VISITE

Blog Layout

Contante, tetto sì o tetto no?

Mario Volpe • nov 28, 2022

Contante, tetto sì o tetto no?

Spostare il tetto al contante è una delle azioni di governo previste nella manovra economica, che intende abolire la vecchia limitazione (fissata a 1000 euro dal 1° gennaio 2023), innalzando la soglia fino cinquemila euro.

 

Il solo annuncio ha suscitato un vespaio di polemiche, puntando il dito su un possibile regalo agli evasori e criticando la proposta come un passo indietro rispetto alla modernizzazione monetaria dell’Italia in rapporto al resto dell’Europa. Peccato che sono esattamente i paesi in cui la moneta elettronica è più usata a non avere alcuna limitazione al contante, e sono sempre quegli stessi paesi a registrare un tasso di evasione fiscale pressoché inesistente.

 

Infatti, da fonti della BCE (Banca Centrale Europea) i Paesi Bassi sono al primo posto per l’utilizzo della moneta elettronica e non hanno alcuna limitazione all’uso del contante, oltre a registrare un indice di corruzione tra i più bassi dell’Unione Europea insieme a Danimarca, Finlandia e Norvegia.

Anche la Germania, che non ha alcuna limitazione al danaro contante, è tra i paesi meno corrotti dell’Unione ed ha un buon posizionamento nella classifica all’utilizzo della moneta elettronica.

 

Allora da che parte pende la bilancia della verità? Innalzare il tetto al contante è un regalo agli evasori o un favore alle classi più povere, come spesso si sente dire da qualche esponente politico?

 

Analizzando i dati della BCE e scartabellando tra le testimonianze e gli atteggiamenti degli operatori commerciali si capisce immediatamente che entrambe le posizioni sono totalmente scollate dalla realtà. È del tutto evidente che le classi povere non si pongono il problema della soglia, dal momento che pensionati, stipendiati o chi ha tangibili difficoltà di sussistenza non ne avrebbe vantaggio o limitazione; a meno che non sia possessore di un’eredità in banconote ben conservata sotto il materasso e in attesa d’essere spesa. In questo caso si favorirebbe la rimessa in circolo dei cosiddetti risparmi fantasma.

 

Al contrario allentare le maglie della limitazione potrebbe essere d’aiuto al commercio, in particolare agli esercenti al dettaglio e del lusso, che non dovrebbero più rinunciare ai clienti –soprattutto a ricchi  stranieri–  che desiderano pagare con moneta sonante gli acquisti di gioielli, soggiorni o cene esclusive; evitando che taluni operatori possano essere tentati dalla voglia di sburocratizzare la procedura accettando danaro liquido oltre la soglia di legge, senza emettere alcun documento fiscale  per non trovarsi disallineati con la norma vigente.

 

Basterebbe questo per spiegare, a chi si oppone all’innalzamento del tetto all’uso del contante, che la limitazione spinge –in particolare in periodi di crisi– ad offrire prestazioni, beni o servizi senza dichiararli, favorendo un’economia totalmente sommersa che toglie dati alle statistiche sull’evasione in Italia, ma peggio toglierebbe risorse allo Stato, alimentando un circuito d’affari sommersi da cui perfino le banche ne sarebbero escluse a vantaggio del riciclaggio e dell’usura; una manna per le  organizzazioni criminali.

 

Pur sembrando un paradosso, le limitazioni alla circolazione del contante scoraggiano gli operatori commerciali a dichiarare le transazioni e annichiliscono la voglia dei piccoli e medi imprenditori ad incrementare il volume d’affari in virtù che molti clienti potrebbero non essere possessori di carta di credito o di conto corrente. Ipotesi non del tutto fantasiosa, dal momento che gli atteggiamenti aggressivi dei prelievi forzosi –per diverse ragioni– dai conti bancari, o i temporanei problemi d’insoluto espellono il consumatore fuori dal circuito della moneta elettronica, creandogli non pochi disagi. Così il danaro liquido resta l’unica alternativa e limitarne l’uso –ai soli mille euro– vorrebbe dire impedire a tali soggetti l’acquisto di beni di medio livello (oggi per certi versi necessari) tra cui: computer, cellulari o strumenti per la mobilità sostenibile; tanto raccomandati dalle pubbliche amministrazioni.  In Italia, inoltre, esistono più di quindici milioni di persone senza conto corrente bancario e che sarebbero discriminati per legge, diventando –di fatto– consumatori clandestini costretti ad usare l’unica effettiva forma di pagamento pubblica, ossia il danaro contante. Una dichiarazione questa non a caso dal momento che l’alternativa ai soldi e data dalle carte di credito, bonifici o assegni: tutte forme di pagamento ideate, affidate e gestite da privati, in totale distonia con il concetto del danaro come bene pubblico e accessibile a tutti.

