"Le ragazze di Via dei Fiorentini", storia di Graziella Pagano, la femminista con lo sguardo sulla storia

Felice Massimo De Falco • 14 novembre 2024

Via dei Fiorentini è stata questa: il luogo in cui le donne riconoscevano l’autorevolezza di altre donne, uno spazio sicuro in cui confrontarsi e affidarsi tra donne e in cui sperimentare la sorellanza: la pratica del femminismo fondata sull’ascolto e la parità di posizioni. E Graziella Pagano è stata precursore di quelle battaglie all’interno del Partito, anche quando c’erano da fare le liste: nottate intere trascorse in via dei Fiorentini, quando si trattava di inserire abbastanza donne in lista.

“Le ragazze di via dei Fiorentini” (Liguori editore) è un libro dedicato alla memoria di Graziella Pagano, militante del Pci-Pds-Ds poi divenuto Pd, di recente scomparsa. Una donna autorevole, appassionata, ruvida, sfidante e irriverente nella sua bellezza,molto intelligente e sagace. Un fascino adamantino che bucava i recinti ideologici e coglieva le attenzioni garbate di uomini come Gianni Agnelli e Silvio Berlusconi. “Le ragazze di Via dei Fiorenrini” é una miscellanea di ricordi di Graziella, omaggio che le sue compagne, Giovanna Borrello, Roberta Calbi, Laura Capobianco, Floriana Coppola, Alberta De Simone, Cristina Donadio, Susy Esposito, Patrizia Ferrione, Maria Rosaria Forni, Angela Francese, Maria Fortuna Incostante, Alessandra Macci, Titti Marrone, Giovanna Martano, Pina Orpello, Valeria Valente, hanno voluto dedicarle. 


Negli ultimi anni della sua vita, Graziella Pagano, in rotta coi vertici del partito, lasciò il Pd e seguì Matteo Renzi in Italia Viva. É morta sul campo di battaglia come gli animali politici aristotelici, da candidata alle politiche scorse tra le fila del partito di Matteo Renzi, ma la malattia, con la quale ha convissuto per diversi anni, se la portò via a poche ore dal voto. E’ un libro dedicato a quel luogo delle donne, le Ragazze di Via dei Fiorentini, che Graziella Pagano seppe creare nelle sede del PCI-PDS-DS negli anni delle lotte femministe dentro e fuori dal partito.


Graziella Pagano era appassionata di diritti per le donne e nelle donne investiva le sue battaglie politiche, sfidando l’idea, ancora non remota, che la politica fosse roba da uomini. Un cursus honorem di tutto rispetto: consigliera comunale, senatrice, eurodeputatata, un assoluto punto di riferimento per il Pci-Pds-Ds di Napoli. Anche e proprio da quella posizione, aveva scelto di investire sulla relazione con le altre donne, per generosità e convinzione e così aveva saputo costruire un gruppo femminile in cui, fatto non scontato, far crescere e promuovere anche le più giovani.


Questo, sfidando se necessario i vertici del partito, con una generosità che oggi si stenta a ritrovare. Erano tempi in cui la politica era roba da maschi. Lei sfidò questo concetto o ormai remoto per lasciare aperto l’ingresso alle donne nelle sezioni e nei posti di rappresentanza, spostando il focus sulle grandi capacità delle donne in politica, per avere uno sguardo diverso della società.

La società costruita sul soggetto maschile, i ruoli tradizionali nella famiglia e quindi il patriarcato, il destino soltanto riproduttivo delle donne: la sua tenacia metteva tutto in discussione, insieme con la possibilità di un futuro diverso, più inclusivo, con più diritti per tutte e tutti. Poter scegliere, essere libere, autodeterminarci, studiare, lavorare e anche poter ambire a governare, per cambiare in meglio il mondo. Se oggi Meloni, di FdI, guida il Paese, e Elly Schlein, segretario del Pd, é a capo del primo partito d’opposizione, lo si deve anche alle lotte femministe.


Via dei Fiorentini è stata questa: il luogo in cui le donne riconoscevano l’autorevolezza di altre donne, uno spazio sicuro in cui confrontarsi e affidarsi tra donne e in cui sperimentare la sorellanza: la pratica del femminismo fondata sull’ascolto e la parità di posizioni. E Graziella Pagano è stata precursore di quelle battaglie all’interno del Partito, anche quando c’erano da fare le liste: nottate intere trascorse in via dei Fiorentini, quando si trattava di inserire abbastanza donne in lista.


Graziella non mollava mai, a costo di presidiare la sede del partito. Perché il Pci, poi PDS E DS, era ancora per lo più in mano agli uomini, anche se fornace di pratiche nuove aperte al mondo femminile. Chi vive la Politica con passione e ardore come lei, spesso inciampa contro sogni infranti. Per Graziella non è stato così: é spirata nell’agone politico fino all’ultimo respiro, spinta da un’irrefrenabile sfida col progresso della donna e con sè stessa. Le ragazze di via dei Fiorentini vogliono ricordarla così.

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