La Coerenza al 41 bis - Il caso Cospito

Vittorio Piccolo • 3 febbraio 2023

La Coerenza al 41 bis - il caso Cospito

È vero che Cospito è un terrorista, ma è altrettanto vero che il 41bis è una norma incivile e vìola palesemente la costituzione ed i diritti fondamentali dell’uomo. 


Ed è innegabile che l’uomo, Cospito, che pur ha commesso odiosi e deprecabili reati, rappresenta oggi l’ultima espressione di quella Politica ormai scomparsa, capace di mettere i propri valori al di sopra della propria stesa vita.

In un’epoca in cui vengono censurati anche i pensieri, se non “anti anticonvenzionali”, lui e i suoi sodali rappresentano una rarità, per quanto odiosa;

forse è per questo che se ne parla tanto e si è montato questo caso. 


E questo caso è emblematico perché smaschera cruentemente una serie di ipocrisie: quella di una certa sinistra, quella di una certa destra, quella della grande stampa, quella dello stato italiano.


Della sinistra (o almeno della parte più ista - io dico estremista, loro progressista) perché ha palesato di non avere mai definitivamente interrotto una certa vicinanza o quantomeno simpatia verso quegli ambienti terroristici, paraterroristici e comunque violenti che pensavamo appartenessero al passato. Peraltro lo manifesta proprio negli stessi giorni in cui si batte tetragona in favore della più giustizialista politica promossa dai pm (o una piccola, ma potente, parte di essi) contro l’illuminato (anche se timido) Nordio.


Della destra (o quantomeno della parte più retrograda) che ha mostrato tutto il suo vuoto culturale mostrandosi bicefala rispetto ad una questione finalmente seria: non ha abbandonato le spinte forcaiole e giustizialiste? E allora nessun cedimento, nessuna esitazione e ancora più dura rispetto al genuino (e forse inesperto) Donzelli. È invece matura, garantista ed all’altezza di quel suo ministro della Giustizia che ha voluto così tenacemente? Allora non lo si lascia solo, non lo si isola all’interno del suo stesso ministero e anzi si coglie l’occasione per sottolineare tutti gli errori di chi fino a qualche mese fa è stato artefice della stagione più buia del diritto e che oggi si batte per la “giustizia”!



Della grande stampa (che oggettivamente coincide con una precisa parte politica) perché, senza alcuna vergogna, si scandalizza perché un parlamentare ha citato documenti “riservati” e poi nello stesso tempo non esita a pubblicare integralmente quei documenti e da sempre pubblica intercettazioni e altri atti segreti nascondendosi dietro il diritto di cronaca. Peraltro si scandalizza proprio negli stessi giorni in cui si schiera come un sol uomo contro chi propone di limitare la pubblicazione di atti e notizie riservate!


Dello stato, tutto, perché come al solito si ricorre al doppio binario: per evitare di decidere (l’unica cosa per cui dovrebbe esistere), su questioni peraltro fondamentali, butta la palla in tribuna scaricando sui medici l’unica soluzione a questo punto possibile ovvero quella della incompatibilità del 41 bis con le condizioni di salute.

Ma si dimentica di aver fatto morire (lentamente e di ogni male, peraltro non autoinflitto) in carcere fior di detenuti imputati di reati “meno nobili”.

Emerge, oltre alla codardia, la debolezza e la fallibilità per non essere in grado di fronteggiare una piccola rete terroristica, così come per 30 anni (e per 3 volte consecutive) è stato in scacco di “latitanti” che in realtà conducevano, a quanto pare (con tanto di selfie), tranquillamente la propria vita.

Uno Stato, se è forte, deve essere tale e restare saldo sui propri principi anche di fronte alle peggiori insidie, allo stesso tempo deve saper garantire quei diritti e quei doveri espressi così chiaramente sulla propria Carta costitutiva, nonché da quel Diritto su cui si fonda.


E il 41 bis non ha niente a che fare con la Giustizia, con il Diritto e con i diritti; è uno dei peggiori retaggi di quel populismo che riempiva piazza Venezia a Roma, che impiccava i propri nemici, che bruciava gli eretici, che oggi mura vive le persone.

