Pomigliano e programmi elettorali, evitare il libro dei sogni

Saverio Auriemma • 31 marzo 2023

C’è sempre il rischio di un doppio errore quando si stila un programma elettorale. O si fa la lista della lavandaia, o si viene attratti dal fascino astratto di poter concretizzare un progetto al di fuori della realtà. È il cosiddetto libro dei sogni , a cui tendono i poveri di idee o i più giovani, imbevuti da un tasso utopico tipico della giovane età. Chi, da adolescente, non è rimasto attratto dall’utopia? Un mondo fantastico, dove ti poni obiettivi irrealizzabili, ma non per questo da disdegnare. Un pizzico di utopia non fa male se lambisce i confini del profilo di chi adolescente non lo è più.

C’è sempre il rischio di un doppio errore quando si stila un programma elettorale. O si fa la lista della lavandaia, o si viene attratti dal fascino astratto di poter concretizzare un progetto al di fuori della realtà. È il cosiddetto libro dei sogni , a cui tendono i poveri di idee o i più giovani, imbevuti da un tasso utopico tipico della giovane età. Chi, da adolescente, non è rimasto attratto dall’utopia? Un mondo fantastico, dove ti poni obiettivi irrealizzabili, ma non per questo da disdegnare. Un pizzico di utopia non fa male se lambisce i confini del profilo di chi adolescente non lo è più. Gli dá la carica necessaria per stimolare la funzione critica dell’azione politica, per dare una giusta dose di idealità ad un futuro che, quel programma, intende costruire.                 


Il tavolo dei dieci è al lavoro per comporre una prima bozza del programma, da presentare e dibattere in incontri successivi. I punti fondamentali sono quelli che tutti i cittadini percepiscono: sicurezza, mobilità, ambiente, che si intrecciano tra loro per costituire un primo stadio di interventi da attivare, e che coinvolge un buon pezzo della struttura amministrativa, inclusa la polizia municipale, entrambi da riformare per restituirgli efficienza e funzionalità.         


Vi sono ,però , alcuni punti, di forte impatto sociale, che bisogna affrontare con forza, perché hanno disegnato un contorno falso ed offensivo di Pomigliano e dei pomiglianesi, disonorando una storia e una tradizione di primo piano, riconosciuta da tutti i paesi limitrofi. Con infantile superficialità si è portato avanti una politica diffamatoria, che in nome di un errato concetto di legalità , ha creato danni alla onorabilità di tutta la comunità, associandola ad un malinteso rapporto sodalizio tra imprese, tecnici del comune e degli uffici tecnici esterni , ed un vago malaffare camorristico, imperante sul nostro territorio . Ció ha creato un terremoto politico-giudiziario con pesanti ripercussioni economiche- sociali, impoverendo famiglie ed imprese portandole alle soglie del fallimento.                     


 La seconda urgenza da affrontare è di afferrare per il collo le aziende partecipate dal comune , le cui pessime gestioni hanno prodotto bassi servizi con alti costi. L’ENAM registra un calo di circa 10 punti percentuali sulla raccolta differenziata, e ci consegna una città sporca e a rischio sanzioni, anche per l’ignota motivazione del blocco di inizio lavori dell’impianto di compostaggio, che , ad oggi, sarebbero dovuti essere nelle sue fasi conclusive. L’ASM, con la scoperta di quasi quattro milioni di debiti, viaggia in cattive acque. Per entrambe occorre una rapida azione di risanamento, con l’inserimento di nuove attività e con l’ avvio veloce dei lavori per la realizzazione dell’impianto di compostaggio, ripigliandoci il primato di paese riciclone e quello che sta più avanti nell’economia circolare. Con forti ritorni di risorse nelle casse dell’azienda e di grandi opportunità di nuovi posti di lavoro.                       


Poi ci sono le grandi opportunità offerte dal pnrr; 40 milioni di euro che attendono per essere spesi per un notevole salto in avanti sull’ammodernamento dell’asseto urbano della nostra città. Occorrono progetti esecutivi e aperture dei cantieri nei tempi brevi richiesti dall’UE, per ora fissati al 2026. Qui si innesca un processo rivoluzionario che dovrà investire tutta la macchina organizzativa del Comune, a partire dall’ufficio tecnico, per passare tra le burocrazie della segreteria e dell’area amministrativa; tutti gli ingranaggi devono funzionare alla perfezione , in un rapporto cinetico efficiente, dove nei vari passaggi, progettazione-gara - affidamento lavori- apertura cantiere- fine lavori- collaudo e consegna dell’opera, non ci sia una sola defezione, pena la incompletezza dell’opera.


A tutto ciò bisognerebbe affiancare una struttura di controllo democratico, dove il continuo e costante rapporto informativo con i cittadini, li renderà partecipi dell’intero processo. In tal modo la direzione lavori non si sentirá isolata, ma circondata dalla partecipazione attiva e consapevole dei cittadini. È un modo efficiente e concreta per una politica trasparente , dove la legalità non si predica ma si pratica. E funzionerebbe anche come un sicuro deterrente a possibili tentativi di penetrazione della camorra, attratta dalla gran mole di danaro pubblico. Come si vede, c’è un lavoro duro e faticoso che chiede la scelta di un sindaco con una personalità forte, con grande esperienza, capacità organizzativa e di coordinamento tra i vari attori. Un personaggio autorevole, con ascendenza riconosciuta dagli altri.


di Saverio Auriemma

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