Meloni, non basta recepire il malcontento

Velleca Donato • 6 maggio 2022

Meloni, non basta recepire il malcontento per poter governare. Lo insegnano i grillini

La politica è la prassi conforme a determinare principi e direttive nell'esercizio di un attività o di un potere decisionale: scienza e tecnica, come teoria e prassi, che ha per oggetto la costituzione, l'organizzazione, l'amministrazione dello stato e la direzione della vita pubblica..

Premesso quanto sopra, analizziamo i principi e la prassi ispiratori della politica di Le Pen e le contraddizioni che li contraddistinguono.


Le Pen la populista sovranista che usa un linguaggio sovrapposto di entrambe le etichette, percependo i problemi e i bisogni che angustiano parte dei francesi, lanciando qualche amo retorico persino verso sinistra evocando più volte il marxiano principio del valore del lavoro.

In tale misticanza di linguaggio, a mio avviso, si intravede anche il richiamo della definizione marxsista del sottoproletariato, che nelle moderne società avanzate include coloro che economicamente e culturalmente sono più degradati, che traggono il loro reddito da occupazioni occasionali e non tutelate. L'altro aspetto significativo è dato dalla classe medio bassa che può fare affidamento su un reddito relativamente più stabile e sicuro, benché basso, che può vantare una maggiore coscienza sociale nonché una maggiore organizzazione dovuta all'inquadramento sindacale ed a una maggiore inclusione culturale.


I gilet gialli, con le loro rivendicazioni e le loro rappresentazioni di piazza, sono stati una fedele espressione dei ceti descritti.

Nelle società dal terziario avanzato dove necessita scienza, cultura, creatività e impegno, le leve economiche e finanziarie sono saldamente nelle mani di chi tali capacità ha, e quindi anche la politica come la società, risente della stratificazione che le nuove tecnologie digitali hanno prodotto. Anche le urne rappresentano tale scenario sociale e quindi a determinare i giochi sono i ceti che rappresentano i valori dominanti che si schierano e influenzano fortemente gli elettori a seconda del momento e del vantaggio che ne traggono.


Stando al metodo di analisi seguito è facile intuire come i partiti di ispirazione populista e sovranista, non riescono a superare lo sbarramento liberista che ha idee più chiare riguardo alle leggi del mercato, della globalizzazione e all'amministrazione delle risorse della nazione.

Anche in Italia la Meloni, nonostante le sue replicanti dichiarazioni sulla la nascita di un partito conservatore, risente delle stesse problematiche, aggravate però dalla persistente presenza di Berlusconi che dall'alto del suo patrimonio è molto restio a lasciare il ruolo di ideologo e primo attore.


I grillini mi fanno ritornare alla mente "Masaniello" il Che Guevara dei napoletani.

Infatti come Masaniello riuscì a sollevare il popolo grazie al suo carisma e alla condizione di miseria del popolo napoletano, così Grillo con il suo carisma di attore comico, evocando una lotta contro la nuova tecnologia e postulando la decrescita felice, si rivolgeva specialmente ai ceti diseredati, all'impoverimento dalle tasse e contro, secondo lui, a un sistema di governo basato sulla prevaricazione.


Ma come Masaniello anche i grillini si sono dovuti confrontare con la complessità delle scelte sia di carattere economiche finanziarie che politiche sociali in un sistema che ha relativamente risorse scarse rispetto alle aspettative e ai bisogni dei cittadini.


Recepire rabbia, bisogni e aspettative è relativamente facile; sono le risposte difficili da dare perché condizionate da innumerevoli fattori ed eventi. Non si può prescindere, quindi, dal valutare costi e benefici di ogni azione politica al di la del consenso usando tutto quello che la scienza e la tecnologia mettono a nostra disposizione.

