Pomigliano, camorra e pompe funebri: dietro il clamore mediatico il nulla

Francesco Cristiani • 5 marzo 2023

Pomigliano, camorra e pompe funebri: dietro il clamore mediatico il nulla

Sentiamo spesso associare le imprese funerarie di Pomigliano con la camorra. Un binomio che ha occupato le pagine delle cronache locali a settembre dello scorso anno, quando la Prefettura di Napoli ha emesso l’interdittiva antimafia nei confronti di quattro operatori funebri.

È lecito allora domandarsi se a Pomigliano il settore sia ancora in mano ai clan. Anche perché questa tesi viene spesso riportata dai media e tiene banco in diverse interviste.


Le mani della criminalitá organizzata nel settore delle onoranze funebri, storicamente, fondano la loro origine in una legge dello stato. Un regio decreto del 1925 stabiliva infatti il diritto di privativa a livello comunale. In pratica, in un comune poteva esserci un solo operatore. Si trattava di un vero e proprio monopolio legale. La conseguenza di questo regime normativo era che il monopolista, operando da solo, poteva imporre il prezzo che preferiva, e ovviamente era sempre molto salato. Ciò non poteva non attirare le mire di mafia e camorra, decise a mettere le mani in un business assai remunerativo. Cosi’ la presenza mafiosa nel settore delle pompe funebri è diventata una costante, nel meridione e non solo.


Le cose sono cambiate quando il quadro normativo è cambiato. La legge di riordino degli enti locali, nel 1990, ha abolito il regime di privativa comunale (anche se in effetti si è dovuto attendere un altro decennio, prima che questa abrogazione fosse sancita da una serie di pronunce giudiziarie e dell’Autoritá Antitrust). Fatto sta che oggi i trasporti funebri si svolgono in regime di completa concorrenza, la privativa comunale non esiste piú.

E di conseguenza la camorra e la mafia col caro estinto hanno finito di fare affari d’oro. Prova ne è che oggi di imprese che svolgono questo servizio ce ne sono in ogni comune piú di una, e ovunque i prezzi medi di conseguenza sono decisamente scesi, rispetto a quando per ogni paese operava una sola impresa. Ovunque, quindi anche qui a Pomigliano.


In genere di racket del caro estinto si sente ancora parlare, sui giornali e in TV, essenzialmente per i casi di infiltrazioni criminali nelle sale mortuarie degli ospedali, dove capita che il personale compiacente si accordi con qualche impresa, indirizzandole i parenti dei deceduti in cambio di qualche mazzetta. E ogni tanto le cronache riportano che qualche prefettura interdica qualche operatore, come è appunto accaduto a Pomigliano lo scorso settembre.

Ma è opportuno evidenziare che si tratta di interdittive che pur chiamandosi “antimafia” nulla hanno a che vedere coi reati, essendo provvedimenti prettamente amministrativi, basati su istruttorie documentali che prescindono dall’iscrizione nel registro degli indagati della Procura delle Repubblica.


Per quanto paradossale possa apparire, in molti casi i destinatari di queste interdittive antimafia sono incensurati, a cui carico non è in corso nessun procedimento penale. Di questa legislazione emergenziale abbiamo giá scritto qualche giorno fa, su queste pagine, e non è il caso di ripetere. Fatto sta che, tuttavia, queste interdittive prescindono del tutto dalla contestazione di qualunque reato.


Però il clamore suscitato da queste notizie è sempre notevole, perché nell’immaginario collettivo è facile richiamare il legame tra imprese funebri e clan resta. Un legame consolidatosi nei decenni passati. Un binomio che però oggi, come dimostrato da diversi casi giudiziari, trova scarsa o nulla aderenza con la realtá del crimine vero, risolvendosi in un ambito prettamente amministrativo. Con buona pace per chi vorrebbe scorgere la camorra dietro, o sarebbe meglio dire alla guida, di ogni carro funebre.



