VISITE

Blog Layout

Paola Ambrogio (FdI):" Necessarie riforme della giustizia e degli enti locali"

Felice Massimo De Falco • feb 17, 2023

Paola Ambrogio (FdI):"C'è tanta Destra nella manovra finanziaria. Maternità surrogata? Un abominio. Le prime riforme da fare sono quella della giustizia e degli enti locali. La gestione Covid è tornata all'autodeterminazione finalmente. Rischi climatici? serve una svolta Green"

Senatrice Ambrogio, la manovra varata punta molto sul caro bollette e sulla protezione sociale in genere.
Tuttavia è stata varata in fretta perché da poco insediativi. Quando vedremo il marchio della Destra?


E’ vero, la manovra ha dovuto rispettare tempi strettissimi e procedere a tappe forzate. Era necessario evitare
l’esercizio provvisorio e, nonostante gli strali delle opposizioni, il Governo ha dimostrato compattezza, serietà
e preparazione. Una prova del fuoco superata brillantemente, così come riconosciuto pressoché
unanimemente a livello internazionale.
Pur con 21 miliardi (su 35) congelati sul caro energia, il “marchio di Destra” c’è, eccome: innanzitutto perché
rispetta, nei limiti della disponibilità finanziaria e all’interno di una legislatura quinquennale, gli impegni presi
con gli elettori. Una cosa, mi permetta, a cui non eravamo più abituati.
C’è, poi, un’attenzione marcata a misure di carattere sociale in favore dei redditi più bassi, delle famiglie e
della natalità: congedo parentale, assegno unico, rinegoziazione mutui e taglio del cuneo fiscale le più
significative. A ciò si aggiungono l’indicizzazione delle pensioni, con rivalutazione del 120% del trattamento
minimo, l’anticipo pensionistico, il credito d’imposta per le imprese e il Fondo di garanzia per le PMI.
C’è tanta Destra. E ne andiamo fieri.


Maternità surrogata vietata anche all’estero: il timbro è di Fratelli d’Italia. Perché questo provvedimento?


La maternità surrogata è un abominio: è la commercializzazione del corpo femminile e dei bambini. La
mercificazione della vita, ultima follia del pensiero unico, è da contrastare con ogni mezzo e la lotta, perché
la maternità surrogata sia riconosciuta come reato universale, ci vedrà sempre in prima linea.


Bullismo e cyberbullismo sono fenomeni molto diffusi. La radice del fenomeno parte solo in famiglia?


Li ritengo fenomeni molto complessi che, come tali, non possono essere ricondotti ad una singola causa.
La famiglia, indubbiamente, è un fattore centrale: le pressioni, sempre più marcate, del mondo del lavoro
che, di converso, non garantisce più stabilità economica e programmazione, hanno compromesso la solidità
del nucleo fondante della società. In tema educativo, etico e morale, a fronte di un arretramento della
famiglia, si è chiesto alla scuola di colmare tale vuoto. Senza mezzi e risorse adeguati.
Sarà un percorso lento, ma improcrastinabile: ignoranza e violenza si combattono rinforzando i nostri pilastri,
non immolandoli sull’altare della neutralità e della passività multiculturale.


Per Meloni il 2023 sarà l’anno delle grandi riforme. Quale lei ha a cuore e perché?


Due su tutte: quella della Giustizia e quella degli Enti Locali.
Il grado di aleatorietà della giustizia italiana è, attualmente, un fattore che limita o, addirittura, preclude
investimenti e competitività. Il concetto di “Giustizia giusta” è sostanziale e si declina nella riduzione dei
tempi processuali, nell’interpretazione omogenea del diritto, nell’autonomia della magistratura, nella
divisione delle carriere e nella certezza della pena, vero deterrente di dissuasione.
Per quanto riguarda gli Enti Locali, è indispensabile il superamento della riforma Delrio: l’abolizione delle
Province non solo non ha prodotto risparmi, ma ha privato i cittadini di un ente prezioso, ad elezione diretta,
attualmente completamente svuotato di risorse e funzioni.