Gli elettori grillini sono stati traditi dagli eletti non per malafede ma dalla cruda realtà della politica che non prevede sogni e illusioni, ma fatti ed azioni non sempre conformi ai desiderata

La politica è arte raffinata rivolta al bene comune non mera misticanza per mediocri appetiti





Share

Tutti gli articoli

Autore: Felice Massimo De Falco 3 novembre 2025
Anna Poerio Riverso non scrive una biografia: tesse un arazzo familiare dove ogni filo è un documento inedito, ogni nodo un’emozione trattenuta. Con rigore accademico e pudore affettivo, l’autrice ci guida tra lettere autografe, poesie manoscritte, atti processuali, fino a farci toccare la carta ingiallita su cui Carlo, incatenato, annotava: «La catena è pesante, ma più pesante è il silenzio di chi sa e tace». In sole 128 pagine, dense come un distillato di storia vissuta, il volume si articola in capitoli che si intrecciano come i rami di un ulivo secolare, radicato nel suolo meridionale proteso verso l’epica nazionale. Ma un solo luogo accoglie per sempre i resti di una Famiglia di Patrioti: Pomigliano d’Arco. Potremmo chiamare Pomigliano in mille modi: Stalingrado del Sud per le sue lotte operaie, città di solerti lavoratori, terra di grandi figli come il presidente della Repubblica Giovanni Leone e tanti altri. Ma quando il sole tramonta dietro il Vesuvio e il vento passa tra le croci del cimitero, Pomigliano d’Arco resta la città dei Poerio e degli Imbriani. Perché qui non è sepolto solo il loro corpo: è sepolta la parte migliore di noi.
Autore: Giovanni Amitrano 23 ottobre 2025
"Chi come me ha attraversato grandi difficoltà mi affascina perché dentro di sé custodisce un sapere che non si trova nei libri: quello di chi ha sofferto, ha resistito e, nonostante tutto, ha continuato a vivere".
Autore: Valentina Manon Santini 23 ottobre 2025
Mercificare il dolore significa offendere tutte le donne che hanno subito davvero violenza — nelle mura domestiche, negli affetti, sul posto di lavoro. Anche chi, come me, ha conosciuto la violenza psicologica: la minaccia di isolamento, il tentativo di ridurti al silenzio, il ricatto sottile che ti vuole annientare, di chi ti dice “ti faccio terra bruciata, non lavorerai più. Questa è pornografia del dolore.
Autore: Felice Massimo De Falco 22 ottobre 2025
In un mondo che corre affannosamente verso l’oblio, dove il tempo divora le tracce dell’esistenza umana come un fiume in piena, Vera Dugo Iasevoli emerge come una guardiana della memoria collettiva. In questo libro, la professoressa non solo documenta fatti, ma infonde un’anima esistenzialista: il cimitero è “un silenzio che parla”, un “dormitorio” in attesa dell’alba eterna, un monito contro l’oblio. Valorizzando Pomigliano d’Arco – terra di patrioti, fede e resilienza – e i suoi avi, l’autrice ci invita a camminare tra le lapidi non come visitatori, ma come eredi di un’eredità immortale. Un’opera avvincente, essenziale per chi cerca radici nel flusso dell’esistenza: sì, si può fare, e si deve leggere.
Autore: Felice Massimo De Falco 5 ottobre 2025
In un’epoca in cui l’essere umano si riduce a un curriculum di successi effimeri, Vincenzo Siniscalchi emerge dal racconto di Domenico Ciruzzi non come un avvocato illustre – il “Maradona del codice penale” , potremmo definirlo con un’immagine che evoca dribbling geniali tra le maglie intricate della legge –, ma come un’esistenza autentica, un Sisifo napoletano che spinge il suo macigno non su per la collina del Palazzo di Giustizia, ma attraverso i vicoli della condizione umana, senza la paura di rotolare giù.
Autore: Redazione 19 settembre 2025
«Io non so perché mi sta succedendo questa cosa, so soltanto che ogni volta che guarisco qualcuno perdo un senso».
Autore: Marianna Marra 30 agosto 2025
Il film non si limita a rappresentare un caso isolato, ma dispiega inevitabilmente il racconto di realtà drammatiche più ampie che, con minuzia di particolari e sfumature emozionali, si fanno corpo e carne attraverso lo schermo.
Autore: Redazione 7 agosto 2025
Sorella Morte è un romanzo che sfida il lettore a confrontarsi con il mistero della vita e della morte, intrecciando il razionale e l’irrazionale in una narrazione avvincente. Il romanzo lascia una domanda esistenziale che risuona oltre le sue pagine: Se il male è un’eredità che scorre nel sangue, possiamo davvero sfuggire al nostro destino, o siamo condannati a ripetere gli errori dei nostri antenati?
Autore: Marianna Marra 28 luglio 2025
"Uno Stato laico deve dare ai cittadini la possibilità di decidere della dignità della propria vita e della propria morte."
Autore: Iazzetta Giuseppe 23 luglio 2025
This is a subtitle for your new post
Altri post