Ridare dignità sociale e rispetto al ruolo dell’insegnante ormai bistrattato

Mario Volpe • 13 febbraio 2023

Ridare dignità sociale e rispetto al ruolo dell’insegnante ormai bistrattato

L’insegnante valorizza il sapere e aiuta lo studente ad elaborare il senso critico individuale e la personale genialità lavorando sui talenti di cui dispone. Forse sarà stato questo a spingere perfino uno studente discolo come Pinocchio ad essere perentorio nel voler andare a scuola nei riguardi del Gatto e la Volpe quando tentavano di dissuaderlo dai suoi boni propositi. Certo quella era una favola, una fotografia di tempi che sembrano lontani, ma sulla scuola e sul loro esercito d’insegnanti si continua a scaricare una valanga di responsabilità come se tutte le attuali inefficienze, o presunte tali, del sistema educativo del nostro paese siano a carico dei docenti, a cui non è solo affidato il compito di trasferire la conoscenza, di formare i professionisti e la classe produttiva e dirigente del futuro; ma anche quella di sostituirsi –in tutto in parte– al ruolo genitoriale a cui le famiglie addossano ogni genere di responsabilità.


Ormai gli insegnanti, in particolare negli ultimi anni, accolgono il grido di studenti disagiati; di coloro i quali non riescono ad ottenere la dovuta attenzione in famiglia; di chi ha la psiche devastata da contrasti violenti in casa; di chi ha problemi di apprendimento e di chi ha genitori rinchiusi in galera per le ragioni più disparate. Per non parlare delle necessità di organizzare la didattica, valutare con giusto equilibrio il profitto di ciascuno studente, evitando involontarie offese verso quelle più sensibili tenendo sempre l’attenzione alta verso gli allievi brillanti e impegnati a cui spetta il giusto riconoscimento. Un lavoro, senza ombra di dubbio, carico di soddisfazioni morali, ma non adeguatamente compensato dal momento che di bisogno materiale poco si parla con il pretesto che il ruolo di valenza intellettuale non dovrebbe essere accostato al vile danaro. Eppure, la gestione di una classe, o di più classi richiede, oltre alle conoscenze specifiche delle materie oggetto d’insegnamento, capacità manageriali non indifferenti; spirito organizzativo e abilità d’intermediazione necessarie per reggere gli equilibri tra i ragazzi, con le loro famiglie, oltre a ponderare le differenti visioni operative tra gli stessi colleghi. Competenze e lavoro che forse andrebbero gratificate diversamente considerando che, infondo, un’insegnante non è avulso dagli stessi problemi che affrontano le famiglie italiane.


Mutui, malattie, incomprensioni a casa, gestione degli anziani, lavoro, relazioni di coppia, dialogo con i figli, sono soltanto alcuni degli aspetti che l’ormai bistrattato insegnante si ritrova ad affrontare dentro e fuori l’ambiente domestico. Difficoltà generali per tutti che la recente pandemia e i due anni di chiusure totali hanno contribuito a trasformare e inasprire, generando nuovi aspetti sociali con cui confrontarsi. Uno su tutti la famosa DAD, un maligno acronimo per identificare l’uso di videolezioni dalla propria residenza che, da genitori poco informati, è stata etichettata come l’ennesimo privilegio offerto alla categoria dei docenti che avrebbero potuto lavorare senza muoversi da casa e senza la fatica di tenere le briglie di scolaresche scalmanate.

Ma in verità, come hanno confermato gli stessi studenti, la didattica a distanza è stata una bolgia infernale che ha prodotto più danni che benefici, costringendo gli insegnanti a trasformarsi in programmatori di computer, esperti operatori audio video e moderatori social sempre per la stessa retribuzione, o l’aggiunta di bonus poco dissimili alle raccolte punti dei centri commerciali.