Il Ddl autonomia spacca il Paese?


No, anzi. Siamo all’inizio delle riforma e, quindi, è impossibile esprimere un giudizio definitivo. Ciononostante,
credo che possa liberare le energie nascoste dei territori: la responsabilizzazione diretta delle Regioni su
alcune deleghe, ad oggi centralizzate, non fa altro che avvicinare la gestione dei servizi ai cittadini. Rimarrà
centrale, in ogni caso, il controllo sul rispetto dei LEA, i livelli essenziali di assistenza: mi sento di escludere
categoricamente una frammentazione regionale su base qualitativa. Mi aspetto, invece, una repentina
ottimizzazione dell’uso delle risorse. Un bene prezioso.


Il nuovo coronavirus non riempie più gli ospedali, i casi gravi sono diventati rarissimi e ormai in pochi si
vaccinano. Alcune case farmaceutiche devono quindi fare i conti con lo sgonfiamento di un business. Il
Covid è stato anche un mercimonio?


Non sta a me dirlo: ci penseranno, eventualmente, magistratura e commissioni d’inchiesta a far luce sui “lati
oscuri” della vicenda. Indubbiamente, come in tutte le dinamiche di portata mondiale, gli interessi in campo
sono stati enormi.


Quasi 12 milioni senza la quarta dose. La sindrome No-Vax ha prevalso?


Mi sembra, molto più semplicemente, che si vada verso una gestione ordinaria e una normalizzazione di un
fenomeno da considerare, ormai, come endemico. In assenza di nuovi fattori, al momento imprevedibili,
ritengo che la libertà di scelta e autodeterminazione sanitaria, pesantemente ridimensionate nella fase
pandemica, debbano giustamente tornare ad essere garantite.

Inviare armi all’Ucraina è il solo modo che ha l’Europa di controbattere Putin in assenza totale di un filone
diplomatico?


Non credo che i canali diplomatici siano completamente interrotti. E non credo nemmeno che l’Europa si sia
limitata a contrastare l’invasione russa solo con l’invio di armi. Sono state imposte sanzioni, pesanti per la
Russia e, allo stesso tempo, pesanti per il tessuto economico e sociale europeo. Per quanto riguarda l’invio
di armi, invece, la decisione si basa su due fattori: il sacrosanto diritto di difesa, da parte uno Stato sovrano,
e la necessità stringente di garantire l’equilibrio militare sul campo, condizione imprescindibile per un tavolo
delle trattative che non contempli rese incondizionate o debellatio.


Cosa ne pensa della vicenda Cospito e del 41 bis?


Probabilmente qualcuno ha pensato di creare e cavalcare, con tutti distinguo del caso, un “Bobby Sands
italiano”, capace di ricompattare un’area politica attualmente frammentata.
Al netto di polemiche (troppe) e toni (eccessivi), ritengo che la vicenda abbia comunque avuto alcuni risvolti
positivi: una trasversale e quasi unanime levata di scudi in difesa del 41-bis, la cui efficacia e centralità non
sono mai stati realmente in discussione, e la capacità dello Stato di non piegarsi a minacce e ritorsioni da
parte dei soliti noti. Una dimostrazione di compattezza che va sottolineata perché, per certi aspetti, non
scontata.


La Bce, in collaborazione con gli esperti di alcune banche centrali europee tra cui la Banca d'Italia, si è
dotata di un nuovo set di indicatori per valutare l'impatto dei rischi climatici sul settore finanziario e
monitorare lo sviluppo della finanza sostenibile. Lei crede in questa variabile?


