Vincenzo Romano (Azione-Italia Viva): "Vivo la gente, è preoccupata, ma ce la faremo"

Felice Massimo De Falco • 5 settembre 2022

Vincenzo Romano (Azione-Italia Viva): "Vivo la gente, è preoccupata, ma ce la faremo, non ci vogliono bonus ma interventi strutturali, sono favorevole al nucleare ed ai rigassificatori, il reddito di cittadinanza è stato utile ma va completato perchè non porta lavoro, oggi non c’è da scegliere tra rossi e neri, ma tra chi assicura piena adesione a UE e chi vorrebbe metterla in discussione"

- Romano, pur essendo in una posizione di battaglia, stai facendo la campagna come si faceva una volta, sul territorio tra la gente. Che aria tira?


In questi giorni sto parlando con commercianti, artigiani, imprenditori, dipendenti. Sono tutti molto preoccupati dall’aumento dei costi energetici, c’è la paura che ci possano essere ricadute pesanti sull’occupazione e, quindi, sull’economia.


- Quali sono le priorità dei cittadini?


Tornare a pagare bollette sostenibili, la riduzione dei prezzi dei beni di prima necessità e il lavoro.

La gente non vuole bonus, vuole avere le condizioni per vivere dignitosamente.


- Il primo partito italiano è quello degli astenuti. Il Terzo Polo dovrà far leva su quelli per andare in doppia cifra. Come si convincono?


Proponendo soluzioni di buon senso, mostrando credibilità e responsabilità. Le persone devono vedere che di fronte non hanno un imbonitore (oggi, ahimè, la comunicazione di certe forze politiche è mero marketing elettorale), ma persone coerenti, competenti e con le idee chiare.


- La CGIA di Mestre dice che avremo 4 milioni di gente in povertà energetica. Dal lockdown al razionamento, è un filo che non si spezza. Come va tutelata questa parte di popolazione?


In questo momento dobbiamo portare a casa il tetto europeo al prezzo del gas e separare il prezzo dell’energia elettrica da quello del gas.

Subito dopo occorre mettere in campo soluzioni di medio e lungo periodo: rigassificatori ed apertura al nucleare. Se vogliamo pagare di meno l’energia, dobbiamo pensare a strumenti per produrcela da soli.


- Cosa pensi del reddito di cittadinanza?


Che è un provvedimento rimasto monco. Il rdc originariamente era stato pensato come misura “palliativa” in vista di una collocazione lavorativa, ricordo si parlava della riforma dei centri per l’impiego che poi non è stata più fatta.

Non si può però negare che abbia avuto la sua utilità alla tenuta sociale durante il lockdown, occorre però pensare a dei correttivi per evitare truffe e avere un coinvolgimento maggiore dei percettori nelle attività utili alla collettività.


- Diritti civili: sei favorevole all’adozione da parte di coppie gay?


La priorità è che il bambino cresca in un ambiente sano.


- Sei favorevole al suicidio assistito?


Sono favorevole ad una legge che tuteli le libertà di tutti, quindi anche di chi potrebbe opporre obiezioni di coscienza.


- Calenda dice: “Non c’è pericolo di fascismo ma di anarchia”. In effetti ha un po’ stufato la dicotomia di Letta tra rossi e neri?


Sì, penso che le persone siano stanche di questa ormai stucchevole e artificiosa narrazione. Oggi non c’è da scegliere tra rossi e neri, ma tra chi assicura piena adesione alla UE e chi vorrebbe metterla in discussione, tra chi propone soluzioni concretamente percorribili sull’energia e chi si rifugia in slogan ideologici.


- Che ripercussione avrà sul tuo territorio il tuo esito finale?


C’è la ferrea volontà di portare avanti il progetto del polo liberale -riformista e il suo radicamento nel territorio. Non ci fermeremo al risultato. È solo l’inizio

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