno all’8 per cento, poi bisogna capire come  costruiscono il partito, qual è il progetto, il profilo, l’identità. Non possiamo adesso stimarlo.

 

Chi ci guadagna tra Renzi e Calenda?

 

Io penso che siano molto complementari, Calenda è un po' più il tecnico, Renzi è il politico         

 

Forza Italia e Lega sono subalterni alla Meloni, finora hanno ingoiato il rospo, ma quando si arriverà a frizioni vere cosa accadrà?

 

Non accadrà niente, nessuno ha intenzione di far cadere il governo. Penso che si aspettano le elezioni europee di tra un anno e lì si capirà come stanno le cose. Fino ad allora ci saranno normali schermaglie ma nulla di preoccupante

 

 

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