I rischi climatici e i fattori ambientali sono indubbiamente delle variabili centrali nei futuri scenari economici
mondiali. La sfida è quella di calmierarne gli effetti avversi, puntando su una conversione green sostenibile:
gli attuali “slanci di ambientalismo creativo”, soprattutto da parte dell’Unione Europea, non vanno certo in
tal senso. Occorre far convivere crescita, sviluppo, benessere e occupazione con la necessità di accelerare il
processo. Questo può avvenire solo favorendo la neutralità tecnologica, con il mercato che premierà le
soluzioni più performanti. A riguardo voglio essere chiara: c’è un “dirigismo tecnologico” che non favorisce i
processi di ricerca e innovazione, ad oggi, inevitabilmente a largo raggio. Con le forzature politiche, vedi
elettrificazione “spinta” dell’automotive, rischiamo di perdere intere filiere.
Dobbiamo evitare un ambientalismo ostile. Sarebbe un errore esiziale

Share

Tutti gli articoli

Autore: IAZZETTA GIUSEPPE 14 mar, 2024
IL GIURAMENTO CHE HA FATTO LA STORIA DELLA MEDICINA 
Autore: Vittorio Schiavone 12 nov, 2023
“Non è un mondo per romantici, mia piccola Giorgia, ma noi romantici ce ne freghiamo e ci continuiamo a vivere lo stesso”. So cosa state pensando: che quello di Giorgia sia un semplice errore che ha trasformato “Serenase” (nome commerciale dell’Aloperidolo) in “serenate”. Non è così, lo ha fatto apposta; ed è proprio questa ironia sottile il motivo per cui credo che ce la potrà fare. Perché? Non siate troppo curiosi, questa è decisamente un’altra storia. Vittorio Schiavone parla della schizofrenia nel suo nuovo contruibuto.
Life on Mars? - di Vittorio Schiavone - Titanic o lo stato misto
Autore: Vittorio Schiavone 05 nov, 2023
Sarebbe tutto così semplice se non si avesse a che fare con il materiale umano; ma la psichiatria, che che se ne dica, è una scienza applicata: è clinica, non teoria, è l’oggetto della clinica è l’uomo. “Lo sente questo lamento provenire dalla stanza affianco, dietro quella porta a vetri? Ogni volta che qualcuno scambia uno stato misto per una depressione, Kraepelin si sente male”. “Ma adesso mio figlio deve essere visitato pure da lui?”. “No, è appena morto. Il suo cuore non ha retto, beato lui”. Lo stato misto nel nuovo contribuito di Vittorio Schiavone
La congiuntura italiana e internazionale alla prova del conflitto in Medio Oriente
Autore: Roberto Race 30 ott, 2023
I dati congiunturali dell’ultimo mese tracciano un quadro a tinte fosche per l’economia italiana e internazionale. Un quadro che si tinge di scuro a causa del conflitto Israelo-palestinese, che causa morti e sofferenza, oltre che ricadute economiche.
Life on Mars? - di Vittorio Schiavone - Il teorema del pollo
Autore: Vittorio Schiavone 29 ott, 2023
Il disturbo ossessivo-compulsivo di Angelica trattato con la sua verve narrativa dal dott. Vittorio Schiavone.
Autore: Vittorio Schiavone 22 ott, 2023
Ciò che conta in questo racconto è che il povero “bipolare” deve lottare non solo contro il suo disturbo, ma anche contro il pregiudizio di “essere bipolare” e non “affetto da disturbo bipolare”. Ecco che il suo disturbo è diventato a pieno diritto il suo carattere. No, non è così: la ragazzetta di cui sopra il suo “carattere” lo aveva, ed infatti erroneamente era stato considerato il suo disturbo principale; ed era ed è un carattere molto versato allo scontro, alla polemica, alla iper-reattività agli eventi esterni, specialmente al giudizio, all’abbandono, al rifiuto. E tale era rimasto, nonostante litio ed affini. Una psicoterapia certo l’avrebbe aiutata ad interpretare meglio il mondo esterno e ad interagire in una maniera meno disfunzionale con esso, ma con tempi lunghi ed impegno: perché ci vuole tempo ed allenamento per non soccombere ed imparare a controbattere alla mossa finale. Il nuovo contributo di Vittorio Schiavone