 

Non sarebbero quindi le brutali restrizioni alla circolazione delle banconote a fungere da contrasto all’evasione fiscale e al riciclaggio, ma una migliore gestione della macchina fiscale. Una valida alternativa sarebbe l’uso ragionato delle nuove tecnologie che verrebbero in aiuto per controlli più rapidi e mirati sui patrimoni, sul tenore di vita, sul possesso dei beni di lusso, sulla frequenza dei viaggi e vacanze, coinvolgendo imprese e operatori economici a farsi garanti della legalità in cambio di feedback fiscali, crediti d’imposta e riduzione della imposte quale premio per contributo offerto alla lotta all’evasione e all’affermazione della legalità.


di Mario Volpe


Share

Tutti gli articoli

Autore: IAZZETTA GIUSEPPE 14 mar, 2024
IL GIURAMENTO CHE HA FATTO LA STORIA DELLA MEDICINA 
Autore: Vittorio Schiavone 12 nov, 2023
“Non è un mondo per romantici, mia piccola Giorgia, ma noi romantici ce ne freghiamo e ci continuiamo a vivere lo stesso”. So cosa state pensando: che quello di Giorgia sia un semplice errore che ha trasformato “Serenase” (nome commerciale dell’Aloperidolo) in “serenate”. Non è così, lo ha fatto apposta; ed è proprio questa ironia sottile il motivo per cui credo che ce la potrà fare. Perché? Non siate troppo curiosi, questa è decisamente un’altra storia. Vittorio Schiavone parla della schizofrenia nel suo nuovo contruibuto.
Life on Mars? - di Vittorio Schiavone - Titanic o lo stato misto
Autore: Vittorio Schiavone 05 nov, 2023
Sarebbe tutto così semplice se non si avesse a che fare con il materiale umano; ma la psichiatria, che che se ne dica, è una scienza applicata: è clinica, non teoria, è l’oggetto della clinica è l’uomo. “Lo sente questo lamento provenire dalla stanza affianco, dietro quella porta a vetri? Ogni volta che qualcuno scambia uno stato misto per una depressione, Kraepelin si sente male”. “Ma adesso mio figlio deve essere visitato pure da lui?”. “No, è appena morto. Il suo cuore non ha retto, beato lui”. Lo stato misto nel nuovo contribuito di Vittorio Schiavone
La congiuntura italiana e internazionale alla prova del conflitto in Medio Oriente
Autore: Roberto Race 30 ott, 2023
I dati congiunturali dell’ultimo mese tracciano un quadro a tinte fosche per l’economia italiana e internazionale. Un quadro che si tinge di scuro a causa del conflitto Israelo-palestinese, che causa morti e sofferenza, oltre che ricadute economiche.
Life on Mars? - di Vittorio Schiavone - Il teorema del pollo
Autore: Vittorio Schiavone 29 ott, 2023
Il disturbo ossessivo-compulsivo di Angelica trattato con la sua verve narrativa dal dott. Vittorio Schiavone.
Autore: Vittorio Schiavone 22 ott, 2023
Ciò che conta in questo racconto è che il povero “bipolare” deve lottare non solo contro il suo disturbo, ma anche contro il pregiudizio di “essere bipolare” e non “affetto da disturbo bipolare”. Ecco che il suo disturbo è diventato a pieno diritto il suo carattere. No, non è così: la ragazzetta di cui sopra il suo “carattere” lo aveva, ed infatti erroneamente era stato considerato il suo disturbo principale; ed era ed è un carattere molto versato allo scontro, alla polemica, alla iper-reattività agli eventi esterni, specialmente al giudizio, all’abbandono, al rifiuto. E tale era rimasto, nonostante litio ed affini. Una psicoterapia certo l’avrebbe aiutata ad interpretare meglio il mondo esterno e ad interagire in una maniera meno disfunzionale con esso, ma con tempi lunghi ed impegno: perché ci vuole tempo ed allenamento per non soccombere ed imparare a controbattere alla mossa finale. Il nuovo contributo di Vittorio Schiavone
