Il nuovo volto dell'Unione Europea

Francesco Cristiani • 24 febbraio 2023

Il nuovo volto dell'Unione Europea

La guerra in Ucraina sta cambiando il volto dell'Unione Europea. Due sono i dati più rilevanti, sotto gli occhi di tutti ma che quasi nessuno pare vedere. 

Il ruolo di Presidente della Commissione, fin quando è stato ricoperto da Romano Prodi (1999/2004), o Manuel Barroso (2004/2014), non ha avuto grande peso. Nessuno infatti ha mai visto i precedenti presidenti andare in giro per i paesi dell'Unione, a dare la linea ai governi nazionali. Oggi invece la signora von der Leyen letteralmente detta legge, e sicuramente è la persona più potente d'Europa.


Ai tempi di Prodi tutto questo era impensabile. Stesso discorso vale per l'Alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri, attualmente Josep Borrell. Fino a qualche anno fa nessuno nemmeno sapeva cosa rappresentasse questa figura, oggi invece è essa a tracciare la rotta in politica internazionale, assegnando ai ministri dei paesi membri i compiti che devono attentamente eseguire. Insomma, l'Europa è improvvisamente cambiata, senza che ce ne siamo accorti, oggi abbiamo davvero un governo europeo, autorevole e forte. Solo che questi governanti nessuno di noi li ha mai votati, e non rispondono a nessuna assemblea a elezione diretta.


Un bel paradosso, sul quale però la politica italiana non ritiene di interrogarsi.

Da quando c'è la guerra, poi, la leadership di Germania e Francia è in evidente declino. Oggi comandano i paesi dell'Est europeo. L'idea di allargare l'Unione ai paesi usciti dall'orbita sovietica fu fortemente caldeggiata da W. Bush (figlio), che per la verità spingeva molto perché anche la Turchia entrasse in Europa. L'opposizione ferma di Chirac mise la parola fine a questo capitolo. Oggi il baricentro europeo gravita intorno a Varsavia e comprende le repubbliche del Tribaltico, lambisce la repubblica Ceca, la Slovacchia, la Slovenia, la Bulgaria e la Romania. Resta fuori l'Ungheria, per ora. Se domani anche l'Ucraina entrerà a far parte dell'UE (la von del Leyen lo ha auspicato, e in tempi rapidi), la leadership franco-tendesca cesserà del tutto. L'Italia, completamente genuflessa, è ben poco interessata a tutto questo, avendo da alcuni anni definitivamente rinunciato a giocare la partita.



di Francesco Cristiani - avvocato


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