Rapporto OCSE:" In Italia salari giù del 3%"

10 settembre 2022

Rapporto OCSE:" In Italia salari giù del 3%"

L’inflazione distrugge il potere d’acquisto degli italiani e gli stipendi dei lavoratori del nostro Paese saranno sempre più insufficienti per far fronte al caro vita. I salari reali, infatti, scenderanno in Italia del 3%, secondo le proiezioni contenute nelle prospettive dell’occupazione Ocse appena pubblicate.

Il problema riguarderà l’Italia più degli altri paesi Ocse, in cui la media del calo dei salari reali sarà del 2,3% contro il 3% di Roma. Nel rapporto si sottolinea come la crescita del salario nominale in Italia rimane debole, nonostante l’aumento della tensione nel mercato del lavoro.


Nel secondo trimestre del 2022, la crescita annua dei salari orari negoziati è stata dell’1%, a fronte di un’inflazione del 6,9% (per quanto meno sostenuta che nella media Ocse, vicina al 10%). Ricordiamo che il salario reale corrisponde alla quantità di beni che un lavoratore può acquistare grazie alla sua paga: non è quindi il valore assoluto della paga (ovvero il salario nominale), ma quanto il lavoratore riesce ad acquistare attraverso il suo stipendio.


L’aspettativa dell’Ocse è che i salari reali diminuiranno in tutti i paesi dell’area nel 2022, anche perché l’inflazione resterà elevata. In Italia la perdita di valore dei salari reali sarà addirittura superiore al 3% e peggio andrà solamente in Spagna, con il 4,2%.

n generale i salari sono calati in termini reali nonostante una crescita occupazionale sostenuta e una diffusa carenza di manodopera. L’Ocse sottolinea che tra la fine del 2021 e l’inizio del 2022 la crescita dei salari nominali (quindi, di fatto, le busta paga) ha raggiunto livelli elevati, ma comunque si tratta di un aumento minore rispetto all’inflazione degli ultimi mesi.In Europa, per esempio, il valore dei salari reali è cresciuto del 2,8% a fronte di un 6,1% di inflazione nel primo trimestre del 2022. Il calo colpisce maggiormente le categorie con retribuzioni più basse, che sono già coloro i quali hanno pagato maggiormente la crisi dovuta alla pandemia di Covid.


Tra i problemi segnalati dall’Ocse c’è la carenza di manodopera in tutti i Paesi, ritenuta senza precedenti. Nell’Ue tre aziende su dieci (sia del manifatturiero che dei servizi) hanno visto una contrazione della produzione nel secondo trimestre del 2022 proprio per la mancanza di lavoratori.

Il problema riguarda soprattutto i settori a bassa retribuzione, come quello alimentare e dell’ospitalità. i posti vacanti sono su livelli record dalla seconda metà del 2021, con una stabilizzazione che si è registrata nel primo trimestre del 2022.


L’Ocse sottolinea che l’impatto della pandemia sul mercato del lavoro in Italia è stato attutito dal ricorso alla cassa integrazione: il picco del tasso di disoccupazione, nonostante un netto calo delle ore lavorate, è stato solo di mezzo punto percentuale rispetto al record negativo del dicembre 2019.


Il mercato del lavoro ha poi visto un miglioramento nei primi mesi del 2022, con il tasso di disoccupazione sceso a luglio di quest’anno al 7,9%, anche se sempre superiore alla media Ocse (al 4,9%). L’aumento occupazionale rispetto al 2019 ha riguardato sia gli uomini che le donne.

Resta il problema dei posti vacanti, con tassi record registrati nella seconda metà del 2021, per poi fermarsi intorno all’1,9% nel primo trimestre del 2022. Picchi ancora più alti, intorno al 3%, si sono registrati nel settore alimentare e dell’ospitalità. Resta però una crescita bassa del salario nominale: ci si attende un calo del salario reale del 3,1% nel 2022, contro una media Ocse del 2,3%.


l direttore per l’Occupazione, il Lavoro e gli Affari Sociali dell’Ocse, Stefano Scarpetta, intervistato dall’Ansa spiega che considerando le sfide che aspettano l’Italia “non solo c’è bisogno di stabilità, ma di un governo che possa ripartire da dove il governo Draghi finirà il suo lavoro”. Anche sul Pnrr, da cui ripartire."

