Taping kinesiologico: cosa è e a che cosa serve

Iazzetta GIuseppe • 15 settembre 2022

....e come si usa

Il taping kinesiologico è una metodica riabilitativa inventata anni fa da un medico giapponese di nome Kenzo Kase e che ha trovato soprattutto negli ultimi anni largo utilizzo nella riabilitazione e non solo in ambito sportivo, nella traumatologia sportiva,ortopedica e non, e come adiuvante nei trattamenti del linfedema e patologie linfatiche annesse. In che cosa consiste e perchè si usa? Ebbene, il taping, è un nastro adesivo a cui viene applicato un collante non tossico o in alternativa anche dei prodotti medicamentosi antinfiammatori o antidolorifici, che viene applicato sulla cute asciutta, priva di peli e adeguatamente detersa, per una moltitudine di benefici.


Uno di questi, è la stimolazione dei meccanorecettori situati nei muscoli e nei tendini, il particolare i fusi neuromuscolari e gli organi tendinei del Golgi. L'effetto del taping è di creare una stimolazione propriocettiva del muscolo o del tendine, tale da alleviare sindromi da trigger points o tender spot, aumentare l'afflusso sanguigno nella zona trattata e le funzioni di drenaggio linfatico. Ha trovato e trova ampia applicazione nel settore sportivo, perchè a differenza di bendaggi più costrittivi, permette un ampia facoltà di movimento e libertà delle articolazioni, tanto da facilitare il gesto sportivo ed eliminare eventuali fastidi determinati dalle sindromi da overuse, sindromi da iperuso. Viene utilizzato efficacemente anche nelle sindromi da instabilità cronica di spalla, caviglia, ginocchio perchè permette un certo grado di elasticità e movimento alle articolazioni pur determinando un'azione costrittiva e protettiva su di esse. Oltretutto, diversi studi trovati in letteratura, dimostrano anche una importante azione sull' aumento della velocità di attivazione muscolare, determinando una velocizzazione e una maggiore rapidità di movimento, un aumento del range articolare e aumento dei gradi di movimento.


Confortanti segnali arrivano anche nel trattamento del linfedema di grado lieve e moderato con kinesiotaping applicato secondo le modalità tipiche del trattamento delle patologie linfatiche , attraverso strisce sovrapposte e radiali che determinano una maggiore velocità di drenaggio degli arti e una riduzione del diametro di essi, soprattutto in patologie oncologiche, in cui si rende necessario l'asportazione dei linfonodi ( PMID: 31068019) e in cui si determinano un successivo aumento di volume degli arti coinvolti. Ebbene, il taping si è dimostrato più efficace di altri trattamenti più conosciuti e già largamente utilizzati per il trattamento di tali patologie come il linfodrenaggio o la pressoterapia. Altro utilizzo che in realtà aveva già una precedente versione ,è quello in ambito neurologico, soprattutto nell'ambito degli eventi post-ictus, nel trattamento dell'emiplegia e in patologie neurologiche croniche che coinvolgono la postura come il morbo di Parkinson.


Ebbene, si stanno sviluppando programmi di riabilitazione che coinvolgono l'utilizzo del taping, conosciuto in passato sotto il nome di vincoli muscolo-cutanei. Il taping risulterebbe efficace nel controllo e nella gestione della spalla dolorosa, nelle lussazioni e sublussazioni di spalla, nelle periartriti scapolo-omerali conseguenti agli eventi ictali, ma anche nel controllo e nella gestione della postura conseguente all'evento ischemico. Tuttavia nonostante le importanti conferme che riceviamo dall'ambito sportivo, dove il taping oltre che un trattamento riabilitativo è diventato anche una vera e propria moda, ulteriori ricerche e studi sono necessari per validare e confermare le confortanti prove di efficacia che ci diano protocolli di trattamento sull'utilizzo nell'ambito neurologico e nel trattamento delle patologie flebologiche. Alcune prove a sostegno, dall'analisi fatta su motori di ricerca medica ci sono, restano da confermare ed evolvere protocolli di trattamento medico più sicuri e efficaci.


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