Autore: Felice Massimo De Falco 20 ott, 2023
Intervista al sottosegretario alla Giustizia con delega alle carceri Andrea Ostellari che fa il punto della situazione sullo stato delle carceri italiane e sulle prospettive per detenuti ed ex detenuti. Afferma Ostellari: "E' il lavoro il riscatto dei detenuti"
Intervista ad Angela Luce, una delle più grandi artiste italiane si racconta
Autore: Felice Massimo De Falco 20 ott, 2023
Angela Luce ha 85 anni oggi e da 70 anni è alla ribalta per le sue qualità artistiche complete. Ha fatto di tutto e assieme ai più grandi artisti del panorama nazionale. Qui si racconta e lo fa con lo stile che la contraddistingue: umiltà, rispetto e schiettezza. C’è un aneddoto dietro ai suoi esordi? Beh, ce ne sono tanti, è difficile sceglierne uno. Quando ero ancora una ragazzina, partecipai ad un concorso di bellezza per l'elezione di Miss Quartiere Porto; in giuria c'erano Eduardo De Filippo, Francesca Bertini, Curzio Malaparte. Vinsi il concorso, ma poi mi fu ritirato il titolo perchè non avevo ancora 16 anni e non avrei nemmeno potuto partecipare! Prima piansi, ma poi, determinata e volitiva, affermai tra me e me: diventerò comunque grande, vittoria o non vittoria!
La neurodiversità – Quando genio e follia si fondono. Intervista alla psichiatra Liliana Dell’Osso
Autore: Felice Massimo De Falco 20 ott, 2023
Nel genio di una mente neuroatipica risiede l’abilità di produrre un linguaggio inedito e rivoluzionario, costruito all’interno del proprio mondo e riversato all’esterno come dono inestimabile. Fu il caso di Vincent van Gogh, Pablo Picasso e Vasilij Kandinsky, che con il proprio sentire intenso e sublime diedero corpo all’ineffabile. Così accadde con le opere letterarie di Franz Kafka e Jerome D. Salinger, la cui penna seppe attingere da un inchiostro universale, e con i capolavori architettonici di Frank L. Wright, un’araba fenice dalle cui ceneri non smisero mai di nascere diamanti. Fu lo stesso per Charles Darwin e Ludwig Wittgenstein, che rovesciarono le regole del pensiero scientifico e filosofico, e per Hedy Lamarr, una mente più splendente della bellezza esagerata che le toccò in sorte. Tutti loro avvertirono con forte anticipo i cambiamenti germinali del mondo che abitavano e indicarono ai contemporanei la direzione in cui procedere. Troppo spesso incompresi: figli prematuri di un tempo ancora distant
Life on Mars? - a cura di Vittorio Schiavone - La forma dell’acqua , “Non nota niente, Dottore?”
Autore: Vittorio Schiavone 15 ott, 2023
Il disformismo. Il nuovo contributo di Vittorio Schiavone, psichiatra presso la Clinica Hermitage di Capodimonte (Na). Il mondo è pieno di persone che hanno un problema con il loro aspetto ma, se cerchi nelle sale d’attesa di chi si occupa di medicina estetica, ne troverai un numero che sopravanza di gran lunga quello nelle sale d’attesa degli psichiatri. La ragione è presto detta: una domanda inadeguata che cerca risposte altrettanto inadeguate. Cosa succede, dunque? Io credo di avere il naso storto, e mi rivolgo a chi me lo rifarà dritto. Se sarò fortunato, la mia richiesta suonerà strana al chirurgo, perché magari troppo insistente ed assillante per un così trascurabile problema; se non lo sarò, perché, per Saturno contro, quel giorno tutto sembrerà normale, io mi ritroverò con un naso nuovo altrettanto storto, ed il chirurgo con mille telefonate e richieste di risarcimento.
Altri post
Share by: