L'editoriale - Covid, crisi energetica e guerra: come cambiano i costumi degli italiani

Mario Volpe • 18 settembre 2022

L'editoriale - Covid, crisi energetica e guerra: come cambiano i costumi degli italiani

Il mondo, di scosse violente, ne ha viste tante e molte ancora, a rigore di logica, ne avrà da vedere con la certezza che a ogni colpo rimbomberanno gli echi di cambiamenti che, nell’immediato o a lenta progressione, saranno capaci d’incidere sulle abitudini della gente. Abitudini percepite come normali modi s’essere e di agire a mano a mano che la società sarà capace di elevarli a normali atteggiamenti comportamentali.

Da Semmelweis, medico dell’Ottocento, che ci ha insegnato a lavarci le mani (divenuta un’abitudine quotidiana), alle più banali ossessioni delle nonne sul cibo che –reduci dalla miseria della seconda guerra– rimpinzano i nipoti per tenerli ben sazi in vista di una possibile nuova carestia.


Cambi di usi e costumi che si profilano sotto i nostri occhi come novità di tendenza, ma che spesso affondano le radici in epocali tragedie dell’umanità. E di tragedie, improvvise, in questi ultimi anni se ne sono presentate diverse che hanno sorpreso tutti, ormai convinti che certe cose come: pestilenze, guerre sotto casa, crisi economiche e crisi energetiche, appartenessero al passato; salvo scoprire che la realtà è ben diversa.


Dalla pandemia da COVID19 che, dalla Cina, ha tenuto sotto scacco il mondo intero per oltre due anni, procurando un’emergenza sanitaria planetaria con oltre seicento milioni di contagiati nel mondo e sei milioni di morti di cui centosettantacinque mila solo nel nostro paese; all’inaspettata guerra in Europa, scatenata dall’invasione russa in Ucraina, con la conseguente crisi energetica di cui ancora si temono gli epiloghi che in Italia fanno tremare le vene ai polsi per le ricadute sulla tenuta sociale ed economica della penisola.


Eppure, la formidabile adattabilità dell’uomo a resistere a tali drammi, modellando le proprie abitudini, è quanto mai sorprendente. Seppur è vero che vaccini, mascherine e distanziamento hanno permesso di ritornare ad una vita normale tra viaggi, ristoranti e palestre, è altrettanto vero, per le famiglie drammaticamente colpite dal virus, che strascichi di prudenza si rilevano in larga fascia della popolazione. Così, mascherine e gel sanificante sono pronti a spuntare fuori là dove gli assembramenti rimandano ai ricordi di contagi, ricoveri e morti. Ma anche i modi di salutare si evolvono in nuovi piccoli cerimoniali, arricchendosi con tocchi di gomito, pugno a pugno o con reverenziali inchini all’orientale; per non parlare delle tendenze verso il lavoro telematico che, a fronte di una maggior efficienza limita, di fatto, nuove opportunità di socializzazione.


Una valanga di piccoli e grandi modelli comportamentali nati anche dai consigli profusi, a piene mani, dalla folla di esperti che affollano TV pubbliche e private, o non meno dei canali social di ogni piattaforma. Opinionisti, tecnici, medici, economisti, giornalisti e rappresentanti d’associazioni di consumatori rinvangano vecchi e nuovi consigli su come risparmiare sulle bollette del gas, sull’elettricità, come cuocere la pasta a fuoco spento facendola -semplicemente- ammollare in acqua calda; su come farsi l’energia in casa con pannelli fotovoltaici o piccoli impianti eolici e come ritornare alle coltivazioni dell’orto in terrazza per impattare poco sull’ambiente.


Ottimi propositi che purtroppo fanno ombra sulla cruda verità, spesso nascosta sotto il tappeto di cui solo pochi si sforzano d’alzarne il lembo per ben vedere cosa vi è nascosto. Nel caso della pandemia, della guerra e della crisi energetica ci sono, oltre alle parole e buoni propositi, fiumi di danaro che si spostano da una parte all’altra arricchendo a dismisura alcune fasce della popolazione protagoniste di nuove esigenze di consumo e impoverendone drammaticamente altre, sempre meno capaci di reggere il confronto in un mondo in continua evoluzione, le cui tragedie divengono colpi d’acceleratore sull’inevitabile strade della trasformazione. 

