Scuola,approvato Decreto Legge:alunni stranieri,sostegno e dirigenti,ecco cosa cambia

Mario Sorrentino • 27 maggio 2024

Punto per punto le novità approvate oggi in Consiglio dei ministri. Le nuove indicazioni sono rivolte a quegli studenti che, soprattutto se neoarrivati in Italia, non possiedono un adeguato livello di conoscenza della lingua italiana per comunicare e (conseguentemente) per studiare, e che mantengono gravi deficit di conoscenza nel percorso successivo. In questi casi, nelle classi dove i ragazzi con importanti carenze, siano uguali o superiori al 20%, dal 2025 arriverà un docente adeguatamente formato che affiancherà gli altri colleghi con lezioni di potenziamento. Già da settembre, intanto, le scuole potranno organizzare corsi aggiuntivi extracurricolari grazie a fondi ad hoc del Pon. Valditara non parla di docenti aggiuntivi o nuovi assunti ma di una “rimodulazione degli organici”.



Di Mario Sorrentino


Il Consiglio dei Ministri ha approvato nella giornata di venerdì 24 maggio, un nuovo Decreto Legge che, tra le varie misure previste, comporta vari interventi anche per il mondo della scuola. Si occupa, infatti, degli alunni stranieri, della specializzazione sul sostegno sia conseguita all’estero sia che i docenti precari possono acquisire, della valutazione dei dirigenti scolastici e di una norma transitoria che riguarda quest’ultimi. “Una pietra miliare nella politica del governo per una vera eguaglianza di tutti gli studenti” ha commentato il Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara.Vediamo punto per punto le novità approvate oggi in Consiglio dei ministri. Le nuove indicazioni sono rivolte a quegli studenti che, soprattutto se neoarrivati in Italia, non possiedono un adeguato livello di conoscenza della lingua italiana per comunicare e (conseguentemente) per studiare, e che mantengono gravi deficit di conoscenza nel percorso successivo. In questi casi, nelle classi dove i ragazzi con importanti carenze, siano uguali o superiori al 20%, dal 2025 arriverà un docente adeguatamente formato che affiancherà gli altri colleghi con lezioni di potenziamento. Già da settembre, intanto, le scuole potranno organizzare corsi aggiuntivi extracurricolari grazie a fondi ad hoc del Pon. Valditara non parla di docenti aggiuntivi o nuovi assunti ma di una “rimodulazione degli organici”.


Il secondo punto riguarda il “pacchetto” sostegno. Il Governo ha voluto mettere fine alla vertenza sui titoli esteri: i circa undici mila docenti con istanza di riconoscimento o contenzioso pendente potranno ora accedere a percorsi di specializzazione “ad hoc” erogati da Indire. L’annuncio di Valditara di garantire la continuità dei docenti a tempo determinato sul posto di sostegno, su richiesta della famiglia dell’alunno, è stato un impegno mantenuto. Con il nuovo provvedimento, ottenuta la conferma del docente in servizio nel precedente anno scolastico, previa valutazione da parte del dirigente scolastico, mamme e papà potranno chiedere di avere ancora il maestro o professore dell’anno precedente.

Infine, due iniziative che coinvolgono i dirigenti scolastici. La prima: il pagellino. In altri termini vi sarà “un’oggettiva e trasparente valutazione delle performance individuali sulla base di obiettivi definiti e misurabili, consentendo il riconoscimento della retribuzione di risultato in base al raggiungimento degli obiettivi assegnati”. E su questo punto il ministro ha messo le mani avanti specificando che “il nuovo modello di valutazione sarà contenuto in un decreto del Ministro, da adottarsi con il doveroso coinvolgimento dei sindacati”.


La seconda: una norma transitoria, valevole solo per il prossimo anno scolastico, per regolare la mobilità dei dirigenti scolastici, nelle more dell’entrata in vigore del Ccnl appena siglato, prevederà l’innalzamento al massimo (100%) della percentuale di posti disponibili a beneficio della mobilità dei dirigenti attualmente nei ruoli.

Neanche il tempo di approvare il decreto scuola che il Governo e in particolare il Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, si trovano davanti un coro di proteste. Specialmente per quanto riguarda le misure sul sostegno.

Per la Flc Cgil, si tratta di provvedimenti «demagogici e dannosi che non aumentano gli organici e il tempo scuola, non migliorano gli ambienti e i servizi di supporto al diritto allo studio.È prevista inoltre la possibilità di conferma del docente di sostegno precario per più anni scolastici, bypassando le graduatorie. Una misura che, sottolinea la FLC, in nome della continuità didattica, sdogana la chiamata diretta e l’idea di una scuola on demand, perpetuando la precarietà del sistema”.»


Per la Uil scuola «affidare alle famiglie, senza alcun criterio di trasparenza, la possibilità di confermare o scegliere gli insegnanti per i propri figli« è una forma di «clientelismo, senza giri di parole». Così come sul riconoscimento dei titoli per il sostegno conseguiti all'estero, per il sindacato «è stata scelta la strada del condono anche nella scuola».Critico anche Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief:Contiamo di presentare delle richieste di modifica per il bene della scuola e di chi la vive ogni giorno in qualità di discente, di docente e di lavoratore– spiega il sindacalista – :il decreto approvato dal Governo necessita di specifiche modifiche: non si può andare avanti ad esempio con le cattedre vacanti da assegnare solo ai precari fino al 30 giugno dell’anno successivo, come non possono essere influenti le famiglie sulla scelta degli insegnanti”.Si deve assumere allo stesso modo da tutte le graduatorie, vanno snellite, infine, le procedure di riconoscimento dei titoli presi fuori e dentro l’Italia. Sono emendamenti di buon senso, che a breve presenteremo nelle sedi parlamentari opportune”, conclude Pacifico.


Pur rispettando quanto eccepito dal mondo sindacale e dall’ANIEF,a mio parere , invece, dovrebbero concentrare le energie e profondere tutti gli sforzi per impedire ed evitare una volta per tutte che nel mondo della scuola si continui ancora a parlare di «supplenti a contratto determinato», dal momento che il vero “paradosso” del sostegno italiano è che – malgrado la neonata Delega – il Ministero insista pervicacemente con i docenti di sostegno supplenti (spesso privi di competenze specifiche sulla didattica inclusiva).


Tale perverso meccanismo corporativo va denunciato con forza, in quanto va a solo detrimento dei bisogni educativi degli alunni con disabilità e del loro successo formativo. Anziché inseguire falsi problemi, i Sindacati e l’ANIEF dovrebbero battersi con maggiore decisione per un piano a lungo termine di stabilizzazione e assunzione dei docenti di sostegno, per il loro definitivo passaggio dall’attuale organico di fatto a quello di diritto, per il loro vincolo al segmento formativo dell’alunno con disabilità e per il potenziamento dei Centri Territoriali di Supporto (inspiegabilmente cancellati dalla Buona Scuola), tutti interventi strutturali e di sistema che purtroppo non sono previsti dalla tanto pontificata nuova riforma dell’inclusione, con buona pace della continuità didattica.

 


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