E intanto la guerra e la crisi post-pandemica fanno affiorare il divario tra Pd e Cinque Stelle

Felice Massimo De Falco • 7 maggio 2022

E intanto la guerra e la crisi post-pandemica fanno affiorare il divario tra Pd e Cinque Stelle

Guerra in Ucraina e crisi economica dopo la pesante pandemia non hanno trascurato le dinamiche politiche nei Palazzi romani ma di rimbalzo hanno fatto affiorare un vuoto di intenti un pò tra tutti i partiti ma sopratutto hanno colpito al cuore un'alleanza che sembrava consolidata, quella tra Pd e Cinque Stelle. Il divario "ideologico" non comincia da ora, ma parte dall'elezione del Capo dello Stato, allorquando Conte, il giorno prima della convergenza su Mattarella, propone assieme alla Lega di Salvini un proprio candidato. Di lì inizia un'escalation di posizioni contrastanti tra i due partiti che in precedenza inneggiavano ad una crasi di intenti innovativa ed inedita.


Ma intanto sugli strali della guerra e della crisi economica post-pandemica si va consumando la lacerazione de “il laboratorio” nazionale Pd/5s. Letta considera ormai irresponsabili i grillini: ha maturato questa convinzione già da un pò e persiste sulle idee non convergenti delle politiche su conflitto Ucraina/Russia e misure economiche per fronteggiare le macerie lasciate dal Covid nelle tasche degli italiani.


E' opportuno pensare che questi qui assieme alle politiche prossime non ci arrivano. Vedo lo sguardo dei dem sempre più rivolto alle posizioni di Calenda ed all' “ammuina centrista” piuttosto che la maturazione naturale di una saldatura di intenti tra i due consorzi, che di naturale non hanno niente. Questo divario di posizioni potrebbe avere ricadute locali, laddove Pd/5S si sono presentati assieme? La mia percezione è si. D’altronde, seppure arrivassero a fine mandato assieme, si porrebbe poi la questione dei candidati sindaci in uscita, che ora sono grillini.


Entrambi avanzerebbero primogeniture. Senza considerare che le politiche potrebbero ridarci un Di Maio fortemente ridimensionato e con scarsa influenza sulle dinamiche nazionali e locali. Mantengono solo un comune dominatore: la rincorsa al prebeismo di massa, acciuffando temi simbolistici d’antan: la materia elettorale è in sostanza situata lì.


Ma questo lo fanno un po’ tutti oggi. Ad maiora

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