Share

Tutti gli articoli

Autore: Giovanni Amitrano 23 ottobre 2025
"Chi come me ha attraversato grandi difficoltà mi affascina perché dentro di sé custodisce un sapere che non si trova nei libri: quello di chi ha sofferto, ha resistito e, nonostante tutto, ha continuato a vivere".
Autore: Valentina Manon Santini 23 ottobre 2025
Mercificare il dolore significa offendere tutte le donne che hanno subito davvero violenza — nelle mura domestiche, negli affetti, sul posto di lavoro. Anche chi, come me, ha conosciuto la violenza psicologica: la minaccia di isolamento, il tentativo di ridurti al silenzio, il ricatto sottile che ti vuole annientare, di chi ti dice “ti faccio terra bruciata, non lavorerai più. Questa è pornografia del dolore.
Autore: Felice Massimo De Falco 22 ottobre 2025
In un mondo che corre affannosamente verso l’oblio, dove il tempo divora le tracce dell’esistenza umana come un fiume in piena, Vera Dugo Iasevoli emerge come una guardiana della memoria collettiva. In questo libro, la professoressa non solo documenta fatti, ma infonde un’anima esistenzialista: il cimitero è “un silenzio che parla”, un “dormitorio” in attesa dell’alba eterna, un monito contro l’oblio. Valorizzando Pomigliano d’Arco – terra di patrioti, fede e resilienza – e i suoi avi, l’autrice ci invita a camminare tra le lapidi non come visitatori, ma come eredi di un’eredità immortale. Un’opera avvincente, essenziale per chi cerca radici nel flusso dell’esistenza: sì, si può fare, e si deve leggere.
Autore: Felice Massimo De Falco 5 ottobre 2025
In un’epoca in cui l’essere umano si riduce a un curriculum di successi effimeri, Vincenzo Siniscalchi emerge dal racconto di Domenico Ciruzzi non come un avvocato illustre – il “Maradona del codice penale” , potremmo definirlo con un’immagine che evoca dribbling geniali tra le maglie intricate della legge –, ma come un’esistenza autentica, un Sisifo napoletano che spinge il suo macigno non su per la collina del Palazzo di Giustizia, ma attraverso i vicoli della condizione umana, senza la paura di rotolare giù.
Autore: Redazione 19 settembre 2025
«Io non so perché mi sta succedendo questa cosa, so soltanto che ogni volta che guarisco qualcuno perdo un senso».
Autore: Marianna Marra 30 agosto 2025
Il film non si limita a rappresentare un caso isolato, ma dispiega inevitabilmente il racconto di realtà drammatiche più ampie che, con minuzia di particolari e sfumature emozionali, si fanno corpo e carne attraverso lo schermo.
Autore: Redazione 7 agosto 2025
Sorella Morte è un romanzo che sfida il lettore a confrontarsi con il mistero della vita e della morte, intrecciando il razionale e l’irrazionale in una narrazione avvincente. Il romanzo lascia una domanda esistenziale che risuona oltre le sue pagine: Se il male è un’eredità che scorre nel sangue, possiamo davvero sfuggire al nostro destino, o siamo condannati a ripetere gli errori dei nostri antenati?
Autore: Marianna Marra 28 luglio 2025
"Uno Stato laico deve dare ai cittadini la possibilità di decidere della dignità della propria vita e della propria morte."
Autore: Iazzetta Giuseppe 23 luglio 2025
This is a subtitle for your new post
Autore: Marianna Marra 3 luglio 2025
"I giovani e la salute mentale". Conoscere per normalizzare l'accesso alle cure, normalizzare per non stigmatizzare, non stigmatizzare per prevenire e curare senza paura né pregiudizio. Conoscere per potersi affidare, affidarsi per poter guarire.
Altri post