L'assistenza ai disabili nelle scuole italiane. Campania fanalino di coda

Felice Massimo De Falco • 29 marzo 2022

L'assistenza nelle scuole ai disabili. Campania fanalino di coda

In Italia gli alunni con disabilità rappresentano il 3,6% degli iscritti a scuola, in base ai dati recentemente rilasciati dall’istituto di statistica, relativi all’anno scolastico 2020/21.Parliamo di oltre 300mila bambini e ragazzi, un numero in costante crescita negli ultimi anni: erano il 2,7% degli studenti nel 2014/15 mentre oggi si avvicinano alla soglia del 4%.

Sale al 3,6% la quota di alunni con disabilità nelle scuole italiane



Tale crescita nel tempo testimonia anche l'impegno verso una maggiore inclusione da parte del sistema educativo. Da un lato sono oggi più frequenti le diagnosi di disabilità, dall'altro - sulla scorta delle richieste di assistenza da parte delle famiglie - anche la risposta delle istituzioni educative viene sollecitata.

Questa dinamica è il risultato della maggiore attenzione nel diagnosticare e certificare la condizione di disabilità tra i giovani, dell’aumento della domanda di assistenza da parte delle famiglie e della crescente sensibilità del sistema di istruzione ordinaria verso il tema dell’inclusione scolastica.


- Istat, L'inclusione scolastica degli alunni con disabilità


La sfida per la scuola e per tutta la comunità educante è quindi riuscire a includere nel percorso scolastico ragazze e ragazzi disabili, portatori di bisogni educativi specifici che variano in base alla loro condizione.

+4.000 gli studenti con disabilità tra l'anno scolastico 2019/20 e quello 2020/21.


I dati degli ultimi anni, come abbiamo già avuto modo di approfondire, mostrano una crescita dei disturbi dello sviluppo (dal 17% degli studenti con disabilità nel 2013/14 a 26,4% del 2018/19) e di quelli dell'attenzione e comportamentali (vicini al 20%).

È cresciuta la quota di alunni cui è stato diagnosticato un disturbo dello sviluppo



Rispondere alle necessità di bambini e ragazzi con disabilità comporta quindi una serie di politiche diverse. A partire dalla trasformazione dell'edilizia scolastica, seguendo l'approccio del design universale. Si tratta del principio per cui già in fase di progettazione edifici, spazi e arredi vengono pensati per la fruibilità da parte di tutti. Ovvero l'opposto di progettare in funzione di chi non ha una disabilità, per poi successivamente riadattare gli spazi ad hoc.


Un'altra questione cruciale è inoltre quella del diritto alla mobilità e della disponibilità di trasporti dedicati. Un tema che è strettamente connesso a quello del diritto all'autonomia dei disabili.

42,4% gli edifici scolastici statali che dispongono di un servizio di trasporto dedicato agli alunni con disabilità.


Accanto a quelli citati, uno degli aspetti imprescindibili per la piena inclusione scolastica è la presenza di assistenti all'autonomia e di insegnanti di sostegno. Figure professionali dedicate al supporto nella didattica e nella comunicazione con gli insegnanti e i compagni di classe.

Attraverso i dati, approfondiamo perché la loro presenza è così importante e quanto varia sul territorio nazionale.

In crescita gli insegnanti di sostegno, ma non sempre con formazione specifica

I docenti di sostegno sono il vero e proprio fulcro del percorso di inclusione. Vengono assegnati alla classe dell'alunno disabile e, insieme agli altri insegnanti, elaborano la programmazione didattica per l'allievo e per la classe. Un compito delicato per cui la legge 244/2007 ha stabilito un numero minimo da garantire nelle scuole.


il numero dei posti degli insegnanti di sostegno (...) in modo da non superare un rapporto medio nazionale di un insegnante ogni due alunni diversamente abili


- Legge 244/2007, art. 2 comma 413


La soglia limite dei 2 alunni per insegnante è rispettata in tutto il paese, con un rapporto medio di 1,4 alunni per docente. Gli insegnanti di sostegno sono 191mila, un dato in crescita di circa 8mila docenti rispetto all'anno scolastico precedente.

+4,4% l'aumento di insegnanti di sostegno tra l'anno scolastico 2019/20 e quello 2020/21.


Parliamo quindi di una crescita doppia rispetto all'aumento di alunni disabili, che porta il rapporto attuale a essere migliore rispetto a quanto prescritto dalla legge. Tuttavia oltre un terzo degli insegnanti di sostegno sono stati selezionati per l'anno in esame attraverso le liste curricolari. Si tratta perciò di docenti non specializzati e che quindi non dispongono di una formazione specifica.

33,6% gli insegnanti per il sostegno selezionati dalle liste curricolari nell'anno scolastico 2020/21.


La carenza di figure specializzate riguarda soprattutto le regioni settentrionali, dove la quota media sale fino al 44,3%. Con punte superiori al 45% in Toscana, Lombardia e Piemonte.


Il fenomeno incide meno nel Mezzogiorno, dove comunque rappresenta il 19,7% dei docenti di sostegno.

Altro aspetto di rilievo è la percentuale di insegnanti assegnati in ritardo: in media il 20,4% dei docenti di sostegno non era stato ancora assegnato al 10 ottobre 2020. Una quota che supera un insegnante su 4 in Liguria (33,6%), Lombardia (28,9%), Lazio (27,6%), Veneto (25,7%), Umbria (25,6%) e Sardegna (25,4%).


Quella dell'assistente all'autonomia e alla comunicazione è una figura professionale altrettanto importante. Il suo ruolo è coadiuvare l'attività dell'insegnante di sostegno, in particolare nelle relazioni tra il bambino e i compagni di classe e nella partecipazione alle attività della scuola.


Un compito essenziale per lo sviluppo del minore, della sua socialità e del diritto all'autonomia, la cui erogazione, come previsto dalla legge 104/1992, è in capo agli enti locali.

Nelle scuole di ogni ordine e grado, fermo restando (...) l'obbligo per gli enti locali di fornire l'assistenza per l'autonomia e la comunicazione personale degli alunni con handicap fisici o sensoriali, sono garantite attività di sostegno mediante l'assegnazione di docenti specializzati.

- Legge 104/1992, art. 13


Anche per questa ragione, la loro presenza varia fortemente sul territorio nazionale. Rispetto a una media italiana di 4,6 alunni disabili per assistente, nel mezzogiorno il rapporto sale a 5,4. Dati migliori nell'Italia centrale (4,1) e settentrionale (4,3).


In Campania quasi 16 alunni per ogni assistente all’autonomia


Report a cura di Openpolis.it






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