Vittorio Piccolo - Ingegnere

Share

Tutti gli articoli

Autore: Iazzetta Giuseppe 26 maggio 2025
La cura del verde e il suo risvolto psicofisico
Autore: Iazzetta giuseppe 25 maggio 2025
Capitolo 1
Autore: Marianna Marra 19 maggio 2025
Marianna Marra : "Gennaro Regina discende da una famiglia di editori d’arte e librai antiquari dal 1880, custode di quel cordone ombelicale a tre vasi che tutt'ora gli consente un prolifico scambio di sangue con la sua terra madre adorna di storia e di simbologie ".
Autore: Felice Massimo De Falco 16 maggio 2025
La resilienza di Alessia è una sintassi fluida, fatta di un sé che agisce, di sorrisi che trasformano, di una comunità che accoglie, di pause che creano, di una malattia che insegna. È una lingua che rifiuta la fretta e abbraccia la connessione, che trova bellezza nel ritmo lento di un sorriso condiviso. In Ritratti a viva voce, celebrato l'11 maggio 2025 a San Quirico d’Orcia, Alessia è una strofa di un poema collettivo, una donna che, con ogni risata, ricorda al mondo che la resilienza non è solo sopravvivere: è vivere, amare e costruire, un sorriso alla volta.
16 maggio 2025
Il progetto si pone come baluardo contro quella che le promotrici descrivono come una deriva culturale, morale e sociale, proponendo una presenza femminile che coniughi fermezza e cura. «Donne di Destra è un invito a tutte le donne a impegnarsi attivamente, non per occupare spazi di potere, ma per costruire una politica che guardi al futuro senza dimenticare le nostre radici», affermano le quattro fondatrici, evidenziando il ruolo della donna come custode di valori e tradizioni.
Autore: Iazzetta 13 maggio 2025
A due giornate dal termine, si rincorrono i sogni tra dubbi e passione del popolo partenopeo, sempre pronto a sostenere ed osannare i loro amati beniamini. In una stagione tra alti e bassi in cui sembra essersi ritrovata la calma, la serenità e il temperamento visto con intensità nella stagione di "spallettiana" memoria. Quest'anno, tutto sembra possibile, l'ammiccamento al quarto scudetto è avvenuto con successo e il sogno di tanti giovani partenopei e di correre in strada a festeggiare cucito al petto il quarto scudetto napoletano. I sacrifici tanti, ci sono stati, il gioco di Mister Conte ha prodotto ottimi risultati, sebbene qualche lacuna in termini di intensità e di cinismo si sia evidenziata più volte nell'arco della stagione, non ultimo il pareggio di Genoa, in cui la squadra pur producendo un ottimo gioco, si è fatta raggiungere ben due volte. Resta importante mantenere la calma , in questo finale di stagione e tirare fuori gli artigli, lasciar andar via le pressioni e le paure, usare la tenacia e la regolarità che ha contraddistinto i nostri beniamini.
Autore: Mario Sorrentino 12 maggio 2025
Educare alla consapevolezza della sessualità significa rendere più consapevoli i ragazzi rispetto alle inevitabili implicazioni di tipo psichico e sociale che la diversità sessuale comporta.I genitori solitamente aspettano che siano i figli a rivolgere loro delle domande, a loro volta i ragazzi, spesso faticano a fare tali domande per l’imbarazzo che potrebbe comportare. La paura di essere giudicati o di porre quesiti “sbagliati” induce i giovani adolescenti, e non solo, a non confrontarsi né con le figure adulte di riferimento (genitori, insegnanti) né con i pari; i ragazzi e le ragazze cercano le risposte ai loro quesiti sui social, su Internet o su qualche blog spesso gestito da altri pari. Tutto questo genera risposte poco precise ma soprattutto non sempre o non del tutto corrette, con il rischio di diffondere false credenze e aspettative errate sulla sfera sessuale, emotiva e relazionale.
Autore: Felice Massimo De Falco 11 maggio 2025
"Quel che so di loro" è un memoir politico che intreccia analisi storica e riflessione personale, offrendo un ritratto lucido e critico della Seconda Repubblica. Elio Vito emerge come un testimone privilegiato delle trasformazioni del berlusconismo, da esperimento liberale a forza subalterna alla destra, e della crisi della politica italiana, segnata da trasformismo e disaffezione. La sua storia è quella di un radicale che ha cercato di portare i valori di libertà e giustizia in un partito che, col tempo, ha smarrito la propria identità: “La libertà, vince, sempre. Anche le mie dimissioni, in fondo, sono state un piccolo gesto di libertà” .
Autore: Felice Massimo De Falco 5 maggio 2025
“La follia non è solo un’ombra, ma una luce che illumina il genio. Nei miei studi su grandi personalità, ho visto come il dolore mentale possa trasformarsi in forza creativa". Ghaem i, con quest’opera, ci invita a ripensare la leadership attraverso la lente della psichiatria, mostrando come qualità legate a disturbi dell’umore – realismo, empatia, resilienza e creatività – abbiano reso leader come Lincoln e Churchill eccezionali in tempi di crisi, mentre figure come Sherman e Ted Turner hanno brillato per la creatività bipolare. Combinando storia e psichiatria, Ghaemi dimostra che la ‘normalità’ di leader come Chamberlain o Bush può fallire, e che persino alcune follie, come la psicosi, possono generare dispotismo, offrendo una visione audace che destigmatizza la malattia mentale e ne rivela i benefici per la società.” La prefazione è a cura della professoressa Liliana Dell'Osso, Presidente della Società italiana di Psichiatria.
Autore: Felice Massimo De Falco 3 maggio 2025
La sua mission è tornare a considerare i pazienti come persone prima ancora che malati.
Altri post