 


Mario Volpe, scrittore

Share

Tutti gli articoli

Autore: Giovanni Amitrano 23 ottobre 2025
"Chi come me ha attraversato grandi difficoltà mi affascina perché dentro di sé custodisce un sapere che non si trova nei libri: quello di chi ha sofferto, ha resistito e, nonostante tutto, ha continuato a vivere".
Autore: Valentina Manon Santini 23 ottobre 2025
Mercificare il dolore significa offendere tutte le donne che hanno subito davvero violenza — nelle mura domestiche, negli affetti, sul posto di lavoro. Anche chi, come me, ha conosciuto la violenza psicologica: la minaccia di isolamento, il tentativo di ridurti al silenzio, il ricatto sottile che ti vuole annientare, di chi ti dice “ti faccio terra bruciata, non lavorerai più. Questa è pornografia del dolore.
Autore: Felice Massimo De Falco 22 ottobre 2025
In un mondo che corre affannosamente verso l’oblio, dove il tempo divora le tracce dell’esistenza umana come un fiume in piena, Vera Dugo Iasevoli emerge come una guardiana della memoria collettiva. In questo libro, la professoressa non solo documenta fatti, ma infonde un’anima esistenzialista: il cimitero è “un silenzio che parla”, un “dormitorio” in attesa dell’alba eterna, un monito contro l’oblio. Valorizzando Pomigliano d’Arco – terra di patrioti, fede e resilienza – e i suoi avi, l’autrice ci invita a camminare tra le lapidi non come visitatori, ma come eredi di un’eredità immortale. Un’opera avvincente, essenziale per chi cerca radici nel flusso dell’esistenza: sì, si può fare, e si deve leggere.
Autore: Felice Massimo De Falco 5 ottobre 2025
In un’epoca in cui l’essere umano si riduce a un curriculum di successi effimeri, Vincenzo Siniscalchi emerge dal racconto di Domenico Ciruzzi non come un avvocato illustre – il “Maradona del codice penale” , potremmo definirlo con un’immagine che evoca dribbling geniali tra le maglie intricate della legge –, ma come un’esistenza autentica, un Sisifo napoletano che spinge il suo macigno non su per la collina del Palazzo di Giustizia, ma attraverso i vicoli della condizione umana, senza la paura di rotolare giù.
Autore: Redazione 19 settembre 2025
«Io non so perché mi sta succedendo questa cosa, so soltanto che ogni volta che guarisco qualcuno perdo un senso».
Autore: Marianna Marra 30 agosto 2025
Il film non si limita a rappresentare un caso isolato, ma dispiega inevitabilmente il racconto di realtà drammatiche più ampie che, con minuzia di particolari e sfumature emozionali, si fanno corpo e carne attraverso lo schermo.
Autore: Redazione 7 agosto 2025
Sorella Morte è un romanzo che sfida il lettore a confrontarsi con il mistero della vita e della morte, intrecciando il razionale e l’irrazionale in una narrazione avvincente. Il romanzo lascia una domanda esistenziale che risuona oltre le sue pagine: Se il male è un’eredità che scorre nel sangue, possiamo davvero sfuggire al nostro destino, o siamo condannati a ripetere gli errori dei nostri antenati?
Autore: Marianna Marra 28 luglio 2025
"Uno Stato laico deve dare ai cittadini la possibilità di decidere della dignità della propria vita e della propria morte."
Autore: Iazzetta Giuseppe 23 luglio 2025
This is a subtitle for your new post
Autore: Marianna Marra 3 luglio 2025
"I giovani e la salute mentale". Conoscere per normalizzare l'accesso alle cure, normalizzare per non stigmatizzare, non stigmatizzare per prevenire e curare senza paura né pregiudizio. Conoscere per potersi affidare, affidarsi per poter guarire.
Altri post