di Francesco Cristiani - avvocato

Share

Tutti gli articoli

Autore: Iazzetta Giuseppe 26 maggio 2025
La cura del verde e il suo risvolto psicofisico
Autore: Iazzetta giuseppe 25 maggio 2025
Capitolo 1
Autore: Marianna Marra 19 maggio 2025
Marianna Marra : "Gennaro Regina discende da una famiglia di editori d’arte e librai antiquari dal 1880, custode di quel cordone ombelicale a tre vasi che tutt'ora gli consente un prolifico scambio di sangue con la sua terra madre adorna di storia e di simbologie ".
Autore: Felice Massimo De Falco 16 maggio 2025
La resilienza di Alessia è una sintassi fluida, fatta di un sé che agisce, di sorrisi che trasformano, di una comunità che accoglie, di pause che creano, di una malattia che insegna. È una lingua che rifiuta la fretta e abbraccia la connessione, che trova bellezza nel ritmo lento di un sorriso condiviso. In Ritratti a viva voce, celebrato l'11 maggio 2025 a San Quirico d’Orcia, Alessia è una strofa di un poema collettivo, una donna che, con ogni risata, ricorda al mondo che la resilienza non è solo sopravvivere: è vivere, amare e costruire, un sorriso alla volta.
16 maggio 2025
Il progetto si pone come baluardo contro quella che le promotrici descrivono come una deriva culturale, morale e sociale, proponendo una presenza femminile che coniughi fermezza e cura. «Donne di Destra è un invito a tutte le donne a impegnarsi attivamente, non per occupare spazi di potere, ma per costruire una politica che guardi al futuro senza dimenticare le nostre radici», affermano le quattro fondatrici, evidenziando il ruolo della donna come custode di valori e tradizioni.
Autore: Iazzetta 13 maggio 2025
A due giornate dal termine, si rincorrono i sogni tra dubbi e passione del popolo partenopeo, sempre pronto a sostenere ed osannare i loro amati beniamini. In una stagione tra alti e bassi in cui sembra essersi ritrovata la calma, la serenità e il temperamento visto con intensità nella stagione di "spallettiana" memoria. Quest'anno, tutto sembra possibile, l'ammiccamento al quarto scudetto è avvenuto con successo e il sogno di tanti giovani partenopei e di correre in strada a festeggiare cucito al petto il quarto scudetto napoletano. I sacrifici tanti, ci sono stati, il gioco di Mister Conte ha prodotto ottimi risultati, sebbene qualche lacuna in termini di intensità e di cinismo si sia evidenziata più volte nell'arco della stagione, non ultimo il pareggio di Genoa, in cui la squadra pur producendo un ottimo gioco, si è fatta raggiungere ben due volte. Resta importante mantenere la calma , in questo finale di stagione e tirare fuori gli artigli, lasciar andar via le pressioni e le paure, usare la tenacia e la regolarità che ha contraddistinto i nostri beniamini.
Autore: Mario Sorrentino 12 maggio 2025
Educare alla consapevolezza della sessualità significa rendere più consapevoli i ragazzi rispetto alle inevitabili implicazioni di tipo psichico e sociale che la diversità sessuale comporta.I genitori solitamente aspettano che siano i figli a rivolgere loro delle domande, a loro volta i ragazzi, spesso faticano a fare tali domande per l’imbarazzo che potrebbe comportare. La paura di essere giudicati o di porre quesiti “sbagliati” induce i giovani adolescenti, e non solo, a non confrontarsi né con le figure adulte di riferimento (genitori, insegnanti) né con i pari; i ragazzi e le ragazze cercano le risposte ai loro quesiti sui social, su Internet o su qualche blog spesso gestito da altri pari. Tutto questo genera risposte poco precise ma soprattutto non sempre o non del tutto corrette, con il rischio di diffondere false credenze e aspettative errate sulla sfera sessuale, emotiva e relazionale.
Autore: Felice Massimo De Falco 11 maggio 2025
"Quel che so di loro" è un memoir politico che intreccia analisi storica e riflessione personale, offrendo un ritratto lucido e critico della Seconda Repubblica. Elio Vito emerge come un testimone privilegiato delle trasformazioni del berlusconismo, da esperimento liberale a forza subalterna alla destra, e della crisi della politica italiana, segnata da trasformismo e disaffezione. La sua storia è quella di un radicale che ha cercato di portare i valori di libertà e giustizia in un partito che, col tempo, ha smarrito la propria identità: “La libertà, vince, sempre. Anche le mie dimissioni, in fondo, sono state un piccolo gesto di libertà” .
Autore: Felice Massimo De Falco 5 maggio 2025
“La follia non è solo un’ombra, ma una luce che illumina il genio. Nei miei studi su grandi personalità, ho visto come il dolore mentale possa trasformarsi in forza creativa". Ghaem i, con quest’opera, ci invita a ripensare la leadership attraverso la lente della psichiatria, mostrando come qualità legate a disturbi dell’umore – realismo, empatia, resilienza e creatività – abbiano reso leader come Lincoln e Churchill eccezionali in tempi di crisi, mentre figure come Sherman e Ted Turner hanno brillato per la creatività bipolare. Combinando storia e psichiatria, Ghaemi dimostra che la ‘normalità’ di leader come Chamberlain o Bush può fallire, e che persino alcune follie, come la psicosi, possono generare dispotismo, offrendo una visione audace che destigmatizza la malattia mentale e ne rivela i benefici per la società.” La prefazione è a cura della professoressa Liliana Dell'Osso, Presidente della Società italiana di Psichiatria.
Autore: Felice Massimo De Falco 3 maggio 2025
La sua mission è tornare a considerare i pazienti come persone prima ancora che malati.
Altri post