È pur vero che la professione di docente è considerata, dall’opinione pubblica, un servizio sociale; aggiungerei come una missione umanitaria, nondimeno ciò non sottrae altri paesi d’Europa come la Danimarca, il Lussemburgo e la Germania nel valutare il ruolo dell’insegnante tra le professioni ad alto prestigio e utilità civile al punto da attribuire compensi annuali oltre i cinquantamila euro annui, in controtendenza con l’Italia (fanalino di coda), per lo statino paga e, soprattutto, per il rispetto del lavoro d’insegnante, spesso oggetto di vessazione e violenza fisica e morale da parte degli stessi studenti  e perfino da genitori insoddisfatti e inadeguati. Scherno, spintoni, atti di ribellione, minacce e danni fisici perpetrati come glorioso coraggio e, malgrado il nostro ordinamento penale stabilisca il ruolo di pubblico ufficiale per i docenti, sono sempre meno le condanne esemplari in tribunale per atti di violenza ai danni di chi consuma e sacrifica le propria vita per garantire il futuro di tutti; anche di quel genitore che lo scorso maggio ha percosso un professore per un voto non gradito da sua figlia.


Mario Volpe

 

 

 


Share

Tutti gli articoli

Autore: Felice Massimo De Falco 5 maggio 2025
“La follia non è solo un’ombra, ma una luce che illumina il genio. Nei miei studi su grandi personalità, ho visto come il dolore mentale possa trasformarsi in forza creativa". Ghaem i, con quest’opera, ci invita a ripensare la leadership attraverso la lente della psichiatria, mostrando come qualità legate a disturbi dell’umore – realismo, empatia, resilienza e creatività – abbiano reso leader come Lincoln e Churchill eccezionali in tempi di crisi, mentre figure come Sherman e Ted Turner hanno brillato per la creatività bipolare. Combinando storia e psichiatria, Ghaemi dimostra che la ‘normalità’ di leader come Chamberlain o Bush può fallire, e che persino alcune follie, come la psicosi, possono generare dispotismo, offrendo una visione audace che destigmatizza la malattia mentale e ne rivela i benefici per la società.” La prefazione è a cura della professoressa Liliana Dell'Osso, Presidente della Società italiana di Psichiatria.
Autore: Felice Massimo De Falco 3 maggio 2025
La sua mission è tornare a considerare i pazienti come persone prima ancora che malati.
Autore: Felice Massimo De Falco 3 maggio 2025
Pomigliano d’Arco, città operosa alle pendici del Vesuvio, non è solo un crocevia di industrie e tradizioni, ma un vero e proprio arcipelago di talenti, dove ogni istituto scolastico rappresenta un’isola di eccellenza, pronta a sfidare gli stereotipi sulla Generazione Z.
Autore: Marianna Marra 2 maggio 2025
"Esiste una umanità che è rEsistenza e che fa tantissimo anche lontano dai riflettori, lontano da tutto. Piccoli gesti che però ci permettono di rimanere Umani".
Autore: Redazione 25 aprile 2025
Si è tenuto il 14 aprile, al Senato della Repubblica l'evento " La Bellezza come cura ", un'importante occasione di riflessione e confronto sul ruolo della dermocosmesi sociale nel supporto ai pazienti oncologici e alle persone in condizioni di fragilità.
Autore: Felice Massimo De Falco 25 aprile 2025
Maria Parente è un cruciverba di aspirazioni più o meno compiute, sospinta dalla bellezza, l’intelligenza e la passione..
Autore: Felice Massimo De Falco 21 aprile 2025
Ora la Chiesa è chiamata a sfide complesse: saprà guardarle in faccia o ripiegarsi nell’arida liturgia?
Autore: Felice Massimo De Falco 19 aprile 2025
Sono sere umide di primavera, e la Napoli degli “addetti ai lavori” sembra trattenere il fiato.
Autore: Marianna Marra 19 aprile 2025
"Vorrei che potessimo parlare più a lungo, ma sto per avere un vecchio amico per cena stasera".
Autore: Marianna Marra 8 aprile 2025
Tratto da “Fuochi” di Marguerite Yourcenar. Lina Sastri in Maria Maddalena - regia e drammaturgia di Lina Sastri - costumi di Lina Sastri. Sabato 12 Aprile 2025 ore 20,30 presso DOMUS ARS FONDAZIONE IL CANTO DI VIRGILIO Via Santa Chiara, 10 (NA). 
Altri post