Michele, è solo tutta colpa di Freud?
Le piroette psicoanalitiche di Michele Caiazzo per mascherare le finzioni di un amministratore che smise di badare a Pomigliano per rincorrere la carriera politica e quindi il consenso facile. Davanti a lui non aveva nessun avversario temibile, quando questi si è palesato si è aperto il vaso di Pandora di tutti i mali.

di Saverio Auriemma
“Una mia amica psicologa mi ha dato una spiegazione della specie di ossessione che Lello Russo ha nei miei confronti, che nel 2023 parla ancora di giunta Caiazzo, quando non sono più sindaco dal 2005. E dopo che le ho indicato le cose da me realizzate, mi ha fatto capire, con la scienza della psicologia e della psicoanalisi, che è solo invidia, che porta al rancore e all’odio, perché posso dire le cose fatte mentre lui non può”. È così che Michele Caiazzo ha arringato il popolo di Rinascita al comizio di sabato scorso.
L’elenco parte dal Parco pubblico, Parco delle acque, Giardini d’infanzia, si sofferma sul Museo della memoria e completa con l’Orologio . Omette di dire come sono state consegnate; il parco abbandonato a sè stesso , senza cura del verde e senza manutenzione degli impianti, con il laghetto puzzolente e con il fondo deteriorato, la struttura centrale decadente, arrugginita e con tutti i vetri rotti; il parco giochi pericoloso e inutilizzabile.
Tutto rifatto , il verde, il laghetto provvisto di un impianto di fitodepurazione, all’avanguardia nella depurazione naturale delle acque, parco giochi inclusivo, utilizzabile anche dai diversamente abili.
Ora versa di nuovo nell’abbandono. Il Museo della memoria era già stato chiuso per infiltrazione di acqua da tutte le parti e per inefficienza dell’impianto di areazione. L’assessora,dottoressaTrotta, tentó di rimetterlo su, ma per poco tempo; bisogna rifare tutto, la parte strutturale e quella impiantistica. L’ex sindaco sonoramente battuto, non ha riferito dell’abbandono totale delle periferie, lasciate senza servizi essenziali , strade, fogne, illuminazione , impianti elettrici e telefonici, realizzati dall’amministrazione Russo per circa l’80%.
Il resto si completerà nei prossimi anni. L’ex sindaco suonato, omette di dire all’amica psicologa dell’ENAM, salvata dal fallimento per debiti non pagati per circa 8,5 milardi di euro, dell’ASM, del crollo finanziario delle fondazioni, del trattamento negriero riservato ai lavoratori dal sindaco di sinistra, mal pagati e senza versamenti degli oneri sociali . Tutto pianificato e tutto normalizzato. L’elenco è lungo, per dirla alla Caiazzo. Il sindaco suonato, cerca consensi riparandosi dietro una male interpretazione della legalità, confinando Pomigliano tra le città di camorra, infischiandosene del male che arreca alla onorabilità dell’intera comunità.
Insomma, il sindaco suonato nasconde tutto questo scadimento della sua gestione, che è la causa principale della botta subita nel 2010, dopo lunghi 15 anni di indiscusso potere, a tutti i livelli, comunale, provinciale e regionale, e nel 2015, battuto nello scontro diretto con Lello Russo al primo turno, mandando su un binario morto il pd e la sua locomotiva ( lista civica ) guidata dal temerario macchinista Tufano . In un impulso autoreferenziale, si spinge , alla fine, persino a dare la patente ai giovani; quelli della coalizione riformista, devono strisciare fuori la porta o fare i galoppini( del sindaco), quelli di Rinascita sono dirigenti politici.
Offese da vetero-comunista, sempre diversi e migliori degli altri. Una mia amica psicologa, a cui mi sono rivolto per avere spiegazioni di questo atteggiamento negazionista, mi ha fatto capire che quando si perde così clamorosamente, alcuni soggetti non ammettono la sconfitta , e si rifugiano in una realtà fantastica, dove anche i ricordi vengono manomessi, falsificati. Si occulta la verità e si costruisce una visione sbagliata , apparente dell’esistente, che porta il soggetto al di là dell’ossessione.
L’amica psicologa, con la scienza della psicanalisi, l’ha definita confabulazione. La causa? È probabile che il sindaco suonato stia ancora sotto l’effetto della batosta del 2015. Sì Michele, hai fatto bene all’inizio del tuo mandato, complice il fatto che eri perno di un sistema di potere, quello bassoliniano, che drenava soldi e clientelismo, ma poi hai lasciato tutto al caso, rincorrendo i consensi che ti servivano per far carriera e abbandonando la tua missione di amministratore attento e avanguardista.
In più non avevi avversari temibili davanti a te. Quando si sono palesati, il tuo impero di cartonato si è sfarinato per volontà del popolo, ed è venuta fuori la Pomigliano delle finzioni. Ed è stata dura riportarla alla realtà…