Pomigliano al voto, il totem delle liste prima del candidato sindaco

Felice Massimo De Falco • 2 marzo 2023

Pomigliano al voto, il totem delle liste prima del candidato sindaco

C’è un’usanza decennale nella politica pomiglianese, ma non solo, sia a destra che a sinistra, di affaccendarsi con la minuzia di un impiegato statale a comporre le liste dei candidati, muniti di bilancino e delle precedenti prestazioni del prescelto, ancora prima di scegliere su chi puntare come direttore, coalizzatore di questa massa informe di candidati. Vanificati i presupposti dell’appartenza politica, della fedeltà a determinati valori e della stessa volontà del candidato di interpretare la summa ideologica della lista alla quale si appartiene, si procede sia per appartenenza familiare, cercando gente che spacchi le famiglie, specie quelle grandi, le solite talvolta, sia per voti stimati che per promessa elettorale di un beneficio in caso di vittoria.


È una fase totemica: i foglietti furtivi su cui si segnano i nomi valgono assegni bancari, si tengono stretti nelle fodere dei cappotti e si mostrano solo a pochi eletti, per il timore che qualcuno, anche della stessa coalizione, si “freghi” la candidatura alzando il prezzo della promessa.

Si rovistano cento volte i dati delle precedenti amministrative e i nomi di tutte le liste, specie di quelle avversarie, perché un candidato “acquistato” in una lista avversa vale doppio. È un dispendioso lavoro per professionisti della politica: comporre un puzzle di nomi “autorevoli” significa partire con un punto in avanti rispetto alla coalizione opposta. Sono liturgie lente e noiose che vanno avanti da lustri, ma spesso sono il viatico della vittoria.

Infatti si dice che vince chi sa fare le liste. Ma non sempre è così, la geografia del voto si è scompaginata, l’elettorato è fluido e non ha legami di fedeltà con nessuno, tranne rare eccezioni. Anche lo studio delle grandi famiglie spesso non è un gioco matematico: molte di esse si sono sfaldate e tradiscono l’unità di intenti. Spesso sono portatori di istanze spicciole personali e non hanno alcun seme di politica. Ha grande importanza oggi invece puntare prima sul frontman o frontwoman a cui affidare i candidati, perché si scelgono candidati in direzione di un progetto chiarito apriori e attorno al quale può girare l’appeal dei nomi pesanti. Come importante è la fase storica in cui vive la città.


È l’esempio dell’ultimo sindaco Del Mastro, sostenuto da liste modeste, che ha fatto egli stesso valore aggiunto in una fase storica in cui si chiudeva un’era. Ma proprio la sciagurata era Del Mastro potrebbe aprirne un’altra in cui serve un candidato che abbia una visione chiara su dove condurre Pomigliano, dopo l’eclissi della produzione operaia e la vivacità del commercio spenta dal Covid. Come si decide un sindaco? Chi ha più liste o chi ha più idee?

I numeri sono essenziali alla politica, ma lo sono ancora di più i programmi e le scelte strategiche del candidato sindaco come valore aggiunto alla summa delle liste. Partire dalla composizione ossessiva delle liste e sapere solo dopo a chi affidarle oggi è rischioso con un elettorato così fluido e defidelizzato, attento a ciò che sarà della sua città piuttosto che al candidato consigliere col quale bere il caffè. Gli usi e costumi della gente sono cambiati, quelli della politica, specie locale, ancora no.


Share

Tutti gli articoli

Autore: Giovanni Amitrano 23 ottobre 2025
"Chi come me ha attraversato grandi difficoltà mi affascina perché dentro di sé custodisce un sapere che non si trova nei libri: quello di chi ha sofferto, ha resistito e, nonostante tutto, ha continuato a vivere".
Autore: Valentina Manon Santini 23 ottobre 2025
Mercificare il dolore significa offendere tutte le donne che hanno subito davvero violenza — nelle mura domestiche, negli affetti, sul posto di lavoro. Anche chi, come me, ha conosciuto la violenza psicologica: la minaccia di isolamento, il tentativo di ridurti al silenzio, il ricatto sottile che ti vuole annientare, di chi ti dice “ti faccio terra bruciata, non lavorerai più. Questa è pornografia del dolore.
Autore: Felice Massimo De Falco 22 ottobre 2025
In un mondo che corre affannosamente verso l’oblio, dove il tempo divora le tracce dell’esistenza umana come un fiume in piena, Vera Dugo Iasevoli emerge come una guardiana della memoria collettiva. In questo libro, la professoressa non solo documenta fatti, ma infonde un’anima esistenzialista: il cimitero è “un silenzio che parla”, un “dormitorio” in attesa dell’alba eterna, un monito contro l’oblio. Valorizzando Pomigliano d’Arco – terra di patrioti, fede e resilienza – e i suoi avi, l’autrice ci invita a camminare tra le lapidi non come visitatori, ma come eredi di un’eredità immortale. Un’opera avvincente, essenziale per chi cerca radici nel flusso dell’esistenza: sì, si può fare, e si deve leggere.
Autore: Felice Massimo De Falco 5 ottobre 2025
In un’epoca in cui l’essere umano si riduce a un curriculum di successi effimeri, Vincenzo Siniscalchi emerge dal racconto di Domenico Ciruzzi non come un avvocato illustre – il “Maradona del codice penale” , potremmo definirlo con un’immagine che evoca dribbling geniali tra le maglie intricate della legge –, ma come un’esistenza autentica, un Sisifo napoletano che spinge il suo macigno non su per la collina del Palazzo di Giustizia, ma attraverso i vicoli della condizione umana, senza la paura di rotolare giù.
Autore: Redazione 19 settembre 2025
«Io non so perché mi sta succedendo questa cosa, so soltanto che ogni volta che guarisco qualcuno perdo un senso».
Autore: Marianna Marra 30 agosto 2025
Il film non si limita a rappresentare un caso isolato, ma dispiega inevitabilmente il racconto di realtà drammatiche più ampie che, con minuzia di particolari e sfumature emozionali, si fanno corpo e carne attraverso lo schermo.
Autore: Redazione 7 agosto 2025
Sorella Morte è un romanzo che sfida il lettore a confrontarsi con il mistero della vita e della morte, intrecciando il razionale e l’irrazionale in una narrazione avvincente. Il romanzo lascia una domanda esistenziale che risuona oltre le sue pagine: Se il male è un’eredità che scorre nel sangue, possiamo davvero sfuggire al nostro destino, o siamo condannati a ripetere gli errori dei nostri antenati?
Autore: Marianna Marra 28 luglio 2025
"Uno Stato laico deve dare ai cittadini la possibilità di decidere della dignità della propria vita e della propria morte."
Autore: Iazzetta Giuseppe 23 luglio 2025
This is a subtitle for your new post
Autore: Marianna Marra 3 luglio 2025
"I giovani e la salute mentale". Conoscere per normalizzare l'accesso alle cure, normalizzare per non stigmatizzare, non stigmatizzare per prevenire e curare senza paura né pregiudizio. Conoscere per potersi affidare, affidarsi per poter guarire.
Altri post