Autore: Felice Massimo De Falco 20 ott, 2023
Intervista al sottosegretario alla Giustizia con delega alle carceri Andrea Ostellari che fa il punto della situazione sullo stato delle carceri italiane e sulle prospettive per detenuti ed ex detenuti. Afferma Ostellari: "E' il lavoro il riscatto dei detenuti"
Intervista ad Angela Luce, una delle più grandi artiste italiane si racconta
Autore: Felice Massimo De Falco 20 ott, 2023
Angela Luce ha 85 anni oggi e da 70 anni è alla ribalta per le sue qualità artistiche complete. Ha fatto di tutto e assieme ai più grandi artisti del panorama nazionale. Qui si racconta e lo fa con lo stile che la contraddistingue: umiltà, rispetto e schiettezza. C’è un aneddoto dietro ai suoi esordi? Beh, ce ne sono tanti, è difficile sceglierne uno. Quando ero ancora una ragazzina, partecipai ad un concorso di bellezza per l'elezione di Miss Quartiere Porto; in giuria c'erano Eduardo De Filippo, Francesca Bertini, Curzio Malaparte. Vinsi il concorso, ma poi mi fu ritirato il titolo perchè non avevo ancora 16 anni e non avrei nemmeno potuto partecipare! Prima piansi, ma poi, determinata e volitiva, affermai tra me e me: diventerò comunque grande, vittoria o non vittoria!
La neurodiversità – Quando genio e follia si fondono. Intervista alla psichiatra Liliana Dell’Osso
Autore: Felice Massimo De Falco 20 ott, 2023
Nel genio di una mente neuroatipica risiede l’abilità di produrre un linguaggio inedito e rivoluzionario, costruito all’interno del proprio mondo e riversato all’esterno come dono inestimabile. Fu il caso di Vincent van Gogh, Pablo Picasso e Vasilij Kandinsky, che con il proprio sentire intenso e sublime diedero corpo all’ineffabile. Così accadde con le opere letterarie di Franz Kafka e Jerome D. Salinger, la cui penna seppe attingere da un inchiostro universale, e con i capolavori architettonici di Frank L. Wright, un’araba fenice dalle cui ceneri non smisero mai di nascere diamanti. Fu lo stesso per Charles Darwin e Ludwig Wittgenstein, che rovesciarono le regole del pensiero scientifico e filosofico, e per Hedy Lamarr, una mente più splendente della bellezza esagerata che le toccò in sorte. Tutti loro avvertirono con forte anticipo i cambiamenti germinali del mondo che abitavano e indicarono ai contemporanei la direzione in cui procedere. Troppo spesso incompresi: figli prematuri di un tempo ancora distant
Life on Mars? - a cura di Vittorio Schiavone - La forma dell’acqua , “Non nota niente, Dottore?”
Autore: Vittorio Schiavone 15 ott, 2023
Il disformismo. Il nuovo contributo di Vittorio Schiavone, psichiatra presso la Clinica Hermitage di Capodimonte (Na). Il mondo è pieno di persone che hanno un problema con il loro aspetto ma, se cerchi nelle sale d’attesa di chi si occupa di medicina estetica, ne troverai un numero che sopravanza di gran lunga quello nelle sale d’attesa degli psichiatri. La ragione è presto detta: una domanda inadeguata che cerca risposte altrettanto inadeguate. Cosa succede, dunque? Io credo di avere il naso storto, e mi rivolgo a chi me lo rifarà dritto. Se sarò fortunato, la mia richiesta suonerà strana al chirurgo, perché magari troppo insistente ed assillante per un così trascurabile problema; se non lo sarò, perché, per Saturno contro, quel giorno tutto sembrerà normale, io mi ritroverò con un naso nuovo altrettanto storto, ed il chirurgo con mille telefonate e richieste di risarcimento.
Altri post
Share by: